RECENSIONE - Dragon Age: The Veilguard
Cosa è davvero Dragon Age? Con questa domanda mi sono permesso di aprire questa lunga analisi dedicata all’ultima fatica di BioWare e qui, alla sua fine, provo a dare una risposta. Dragon Age è la saga che ha permesso a BioWare di raccontare sé stessa, tra i suoi successi e fallimenti, e con questo Dragon Age: The Veilguard il team di sviluppo ci sta dicendo che ha capito cosa vuole essere davvero: vuole tornare a raccontare grandi storie, portarci in luoghi fantastici, permetterci di tracciare il nostro destino e, soprattutto, vivere l’esperienza in solitaria e senza nessuna componente multigiocatore. Peccato solo che l’abbia capito così tardi, perché Dragon Age: The Veilguard trascina con sé tutti gli errori del suo recente passato. Il sistema di combattimento, per quanto divertente, è innegabilmente limitato, la scrittura si perde in un calderone di banalità e il comparto grafico è figlio di un continuo cambio di identità, portando l’opera ad essere schiacciata dagli altri esponenti del genere. Ma questo nuovo Dragon Age è anche divertente da giocare, seducente da esplorare e colmo di ricchezze da vivere e scoprire. E scusate se, in un mercato sempre più stantio e traboccante di titoli noiosi confezionati attorno ad una bella grafica, questo è ancora troppo poco. 7.5
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