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Xbox Series X: come funzionano SSD, scheda d'espansione e dischi USB esterni
Con l'annuncio delle specifiche di Xbox Series X, una delle novità più interessanti è stata quella dell'annuncio di una scheda d'espansione proprietaria per la memoria di massa SSD, inseribile in un alloggiamento nel retro della console; allo stesso tempo, però, rimane la compatibilità con i dischi USB 3.0 (la specifica indica USB 3.2, uno standard che però include anche i 3.0), ma con delle chiare limitazioni. Vediamo quindi di capire meglio come funziona il tutto.
Per comprendere le scelte di Microsoft bisogna innanzitutto capire che queste ruotano attorno alla Xbox Velocity Architecture, l'architettura alla base delle innovazioni prestazionali della console. Xbox Series X non è infatti solo potenza di GPU e CPU, ma l'intera architettura è stata studiata per velocizzare tutte le operazioni d'elaborazione dei giochi in una maniera che finora neanche i PC sono riusciti a fare. Ad esempio il sistema DirectStorage, grazie ad un decompressore hardware ed altre soluzioni architetturali, permetterà alla CPU di accedere direttamente e velocemente agli asset compressi presenti sulla memoria SSD senza dover consumare cicli di clock, cosa che consentirà ai giochi di caricare in maniera super-veloce texture, livelli e filmati, il tutto senza consumare potenza che sarà invece utilizzabile in processi più importanti, come l'IA e la simulazione fisica. Oppure il Sampler Feedback Streaming, un componente dell'architettura XVA che permetterà alla GPU di caricare in real-time da SSD solo le texture necessarie per renderizzare ogni scena, mantenendo così la memoria libera più del doppio o del triplo rispetto ai giochi sulle console attuali, dove tutte le texture di un'ambiente vengono caricate in memoria anche se non vengono inquadrate dalla telecamera. Ed infine anche la feature di sospensione e riavvio di giochi multipli da SSD fa parte dell'Xbox Velocity Architecture.
Da questo appare evidente come, per i giochi sviluppati specificamente per Xbox Series X, la velocità dell'SSD interno, basato su una tecnologia NVMe personalizzata, sia essenziale. I dischi USB esterni, per quanto veloci possano essere (inclusi quelli SSD), non potranno mai raggiungere la banda passante dell'SSD interno, e questo rappresenta un grande ostacolo all'espansione della memoria interna della console. Microsoft è quindi giunta alla conclusione che, per espandere la memoria di massa, serve una memoria altrettanto veloce: nasce quindi la Scheda d'Espansione proprietaria, che integra lo stesso tipo di memoria presente all'interno della console e si collega tramite un bus PCI Express 4.0, lo stesso che connette l'SSD a CPU e GPU. Inserire questa scheda sarà di fatto come aggiungere un secondo chip SSD all'interno della console, in tutto e per tutto uguale al primo.
Microsoft ha annunciato la collaborazione con Seagate per la produzione delle prime schede d'espansione da 1TB, rivelando però che ulteriori tagli saranno disponibili in futuro; non è inoltre chiaro se quello con Seagate sia un accordo esclusivo, o se vedremo altri produttori rilasciare le schede per la console. Ad oggi comunque il prezzo di queste memorie non è noto: se considerate però che ad oggi una SSD NVMe commerciale da 1 TB costa circa 200 Euro, è probabile che queste espansioni non vengano a costare molto meno.
Quindi quando finiamo lo spazio nel disco interno è necessario acquistare una di queste schede, se non vogliamo disinstallare qualche gioco? Non è detto. Microsoft è stata categorica nello spiegare che i titoli sviluppati per Xbox Series X devono girare su SSD, ma ha rivelato anche che la console continuerà ad accettare dischi esterni USB 3.0 e 3.2, che potranno essere utilizzati per eseguire tutti i titoli Xbox One e quelli retrocompatibili Xbox 360 e della prima Xbox, oltre a fungere da "magazzino" per i titoli nativi Xbox Series X.
Se avete un disco USB connesso e si riempie l'SSD interno, potrete quindi spostare i giochi nativi XSX che usate meno nel disco esterno, per poi ricopiarli all'interno quando dovrete tornare a giocarli; una soluzione certo non comodissima, ma che vi permetterà di risparmiare qualche soldino sull'acquisto della sicuramente costosa espansione. Ovviamente anche i giochi Xbox One e retrocompatibili avranno dei vantaggi nella velocità di caricamento se saranno copiati nell'SSD, ma essendo sviluppati per memorie più lente gireranno tranquillamente anche sul disco esterno.
Insomma, come avrete capito il motivo delle scelte di Microsoft nell'introduzione delle cartucce d'espansione sta tutto nel voler offrire le prestazioni maggiori possibili, così da permettere agli sviluppatori di dar vita a giochi degni della parlola next-gen!
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