RECENSIONE - Bedlam
Se avete già sbirciato il voto, vi posso già dire che potete tranquillamente alzarlo di mezzo punto se vivete di pane e sparatutto in soggettiva, e abbassarlo di altrettanto se non avete quasi mai giocato a questo genere. Il motivo è palese: questo gioco è una vera e propria lettera d'amore al periodo d'oro degli FPS, quando titoli pazzeschi come Quake 2, Unreal Tournament e Duke Nukem 3D facevano salire l'adrenalina a giocatori di mezzo mondo. La magia di tutto si regge su citazioni a non finire, battute autoreferenziali e situazioni che solo i videogiocatori di quel periodo possono capire, ma inevitabilmente anche il gameplay è rimasto attaccato al passato. Se a questo aggiungiamo un design datato e massicci problemi tecnici, nonché la mancanza di contenuti oltre le 6 ore di campagna, diventa difficile raccomandare senza riserve il titolo. Chi ama gli FPS degli anni '90 passerà qualche ora tra sparatorie old school e risate a crepapelle, ma la buona volontà può coprire solo fino a un certo punto i problemi fondamentali. 7.3
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