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Xbox One: fonti retail spiegano come funzionerà la vendita dell'usato ai negozi
In attesa che Microsoft chiarisca ufficialmente l'argomento, iniziano ad arrivare le prime notizie ufficiose sul funzionamento della compravendita dell'usato su Xbox One. Il sito britannico MCV ha infatti ricevuto da fonti interne al settore retail alcune interessanti informazioni al riguardo: analizziamole insieme.
Nota bene: quanto descritto di seguito descrive solo le transazioni con negozi. Microsoft ha confermato che saranno possibili anche transazioni tra privati, ma per ora non sappiamo come questo funzionerà.
Alla base di tutto il meccanismo escogitato da Microsoft c'è un assunto che risponde anche alla domanda "perché stanno complicando qualcosa che finora è stato molto molto semplice?". Presto detto: per ogni gioco usato venduto, sia Microsoft che l'editore del gioco intascheranno una percentuale del prezzo pagato dall'acquirente. Parte dei guadagni del vasto business dell'usato, che oggi finiscono in tasca unicamente ai negozianti o ai privati che vendono i giochi, andranno quindi in tasca ai produttori dei giochi e della console.
Vediamo di capire come funzionerà. Il giocatore entrerà in negozio e darà al commesso il gioco che vuole vendere; questo sarà possibile solo in quei negozi che si saranno dotati di un'apposita infrastruttura informatica fornita da Microsoft, quindi probabilmente le sole grandi catene. Il commesso registrerà il gioco come venduto, e questo verrà automaticamente disattivato dall'account del giocatore che lo sta vendendo. Apparentemente non servirà che il giocatore fornisca i propri dati Live perchè il sistema potrà dedurli dal gioco stesso, immaginiamo tramite un qualche tipo di codice seriale che cambia in ogni copia del gioco. Il sistema individuerà quindi l'utente che ha comprato quello specifico gioco, e lo disattiverà dal suo profilo.
Da qui possiamo ora capire la motivazione di quanto detto da Phil Harrison, ossia che la console si dovrà connettere almeno una volta ogni X ore (lui suggeriva 24 ma Microsoft afferma che tale periodo non è ancora stato definito): questo servirà perchè Xbox One possa verificare se le licenze relative ai giochi siano ancora attive oppure siano state disattivate in seguito ad una vendita. Se l'utente non si collegasse, la console non saprebbe se un gioco è stato venduto e continuerebbe a farglielo usare senza problemi. Ovviamente, il meccanismo della connessione ogni X ore vale solo qualora si intenda usare la console. Se la si lascia spenta per molti giorni perché ad esempio si è andati in vacanza, non sarà un problema: l'importante è che ci sia connessione quando la si riaccenderà dopo tale periodo di inattività.
Il negoziante potrà poi rivendere il gioco appena "acquistato" al prezzo che desidera, ma il sistema è fatto in modo che sia l'editore del gioco che Microsoft otterranno una percentuale del prezzo di vendita, mentre il resto andrà al negozio. Rispetto al modello attuale, quindi, i negozianti incasseranno meno per ogni gioco usato a meno che ovviamente non alzino i prezzi dell'usato, il che ne renderebbe poco conveniente l'acquisto ai giocatori.
Notizie contrastanti arrivano però dal sito Console Deals, il quale afferma che il "balzello" dovuto dal negoziante a Microsoft e publishers sarà di 35 Sterline (40 Euro) per ogni gioco venduti: è possibile però che si tratti di un errore, perchè se così fosse significherebbe la morte del mercato dell'usato visto che i negozianti non guadagnerebbero quasi nulla dalle vendite. I manager di GameStop sono sembrati invece molto ottimisti sui meccanismi messi in atto da Microsoft, per cui questa ipotesi potrebbe essere falsa.
Nessuna informazione si ha ancora invece riguardo alla compravendita tra privati: attendiamo notizie in merito.
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