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Halo 5 e Hunt the Truth: la traduzione dell'Episodio 08
Continuano le nostre traduzioni della prima stagione di Hunt the Truth, il podcast nel quale il giornalista Benjamin Giraud ci racconta delle sue indagini su ONI e Master Chief. Eccovi l'episiodio 08, più corposo del solito: mettetevi comodi e buona lettura!
FERO sgancia una bomba che si riperquote attraverso tutto lo spazio occupato dagli umani, mettendo in dubbio la lealtà di Master Chief. Master Chief ha davvero fatto ciò? O ci sono altri nefasti elementi in gioco?
Episodio 08 - Goccia, goccia, goccia
Assistente (segreteria): Le voci-
Janecek (segreteria): So cosa sono! Perché me le stai sbattendo in faccia? Stai zitto un attimo!
Assistente (segreteria): Pensavo che-
Janecek (segreteria): Resta in linea, Ben, devo licenziare un idiota.
(Fine messaggio)
Era la prima volta che sentivo Petra da un sacco di tempo.
(Un altro messaggio inizia)
Janecek (segreteria): Ben, tira giù il culo dal letto e chiamami adesso!
(Fine messaggio)
E a giudicare dal messaggio che mi ha lasciato quella notte, c'era in ballo qualcosa di davvero grosso.
(Inizio chiamata)
Janecek: Bravo, Ben, congratulazioni. Ci hai infilato nella merda fino al collo. Ti spiacerebbe spiegarne il motivo?
Giraud: Uh, cos-...
Non avevo idea di cosa stesse succedendo.
Janecek: Oh, fai pure con calma Ben.
Allora Petra capì.
Janecek: Oh. Non sei stato tu.
Giraud: Co- Cosa? Che abbiamo fatto...?
Janecek: (Sospiro) Non ho tempo per questo. Dai un'occhiata alle notizie e richiamami.
Feci ciò che mi aveva detto, e le prime pagine mi colpirono come uno tsunami di informazioni di dimensioni mai viste. Ogni testata giornalistica, ogni forum, apparentemente ogni singola persona stava parlando della stessa cosa. La soffiata. La soffiata! Era emersa in rete durante la notte, e parlava di Master Chief. Non riuscivo a capire. Per quanto ne sapeva il pubblico, i rapporti di attività Spartan erano praticamente sempre categoricamente riservati. E adesso era spiattellato su tutte le prime pagine? Sfogliai febbrilmente gli articoli, vedendo le stesse parole emergere in continuazione: collusione con il nemico, vittime civili, rapimento di un eroe, assassinio di un icona.
Giraud: Oh no. Oh no. O mio dio, cosa- oh no! Cosa!?
Master Chief aveva fatto ciò?
Giraud: Cosa diavolo sta succedendo?
Quelli erano solo i fatti riportati dai giornalisti. L'opinione pubblica era molto peggio, bordate sparate in ogni angolo dello spazio colonizzato. Questa fuga di notizie su Master Chief, a prescindere dal contenuto, aveva già cominciato a dividere le persone, spedendo gli esponenti di tutti gli schieramenti a cercare appigli per prevalere sugli altri. Dovevo vedere le fonti originali. Non mi ci volle molto per trovarle. Tutti avevano gli stessi file. Il rapporto insabbiato su un incidente in un ambasciata nei sobborghi, che era già stato letto mezzo miliardo di volte. Ciò che diceva era perfettamente chiaro: dieci giorni fa, nelle Colonie Esterne, Master Chief era improvvisamente sbucato fuori dal nulla in mezzo a un'ambasciata in una città densamente popolata mentre, all'interno, le lungo attese trattative di pace tra umani e alieni erano a un passo dalla conclusione.
Master Chief fece irruzione, uccidendo immediatamente la guardia del corpo dell'ambasciatore delle Colonie Esterne Richard Sekibo, dando inizio a uno scontro a fuoco che si sarebbe concluso con un bilancio di diciannove vite umane. Rapì l'ambasciatore e si fece strada sparando attraverso il personale di sicurezza, falciandoli senza un attimo di esitazione per scortare la delegazione aliena verso una destinazione sicura. Una volta a bordo della nave da sbarco fuggirono dal pianeta, lasciando anni di mediazioni diplomatiche in rovina. Il giorno dopo, le forze di sicurezza locali rintracciarono un radiofaro, risalendo a un vicino campo. Lì trovarono l'organizzatore dei colloqui, il pacifista Richard Sekibo, visto l'ultima volta sotto custodia di Master Chief, a terra, morto. Qui Benjamin Giraud, e questa è Hunt the Truth.
Giraud: Petra, cosa sta succedendo?
Janecek: Non lo so, ma sono ore che verifico le fonti, e la situazione è davvero brutta. Gli idioti sulla terra lo hanno soprannominato “Lo Spartan Rinnegato”. Bastardi.
Giraud: Aspetta, un momento-- credi che sia tutto vero?!
Janecek: Guarda-- è stata FERO? Credi sia stata lei?
Giraud: No, io-- Non--
Le dissi che non lo sapevo, e tecnicamente era la verità, ma dentro di me ne ero certo. Ovviamente era stata FERO, ma perché? Non aveva senso, perché fare questo a Master Chief? Dopo tutto ciò che aveva fatto per salvarci il culo? Dopo tutto ciò che l'ONI gli aveva fatto? Nel corso degli anni aveva affrontato catastrofi di proporzioni inimmaginabili. Non potevamo sapere quante vite fossero in gioco, l'ONI ci aveva tenuto all'oscuro. Ma il punto non era se Master Chief avesse fatto o meno la scelta giusta: non avrebbe mai dovuto doversi sobbarcare quell'onere sulle sue spalle. Ma ora si stava accollando tutte le colpe. Non era giusto. Man mano che Petra mi mostrava cosa stava uscendo dalle bocche dei cialtroni sulla Terra, io ero sempre più incazzato.
Poi, era andato. Waypoint era sparito. Il mio pad COM, tutto quanto, andato.
IA pad COM: Il tuo pad sta rilevando un flusso insolitamente alto di dati. E' richiesta la presenza di un tecnico. Vuole fissare un appuntamento?
Giraud: Sì!
IA pad COM: Il primo appuntamento disponibile è tra dodici giorni, alle 3 del pomeriggio. Volete fissare questo appuntamento?
Giraud: Oh Dio. Stai scherzando!?
IA pad COM: Spiacente, non ho capito. Volete fissare questo ap--
Giraud: Sì!
IA pad COM: Appuntamento fissato. Tutti i servizi disabilitati. Buona giornata.
Giraud: No! Figlio di-
Mi stavano tagliando le comunicazioni per dodici giorni? Questo non era un problema di rete, era l'ONI che cercava di tagliarmi fuori. E, ovviamente, lo stavano facendo in modo discreto. Le modifiche effettuate da Mshak mi avevano in linea di massima tenuto sempre un passo avanti a loro, ma non avevo tempo per questo. Dovevo scoprire chi c'era davvero dietro a tutto. Dovevo ritrovare Mshak e per farlo avevo bisogno di un posto dove comunicare in sicurezza. Ho quindi preso l’essenziale e me la sono svignata per strade secondarie cercando di evitare la sorveglianza. Spostare tutto il mio materiale in un posto non ancora definito era una precauzione che prima o poi avrei dovuto prendere comunque. A farmi premere il dito sul grilletto erano state le ultime mosse dell’ONI. Quando arrivai sul luogo il mio contatto mi diede una mano a rimettere in piedi la baracca e una volta online questo è il messaggio che mi stava aspettando:
Mshak Moradi (casella vocale): Ben-jo-boss! Adoro quello che stai raccontando. Davvero un bel ritmo. Ma l’ultimo episodio non era la stessa cosa, gli mancava quel… non saprei, elemento personale. Beh! Ad ogni modo sono in zona, se vuoi saperlo. Dammi un chiamo.
Dopo esser scomparso per otto giorni Mshak Moradi mi aveva chiamato per un semplice “ciao”. Era l’essere umano più frustrante che avessi mai incontrato.
Moradi: Ben-jam!
Giraud: Mshak! I pen… ero convinto fossi morto! Voglio dire…
Moradi: Secondo me ti sbagli.
Giraud: Mshak, dove cazzo sei stato?
Moradi: Ben, senti, mi spiace. Davvero, super scusa ma sono dovuto sparire, andare in silenzio radio.
Giraud: Ok, ma perché?!
Gli chiesi se aveva a che fare con le interferenze che stava tracciando ma lui negò la cosa.
Moradi: Non esattamente, si tratta dell’altra cosa che stavo controllando per te. Al momento non posso dirti nulla di certo, ma non manca molto.
Giraud: Bene, ma senti… capisco che lavori nella massima segretezza, ma avresti almeno potuto avvertirmi prima di dissolverti. Ti dispiacerebbe così tanto?!
Moradi: No, a dire il vero no. È vero, lavoro in un misterioso vortice di segreti, ma questa storia era un buco nero di segreti dentro al cuore di un tornado nella base del vortice. Non avrei nemmeno dovuto rifletterci su una cosa del genere! Credi a me, tenerti all’oscuro era il solo modo.
Fortunatamente Mshak per un poco la smise con le metafore, aggiornandomi sulle notizie raccolte. Il mio ultimo episodio stava facendo effetto. Le persone lo ascoltavano, ne parlavano ed erano incazzate. I rapimenti, le modifiche fatte dai militari. Nonostante l’ONI stesse cercando in qualche modo di insabbiare la verità dimostrava di non aver nessun rispetto per le colonie esterne. Per gli abitanti quello era un tasto dolente. Quando il loro spirito libero stava per sfociare in aperta indipendenza l’ONI aveva dato loro la massima attenzione. Aveva usato qualsiasi mezzo per fermare gli Insurrezionalisti, nessuno sembrava preoccuparsene più di tanto. Ma quando arrivò il Covenant vetrificando i pianeti in un infernale genocidio, le colonie esterne vennero lasciate da sole a difendersi. Questo comportamento selettivo non era stato affatto digerito. Ma se la mia storia aveva iniziato a scaldare gli animi, le rivelazioni della notte precedente li avrebbero portati a esplodere.
Moradi: Quindi l’idea sarebbe quella di un Chief divenuto incontrollabile, no? Quell’insistere continuo porta effetti diversi a seconda di dove vivi. Tutti quei poppanti sulla terra pensano di avere il loro messia sotto forma di Spartan accampato sulla luna pronto a sparare agli alieni o a distruggere a colpi di Karate le meteoriti pericolose. Il tutto per tenerli al sicuro, quindi il concetto di “irreperibile” li manda in panico.
Però, a detta di Mshak, nelle colonie esterne non era così. Che la storia fosse vera o meno, per come la vedevano loro, non era Chief il problema. L’ONI lo stava usando allo stesso modo in cui l’UEG aveva sempre usato loro: per i loro scopi. A volte utili, sempre sacrificabili.
Moradi: Ovviamente nessuno vuole che una macchina assassina alta due metri e mezzo con capacità fuori appaia nel vicinato, ma nelle colonie esterne il vero mostro è ancora l’ONI.
La mia rabbia per Mshak era svanita, ero contento fosse tornato. Se davvero mi fossi confrontato con l’ONI esponendo tutto il materiale ai senatori avevo bisogno di tutte le cartucce possibili e fortunatamente Mshak era dello stesso avviso. Dopo aver sentito la mia intervista con Petrosky si era tuffato nelle discariche dell’informazione, analizzando decadi di dati e le ricerche fatte dai suoi predecessori complottisti arrivando a compilare una classifica delle atrocità ONI. Mi aveva mandato un documento per ogni caso di malattia autoimmune infantile dall’inizio del secolo: ogni bambino che aveva una malattia simile a quella di John. Dopo opportune modifiche avevamo ottenuto una mappa dello spazio umano con gruppi di puntini: uno per ogni bambino. Mi disse che ero di fronte ad un’affidabile rappresentazione di tutti i posti dove un clone ONI era stato inserito… per morirvi.
Giraud: Uaho!
Moradi: “Uaho” dice lui. Altro che Uaho! Ma stai per rivedere il tuo Uaho: guarda questo.
Sovrappose un’altra mappa che mostrava la distribuzione della popolazione umana e mi chiese se notavo qualcosa.
Giraud: Non è casuale.
Moradi: Non. È. Causale? Ben, non darti all’insegnamento della statistica. È esattamente l’opposto di casuale, ok?! Per i rapimenti degli Spartan, l’ONI ha largamente preferito le Colonie Esterne, come fossero il loro negozio di dolci preferito, se escludi il fatto che non erano dolci ma ragazzi soldato.
Giraud: Per loro era più facile coprire le tracce.
Moradi: Già, e puoi contare sul fatto che per loro le vite di quei ragazzi avevano meno valore dei coetanei sulla Terra o su Marte. Di fatto avrebbero le stesse caratteristiche genetiche, ma in termini di costi umani quelli delle colonie sono più spendibili.
Non saprei dire se i dati sono abbastanza conclusivi per i senatori, ma le implicazioni… quelle erano gravi abbastanza. Tutta la faccenda dei rapimenti era stata messa in piedi per creare supersoldati atti a schiacciare l’Insurrezione. Quello era lo scopo originale del programma SPARTAN. Ma nel loro segreto pescare fra i ragazzi, l’ONI aveva optato per le stesse zone che poi avrebbe coinvolto nella campagna militare. Quindi, quando anni dopo gli Spartan avrebbero portato la loro sanguinosa lotta anti-insurrezionalista nelle colonie esterne, sarebbe stato come se i figli di quelle comunità stessero tornando a casa con la differenza che non avrebbero combattuto per la propria terra. Non erano progettati per difendere le loro famiglie. Stavano espletando i compiti dell’agenda ONI, servendo lo stesso governo che aveva violato le loro famiglie e rubato loro l’infanzia! Seguendo la filosofia del “purché non in casa mia” l’ONI l’aveva violata doppiamente, abbastanza per scatenare ira allo stato puro. Ma Mshak aveva ancora qualcos’altro.
Moradi: Ho seguito le tracce di tutti i vecchi dati della polizia, se li mettiamo insieme otteniamo un bel po’ di materiale per la tua bomba mediatica. Farà un bel botto.
Giraud: Tipo?
Moradi: Ti sei mai chiesto cosa sarebbe successo se i cloni dell’ONI destinati a morire non fossero morti?
Non avevo considerato quello scenario, faceva venire i brividi.
Giraud: Cosa è accaduto loro?
Moradi: Non si tratta di cosa sia successo a loro, ma di cosa sia successo alle persone che avevano rimpiazzato. Due soldati si sono trovati di fronte ad una perfetta replica di loro stessi. Pensaci: vieni segretamente prelevato dal tuo letto, lanciato in una vita diversa e, anni dopo, incontri la tua immagine riflessa! Qualcuno che aveva vissuto la vita… la tua… al tuo posto. Per alcuni erano più originali loro di te. Ho trovato due documenti di soldati... tutti e due morti suicida.
Una storia come quella era dura da sentire, ma… sarebbe stata anche dura da ignorare. Speravo che FERO sapesse come raggiungermi.
Moradi: Non ti preoccupare, ti troverà. Probabilmente a breve, chi lo sa. Lei ha più segreti di chiunque altro. Tienimi aggiornato… quando entrerete nella tana del drago per far esplodere il vostro ordigno caricato a verità io sarò lì per vedere l’onda d’urto.
Giraud: Grazie Mshak.
Avevo qualche problema a prender sonno nel mio nuovo quartier generale. La sera seguente sentii una voce che mi chiamava dal buio. Questa volta, però, FERO suonava più umana.
FERO (con voce filtrata): Ti stai godendo lo spettacolo?
Giraud: A dire il vero no, affatto! Dopo tutto quello che ha fatto l’ONI la gente continua a sperare in Maste-
FERO: Quando l’infezione arriva al cuore se blocchi tutte le vie che ha per mostrarsi non puoi sapere come salterà fuori.
Giraud: Ma sei tu quella che la sta facendo venir fuori! Tu hai scelto di infangare Chief!
FERO: Io non sto infangando nessuno. Tutto quello che ho rilasciato è reale.
Giraud: Ma… tu non puoi sapere l’intera storia e le sue implicazioni sono…
FERO: Le uniche implicazioni sono che uno Spartan stempiato sta probabilmente perdendo il controllo, e purtroppo sembra tutto vero. La tua storia ha preparato il campo per questo. Quando trasformi dei bambini in guerrieri corri il rischio di creare un profondo danno psicologico e, nel caso di ruoli di responsabilità, si tratta di un difetto non da poco. Non ho idea di quello che ha spinto Chief a sparare sull’ambasciata e non so cosa stia facendo ora, ma è senza freni. Sta dimostrando il peso di quel difetto! Tutto quello che ho fatto è stato di esporre la cosa rimuovendo tutti i veli di segretezza sotto i quali l’ONI ha permesso a quel difetto di nascere e crescere!
Non sapevo che dire. Mi sembrava tutto sbagliato.
FERO: Ben, Chief è il salvatore dell’umanità, lo so, ma lo sanno anche i tuoi patrioti ed è questa la cosa peggiore: in questo momento Chief è braccato per essere abbattuto. Però sarà vendicato. Così puntiamo al cuore. Sacrificando Chief sul breve termine apriremo una ferita e quando non ci sarà più sangue a coprire il nervo esposto dell’ONI potremo tirare delle conclusioni a freddo.
Giraud: È dura sentire quello che dicono su di lui, e la gente sta andando via di testa! Voglio dire, un sacco di coloni lo stanno effettivamente denunciando!
FERO: Sono terrorizzati.
Giraud: Inoltre, la rabbia nelle Colonie Esterne sta mondando velocemente, lo hai notato vero?
FERO: Il sangue del loro eroe sta sporcando le loro facce, è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. È il caos che avevo previsto!
Giraud: Suppongo di non aver considerato che sarebbe andata in questo modo.
FERO: Il Chaos ha un prezzo elevato, Ben, ma le pedine si stanno muovendo. È giunto il nostro momento.
FERO mi disse che l’incontro era stato fissato quel mattino stesso. Alcune personalità erano già in rotta verso la terra, e nel giro di pochi giorni l’ONI sarebbe stata sul banco degli imputati di fronte alle alte sfere dell’UEG. FERO avrebbe violato il sistema introducendo il mio feed così avrei potuto mostrare i peggiori segreti ONI ai più importanti politici in circolazione. Dovevo prepararmi in fretta. Avevo paura non ci fosse abbastanza tempo per convincerli con i dati di Mshak, ma FERO mi diede un’idea per aumentare l’effetto persuasivo. Rimase ad ascoltarmi mentre facevo la mia chiamata.
Giraud: Anthony?
Anthony Petrosky: Heilà, come va?
Giraud: Vuoi darmi una mano ad abbattere l’ONI?
Rimase in silenzio senza rispondere rendendomi nervoso, fino a quando…
Petrosky: Puoi scommetterci il culo. Cosa devo fare?
Petrosky era con me. Gli dieti una tabella di marcia e chiusi la chiamata.
FERO: Sono così contenta di sentire una cosa del genere.
FERO sembrava contenta, le cose stavano andando al loro posto.
Giraud: Quindi questa è la tua vera voce?
FERO: In parte, quando basta per rimanere irrintracciabile.
Giraud: E perché hai cambiato? Cos’è successo alla voce spaventosa?
FERO: Stiamo per fare qualcosa di spaventoso, volevo farti sentire che c’è qualcuno che combatte al tuo fianco.
Giraud: Lo apprezzo.
Non potevo crederci che stavamo veramente per farlo! Ma ero carico e pronto!
FERO: Ben, voglio darti un’ultima scossa: c’è ancora una rivelazione in arrivo.
Giraud: Oh no, che vuoi dire?
FERO: La ciliegina sulla torta, giusto per tenere le cose calde al punto giusto.
Giraud: Ok, sarebbe?? Quando la vuoi rilasciare?
FERO: L’ho appena fatto.
Andai al mio feed pubblico, ci volle un attimo e poi arrivò: video di sorveglianza dall’ambasciata delle Colonie Esterne.
(rumori di armi da fuoco e urla)
Giraud: FERO… è tutto vero?
FERO era già andata, ma la sua ultima rivelazione era online. In quel momento milioni di persone nello spazio colonizzato stavano guardando la stessa cosa: Master Chief Petty Officer SPARTAN-117, apparentemente senza motivo, lanciare un brutale assalto contro il consiglio di pace di Biko.
Continuate a seguirmi per il prossimo episodio di HUNT the TRUTH!
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