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Halo 5 e Hunt the Truth, Seconda Stagione: la traduzione dell'Episodio 04
Sul fanta-blog Hunt the Truth continua il racconto di Maya Sankar, nota in precedenza come l'hacker FERO, sulle operazioni dell'ONI in cui era coinvolta. Vi riportiamo oggi la traduzione dell'episodio 04 della seconda stagione, proposta sempre in collaborazione con i ragazzi di 17K Group che ringraziamo nuovamente. Buona lettura!
Elenco traduzioni precedenti:
- Prima Stagione
- Episodio 00
- Episodio 01
- Episodio 02
- Episodio 03
- Episodio 04
- Episodio 05
- Episodio 06
- Episodio 07
- Episodio 08
- Episodio 09
- Episodio 10
- Episodio 11
- Episodio 12
- Episodio 13
- Seconda Stagione
Episodio 04 - Jackals
Mi ricordai di quando ero piccola e chiesi a mio padre quale fosse l’odore peggiore della galassia. Mi raccontò di una colonia di bestiame che visitò da giovane, uno di quei posti dove si fa crescere la carne che commercializzano come “non sintetica” per gli invasati della salute, “cresciuta all’aperto”. La realtà era disgustosa: bestiame messo in fila senza neanche lo spazio per muoversi per miglia e miglia; erano così stretti che i robot per l’alimentazione si muovevano con le ruote sulle loro schiene. L’aria era piena di mosche e germi e del puzzo di bovini che si ammalavano e morivano nei loro spazi, con la loro carne che si putrefaceva sotto il sole rosso.
*sospira*
La descrizione era così vivida da farmi sembrare di essere lì… E crescendo ero così orgogliosa che mio padre avesse sentito l’odore peggiore di tutta la galassia; ma ovviamente non lo aveva fatto, perché non aveva mai sentito l’odore che si diffonde all’interno di una nave pirata Kig-Yar.
*versi di Jackal*
Bostwick: LASCIAMI ANDARE!
Mshak: Per favore non farti nemici i mostri-uccelli!
Ci trascinarono attraverso i corridoi della nave; i muri e il pavimento erano coperti da anni di sudiciume, guano, sangue viola… il sudiciume era così spesso che sembrava quasi di essere in una caverna.
Maya/FERO: BB, cosa dicono?
Black Box: Vi stanno portando alla camera di equilibrio più avanti.
Mshak: Moriremo?
Black Box: E’ uno scenario molto probabile.
Le guardie ci voltarono le spalle per un secondo e Bostwick si lanciò all’assalto di una di loro in un istante. Era veloce, ma il Kig-Yar lo era di più. Le tirò una testata e la lanciò attraverso la stanza. Bostwick era disorientata, ma soddisfatta mentre sollevava un pugno di piume strappate dalla testa del Kig-Yar. La creatura si abbassò e si mise a guardare dritta in faccia a Bostwick. La fissò profondamente negli occhi; lei non faceva più la dura, tremava, paralizzata dalla paura. Tutti lo eravamo, provai a pensare, ma la mia mente sembrava bloccata, non riusciva a pensare a nulla.
Black Box: Sta dicendo che sta pensando di mandarti alla camera di equilibrio in pezzi, ora sta imprecando. Oh e… bhe questa parte non la traduco.
La gente dice che la vita passa davanti agli occhi prima che tu muoia; non è così, non è che la vedi con gli occhi, è più un ricordare le cose in massa: un’esplosione attraverso la tua mente, ogni sinapsi che entra in azione allo stesso momento. Pensai al mio primo gattino, alla mia ultima sigaretta, alla pelle raggrinzita di mia nonna, una chiamata che intercettai qualche anno fa, cosa mangiai a cena settimana scorsa, migliaia di momenti memorabili e non memorabili che inondavano in un istante, le mie memorie, le memorie di FERO, stavano cominciando a fondersi. Le mie memorie come FERO erano violente e ardenti, per quanto riguardasse Maya… la mia vita era silenziosa, riservata, accademica… Da piccola desideravo fare la professoressa, studiai xenopsicologia perché volevo sapere come funzionassero le menti degli alieni; al tempo non avrei immaginato come i militari si sarebbero messi alla ricerca di persone che potessero analizzare il comportamento degli alieni, ma mi tirarono su e durante la guerra coi Covenant lavorai con l’ONI, tracciando un profilo psicologico del nemico. Avevo probabilmente scritto centinaia di rapporti su Sangheili e sui Kig-yar, all’improvviso mi venne in mente tutto.
Maya/FERO: BB… traduci questo alla lettera: ho incontrato molti della vostra specie, ma pure per dei Jackal siete solo degli sciocchi incompetenti.
Black Box: Per caso stai cercando di peggiorare le cose?
Maya/FERO: Fidati di me, fallo.
Black Box: ahh…
*black box parla in lingua kig-yar*
Bisogna sapere che i Kig-Yar sono dei saccheggiatori, sono avidi, sono degli opportunisti.
Maya/FERO: Dì loro che sono degli imbecilli, dei pulcini ignoranti che butterebbero via così dei prigionieri di valore.
Ma i Kig-Yar sono anche codardi.
Black Box: Wow… direi che il risultato era tutto fuorché prevedibile.
Il loro leader si allontanò da Bostwick e corse rapidamente verso di me, con le fauci spalancate, fermandosi a pochi centimetri dalla mia gola. Il suo fiato era umido, caldo e sapeva di morte. Non mossi un muscolo. Era un rituale di dominazione, una prova sociale per vedere chi se la facesse sotto per primo: i Kig-Yar non combatterebbero mai senza sapere di vincere. Fisicamente parlando mi avrebbe potuto battere, ma al momento quel che gli passava per la testa era: cosa sapevo io che lui non sapeva?
Maya/FERO: Cosa credi che penserà la regina della vostra nave quando verrà a sapere che hai gettato dei prigionieri di tale valore volar fuori nello spazio?
*il jackal fa dei versi*
Rimase fermo sul posto, coi suoi occhi gialli gelatinosi che continuavano a scrutarmi. Furiosi, ma ora decisamente spaventati.
*versi jackal*
Mshak: ehm… che diavolo ha appena detto?
Black Box: ci stanno portando a incontrare la regina della nave.
La nave era davvero imponente… un tempo. Una nave da guerra covenant top di gamma, ma gli anni successivi alla caduta dei profeti non erano stati inclementi con lei. Alcune parti della nave erano costituite da parti di altre navi, depredate o saccheggiate in battaglia. Non avevo idea di cosa ci stesse aspettando, ma per il momento eravamo ancora in vita e pareva che fossimo ancora nel sistema, o così sembrava: non avevo percepito la sensazione familiare dell’ingresso nell’iperspazio.
Maya/FERO: BB? C’è qualcosa di utile che puoi dirmi qui?
Black Box: Maya i registri dicono che questa nave si chiamava “La dedizione”.
*verso della regina jackal; la regina parla inglese ma con una pronuncia affaticata*
????: no, sbagliato!
E all’improvviso eravamo faccia a faccia con la regina della nave.
Regina: Dedizione nome covenant. Mia nave, mio nome!
Black Box: Tradotto in maniera grezza, la regina ci tiene a darvi il benvenuto sulla “Rampant Perdition”.
Chur ‘R Zhal era il più grande jackal che avessi mai visto. La sua pelle sembrava cuoio invecchiato, era scoperta fino al girovita. Chiaramente era tagliata per la vita da pirata. Si stava nutrendo degli arti arrostiti di una creatura indistinguibile.
Chur ‘R Zhal: Parla… tu dici valore… QUALE VALORE?!? Io prendo quello e anche tua testa.
Maya/FERO: Non credo che tu voglia correre il rischio.
Chur ‘R Zhal: Mia nave… TU NO POTERE! TU NULLA!
Black Box: Sta dicendo che… se vuoi sopravvivere… devi dimostrare il tuo valore fornendole 60.000 crediti.
Maya/FERO: Crediti? Se sono i crediti che vuole possiamo darglieli. Basta che ci fai tornare alla nostra nave e-
*la regina fa un urlo aggressivo*
Chur ‘R Zhal: No aspettare. Io voglio crediti, qui! Io lascio un ora. Dopo prendo una testa. Ora dopo? prossima testa! Se valore, io lascia vivere; se no valore…
*altro urlo*
Avevamo un ora a disposizione e l’avremmo passata in una vecchia cella di prigionia Covenant. Come tutto il resto della nave era in un cattivo stato, e l’unica fonte di luce era il bagliore viola dello scudo che ci teneva imprigionati. Bostwick non aveva detto una parola sin dalla storia della camera di equilibrio: sembrava stare esattamente come stavo io, devastata, spaventata.
Mshak: Ok… non credo siamo da soli qui.
*si sente un ruggito e mshak si spaventa*
Quindici diverse celle di prigionia e i Kig-Yar ci mandarono nell’unica abitata da un Sangheili. Cercò di sollevarsi in piedi, ma non ce la fece, c’era qualcosa che non andava. Guardai più da vicino e vidi che era ferito, la sua gamba era maciullata, era tutta martoriata e rimaneva attaccata per brandelli e una pozza di sangue viola ricopriva il pavimento. Non stava cercando di farci del male, stava morendo.
Maya/FERO: Calma! Calma, non vogliamo combattere.
Black Box: Sono stati i Kig-Yar a conciarti così?
Elite: I Kig-Yar sono deboli e stupidi! questi non sono stati i Kig-yar… questo era… livugrah…
Maya/FERO: BB?
Black Box: Ehm… non ho una traduzione, sembra essere linguaggio antico, non rientra nell’uso comune…
Elite: Si è sollevato dal terreno… Devastazione e morte.
Maya/FERO: Aspetta, tu hai visto-
Mshak: Un’anomalia? Cos’era? Cos’hai visto?
*l’elite parla nella sua lingua*
Black Box: Dice che era in una delle colonie esterne per una missione diplomatica, dice che ha visto l’evento ma non è in grado di descriverlo. Continua a usare la parola antica e ora… e ora sta semplicemente delirando riguardo a un… un demone.
Maya/FERO: Demone?
Mshak: Deve parlare del Master Chief!
Elite: Voi avete portato questo evento su di noi…. Umani, avete lasciato che il demone dissacrasse il luogo sacro… ci sono delle conseguenze!
Maya/FERO: Cosa vuoi dire dissacrare? Cos’hai visto?
Elite: Il vostro demone… lui non può salvarvi. quello che sta arrivando… ce ne sono altri, molti altri. Questo è solo l’inizio….
Maya/FERO: L’inizio di cosa? Ehi? l’inizio di cosa?!?
Il Sangheili rimase fermo a terra, le sue mandibole persero vitalità e gli occhi sembrarono perdere luce, era morto.
Mshak: Cosa facciamo ora?
Fissai Mshak. Non c’era nulla che potessimo fare! Magari ci sarebbero state altre anomalie, magari Chief era coinvolto, ma noi stavamo per essere decapitati; era il problema di qualcun’altro ora.
Black Box: Forse questo non è il momento adatto a una discussione, ma… sebbene voi possiate non riuscire a salvarvi, potreste comunque aiutare l’umanità a salvarvi! Maya, se solo tu mi consegnassi il chip, potrei inoltrare i dati all’ONI.
Mshak: SEI PAZZO? PERCHé? perché coprano tutto?
Black Box: Le informazioni sono caotiche, è necessario che degli specialisti separino ciò che è la verità da ciò che è finzione.
Mshak: oooh come no, l’ONI non si interessa alla verità!
*Mshak e Black Box litigano, Mshak dice che l’IA è solo uno zombie*
State zitti entrambi! Chissenefrega della verità! Noi non possiamo fare nulla, non lo vedete? Che importa se è solo l’inizio, la gente morirà ma noi moriremo qui ed oggi.
Bostwick: No, non lo faremo.
Mi ero quasi dimenticata che Bostwick fosse qui.
Bostwick: Non possiamo morire qui! Dobbiamo dirlo a tutti.
Improvvisamente Bostwick mi stava parlando di nuovo. Stava guadagnando forza, con un fuoco negli occhi che non le avevo mai visto!
Bostwick: Non possiamo lasciare che ne l’ONI ne nessun altro coprano questa storia. L’ho capito ora: bisogna combattere per qualcosa di più grande di sé. FERO me lo disse, TU me lo dicesti.
Non riuscivo a crederci. Aveva visto che FERO era una menzogna, aveva visto che ero un burattino dell’ONI eppure non le importava, continuava a credere negli ideali!
Maya/FERO: Bostwick…
Bostwick: Facci uscire di qui, so che sei in grado di farlo.
Ma improvvisamente avevamo finito il tempo a nostra disposizione.
*jackal*
Puntò i suoi artigli ossuti verso Bostwick, due guardie Kig-Yar presero la ragazza, cercai di fermarli ma erano troppo forti, e in un attimo Bostwick era perduta. Mi misi a camminare nervosamente attraverso la cella, lei sarebbe morta, l’avrebbero uccisa. Non avrei lasciato che accadesse, dovevo pensare a come uscire da quella cella, immediatamente. Non c’era modo di fuggire da una cella di prigionia covenant, ma questa nave aveva visto giorni migliori; i miei occhi perlustrarono la cella, lo scudo sembrava molto robusto ma i muri… i muri sembravano aver ricevuto delle riparazioni frettolose. Danni da scontro che i kig-yar avevano riparato con mezzi di fortuna. Infilai le mie dita in una fessura.
Black Box: Maya che cosa fai?
Mshak: Aspetta, quello è..?
Maya/FERO: Un condotto di alimentazione.
Mshak: va bene, fico! quindi ora moriremo per sovraesposizione alle radiazioni!
Maya/FERO: BB? Questi condotti trasportano informazioni?
Black Box: Bhe teoricamente sì-
Maya/FERO: Quindi se ti mettiamo dentro-
Black Box: Ci sono varie ragioni per cui questa è un’idea atroce: prima di tutto l’elettroshock potrebbe ucciderti, seconda cosa l’elettroshock potrebbe uccidere ME, in terza posizione va detto che l’UNSC proibisce esplicitamente alle IA di interfacciarsi con le navi Covenant, ma considerando come tu mi stia già portando verso il condotto e come io non abbia mezzi per fermarti fisicamente, direi che succederà comunque.
Maya/FERO: Ahà.
Black Box: Eh cosa saranno poi qualche milione di volt tra amici. Ancora una volta, nella breccia!
Quando venni colpita dalla prima scarica mi sembrò di essere stata presa a pugni sulla testa, ma quella fu la parte più facile: la seconda scarica mi mandò gambe all’aria attraverso la stanza con le mie orecchie che fischiavano e i muscoli che vibravano. Ma il mio cuore batteva ancora.
Maya/FERO: BB?
Black Box: Solo perché ha funzionato, non vuol dire che fosse una buona idea.
Lo scudo era andato ma non riuscivamo comunque a interfacciarci a quasi nessun altro sistema della nave. Mandai Mshak a nascondersi nell’hangar mentre BB cercava di individuare la posizione di Bostwick con i sistemi di bioscansione della nave.
Black Box: Ho una lettura non molto lontano da qui ma è debole e si sta affievolendo.
Maya/FERO: non la lascio qui.
Mi feci strada attraverso la nave, fra le paratie danneggiate, i muri coperti di marciume che sembrava vivo. I Kig-Yar erano conosciuti per i loro sensi affinati, per questo i Covenanti li usavano come ricognitori; dovevo evitare di fare rumore ma il pavimento era così pieno di lerciume che ogni passo era rumoroso; una mossa sbagliata e mi sarebbero piombati addosso. dall’altra parte c’era una porta aperta, dovevo superarla ma riuscivo a vedere luci e ombre venir proiettate attraverso essa. Con molta attenzione la raggiunsi e spiai dietro l’angolo: la stanza era sporca e affollata da Kig-Yar riuniti in cerchi intorno a buchi nel terreno; erano in preda all’agitazione, con la testa alzata e in piena attenzione. Mi avrebbero avvistato certamente se avessi provato ad andare dall’altra parte, ma poi entrò un’altro jackal: era alto, aveva delle piume scintillanti, un ufficiale probabilmente, stava portando un contenitore pesante. Si avvicinò ad ogni cerchio e versò una poltiglia orrenda a terra, piena di interiora e… occhi. Quasi vomitai a guardarla. Man mano che versava, i Kig-Yar si buttavano in modo forsennato col capo nella poltiglia, combattendo l’uno con l’altro pur di avere la propria porzione. Compresi che erano distratti e non appena venne servito l’ultimo gruppo, mi fiondai attraverso la porta aperta e mi arrampicai su una scala quanto più veloce e silenziosamente potessi. La scansione mostrava che Bostwick era esattamente sopra di noi ma non avevo modo di sapere se fosse sola o anche solo in vita. Quando raggiunsi la cima mi sporsi fuori per guardare, mentre i miei occhi si adattavano all’oscurità. Fu allora che il mio cuore prese una battuta d’arresto: la stanza era riempita di soldati covenant- Era forse un’imboscata?!? Poi capii. Non si stavano muovendo, erano inchiodati alla parete; parti recise di Elite Covenant, Brute… anche di Marines UNSC…. Erano disposti in una maniera quasi rituale, come per mostrare una sorta di storia della guerra, poi la vidi. Legata a un tavolo in fondo alla stanza, un chirurgo Kig-Yar pronto a usare i suoi strumenti su di lei, era pronto ad aggiungerla alla collezione! Avevo bisogno di un’arma, di qualunque cosa! C’era solo una cosa che avrei potuto usare. Era un brute, o più precisamente il suo teschio. Lo sollevai e mi avvicinai silenziosamente al kig-yar .
*Maya aggredisce il jackal*
Il primo colpo lo prese di sorpresa, ma si reggeva ancora in piedi; sollevò il suo pugnale ma lo colpii ancora e ancora, finché non rimase a terra. Purtroppo ero sicura che il resto della nave avesse sentito lo scontro.
Bostwick: Prendi questo razza di-
Maya/FERO: Bostwick, dobbiamo andarcene da qui!
Bostwick: Sì, andiamocene!
Non c’era motivo di andare furtivi ora: corremmo. La nave era un labirinto di corridoi, ma alla fine arrivammo, riuscimmo a vedere la nostra nave, accelerammo ed eravamo quasi arrivati alla baia di carico, quando lei venne fuori.
*la regina jackal si fa avanti e spaventa le due*
Chur ‘R Zhal: NON ANCORA!
Ci aveva catturato, eravamo circondati.
Chur ‘R Zhal: No valore. HAI MENTITO! INGANNO! Spreca tempo…
*maya e Black Box si scambiano parole su cosa sta dicendo la regina, che minaccia di uccidere maya e straziarne il corpo*
Non c’era modo di cavarsela con un bluff. Ma forse non ce n’era bisogno. Improvvisamente realizzai che potevo offrirle qualcosa di valore.
Maya/FERO: Posso dimostrare il nostro valore con una domanda: perché la tua nave non è ancora entrata nell’iperspazio? Che razza di pirata farebbe un assalto e poi rimarrebbe sul posto rischiando una ritorsione?
*la regina fa una sfuriata*
Black Box: Dice che la sua nave è grandiosa e potente, nulla può affrontarla e sopravvivere.
Maya/FERO: Sei una bugiarda, ho visto in che stato è la nave, non entri nell’iperspazio perché non puoi. I tuoi motori non funzionano e non hai idea di come ripararli. Dimmi che mi sbaglio.
Aveva un gran seguito, ma era intrappolata a velocità subluminale in un sistema stellare isolato. Era uno squalo bloccato che faceva preda di pesciolini.
Black Box: Niente male per un umano. Le mie scansioni in effetti confermano che i motori superluminali sono bloccati, probabilmente una vecchia misura di sicurezza attivata prima che i Kig-Yar prendessero il controllo della nave.
Chur ‘R Zhal: Tu sistema. Questo è unico valore!!!
Maya/FERO: Io la riparo, ma il prezzo è la nostra libertà e la nostra nave.
Fischiò e si avvicinò. I Kig-Yar erano agitati, in attesa di scatenare altra violenza, attendendo il giudizio di Chur ‘R Zhal. Ero anche io in preda all’ansia. Mi sentii come se avessi giocato l’ultima carta a mia disposizione con lei e se lei avesse detto di no, saremmo finiti a decorare quel muro degli orrori un pezzo alla volta. Si avvicinò a me e sentii il suo fiato venirmi esalato addosso; non respirai, ma nemmeno battei ciglio.
Chur ‘R Zhal: Voi sistema, voi liberi.
Traduzione a cura di Andrea Buzzi.
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