RECENSIONE - Ori and The Blind Forest
Ori and The Blind Forest è un titolo splendido che ci lascia senza fiato dal punto di vista estetico e sonoro e che sfoggia un comparto artistico inaspettato per una produzione di questo tipo che prende vita sul motore grafico Unity; poter mettere le mani su questo gioco ha soltanto confermato le sensazioni provate durante quella sera di mezza estate di un anno fa, quando i colori vibranti del suo trailer di annuncio hanno lambito il buio dell’enorme sala gremita del Galen Center di Los Angeles. Nonostante le sue sembianze di platform in chiave metroidvania a scorrimento orizzontale, Ori and The Blind Forest riesce a emozionare e a commuovere con la dolcezza e la delicatezza degli eventi e dei suoi personaggi, a cominciare dal suo piccolo tenero protagonista. Il titolo, che omaggia con affetto e rispetto gli stilemi tipici dell’animazione giapponese di Studio Ghibli e delle opere del maestro Hayao Miyazaki, è forte anche di un’ottima giocabilità, a patto di essere giocatori smaliziati del genere arcade per via della presenza di sezioni platform particolarmente ostiche per un’utenza neofita, che potrebbero sfociare presto o tardi in frustrazione. 9.0
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