RECENSIONE - Suicide Squad: Kill the Justice League
Con Suicide Squad: Kill the Justice League Rocksteady spinge il suo Arkhamverse verso nuovi orizzonti, arricchendolo di personaggi inediti e interessanti, ma fallisce nell’amalgamare il nuovo gameplay, l’audace narrazione e la struttura da Game as Service in un’opera solida e convincente, che possa spingersi oltre i confini del Multiverso DC. Preso come esperienza "sparatutto ignorante” da farsi con amici o in solitaria, senza pretese di profondità, il gioco diverte piacevolmente. Ma le ambizioni di Suicide Squad sono ben diverse, e preso come un titolo che deve durare per mesi o anche anni, il quadro cambia drasticamente. A chi è rivolto questo gioco? Un fan della saga di Batman Arkham vi troverà poco o nulla di familiare, se non sul versante narrativo. Ai fan dei loot shooter? Forse, accettando però il fatto che la profondità e bellezza di un Borderlands è distante quanto Krypton e la Terra da questo titolo. A un gruppo di amici che cerca un titolo co-op con cui passare le serate invernali? Può darsi, ma siamo ben lontani dai picchi qualitativi più alti di un Destiny o Sea of Thieves. Ai fan sfegatati DC Comics? Ecco, forse loro sono quelli che più di tutti potrebbero apprezzare questa folle avventura ambientata nel Multiverso DC, che pur se con fragili gambe si regge tutto sommato in piedi. Oppure a tutti coloro che ho citato, consapevoli del prezzo d’ingresso e che, sviscerata la Storia e domato il suo gameplay, non rimane altro che un mausoleo da ammirare, che per quanto imponente e bellissimo, sempre mausoleo rimane. Le speranze di ripresa del titolo sono tutte riposte nei contenuti in arrivo e nel supporto post-lancio. 6.0
>