RECENSIONE - Little Nightmares
Avete presente quella sensazione d’impotenza e angoscia che vi attanaglia durante gli incubi notturni, per via di quel piatto di salsicce e peperoni mangiato prima di andare a dormire? Ecco, se volessi descrivere in breve la mia esperienza con Little Nightmares userei proprio questa allegoria. Il titolo sfoggia un comparto artistico bellissimo e originale ed un'altrettanto sorprendente realizzazione tecnica visiva e sonora, elementi che rendono l’avventura dei Tarsier Studios unica nel suo genere. Il senso di oppressione e impotenza che si respira nei panni della misteriosa protagonista dall’impermeabile giallo è opprimente, complici le numerose sezioni in cui si alternano i macabri giochi di luce e buio, e soprattutto quelle in cui ci troviamo al cospetto degli immondi custodi della struttura che incarnano sotto forma di demoni gli stereotipi dei traumi infantili più reconditi. Peccato solo per qualche sbavatura sui controlli e la durata di appena cinque ore di un’avventura da cui era lecito forse aspettarsi qualcosa in più in termini di varietà di ambientazioni e personaggi. Un’avventura che non si perde in chiacchiere in merito a delucidazioni sulla trama e che ci seduce con le sue inquietanti vicissitudini per poi abbandonarci con un epilogo che genera più interrogativi che risposte. 8.5
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