Anteprima - Stuntman: Ignition
di
TheFury87
P
Il primo (e finora unico) episodio della serie Stuntman vide la luce su Playstation 2 nel 2002. La creazione di Reflections Interactive metteva il giocatore nei panni di uno stuntman professionista, ovvero, per chi non lo sapesse, la cosiddetta “controfigura” che si occupa di girare le scene più pericolose e spettacolari al posto degli attori veri e propri, che per ovvi motivi non possono (e probabilmente nemmeno riescono) guidare una macchina a 200 km/h facendo lo slalom tra passanti, automobili e camion mentre decine di esplosioni fanno volare pezzi di lamiere qua e là, magari inseguiti da una banda di criminali che spara colpi di bazooka a ogni incrocio. Per chi non l’avesse giocato al tempo, Stuntman è riassumibile in poche parole: lo scopo del gioco era quello di girare classiche scene d’azione hollywoodiane (inseguimenti, fughe, acrobazie varie ecc…) alla guida dei più disparati mezzi di trasporto nel tentativo di ottenere più punti possibili, seguendo le istruzioni del regista in tempo reale. Al momento dell’annuncio di Stuntman, l’originalità del titolo creò un elevatissimo hype tra i giocatori, che speravano di avere finalmente tra le mani qualcosa di totalmente unico. Come spesso succede, però, più le aspettative sono grandi e più alto è il rischio di non mantenerle; e così, al momento dell’uscita sul mercato del gioco la critica si spaccò in due: da una parte c’era chi esaltava l’originalità e le qualità del gioco senza mezze misure, dall’altra chi trovava il titolo divertente fino ad un certo punto, ma monotono e ripetitivo alla lunga. Insomma, i pareri erano nettamente contrastanti; il primo Stuntman fu uno di quei classici giochi che si amano o si odiano, senza mezze misure.
Ciak 2
Dopo 5 anni dal primo capitolo, la serie Stuntman si trasferisce sulle console di nuova generazione cambiando sia publisher (da Atari a THQ) che sviluppatore (da Reflections Intercative a Paradigm Entertainment). Nonostante questi cambi, la struttura di Stuntman: Ignition non si dovrebbe discostare molto dall’originale: i film totali da portare a termine saranno 6 (intitolati Strike Force Omega, Whoopin’ and Hollerin’ 2, Overdrive, Never Kill Me Again, Aftershock e Night Avenger), ognuno con al suo interno 6 scene da girare, per un totale di 36 sequenze acrobatiche (o missioni) da portare a termine per finire il gioco, ovviamente di difficoltà crescente man mano che si andrà avanti. I veicoli pilotabili saranno circa 25, e spazieranno dalle normali automobili e moto a fantascientifici mezzi di trasporto in stile Batman. Questa modalità in singolo rappresenta il cuore del gioco, ma rischia di essere un po’ troppo breve e ripetitiva per valere l’acquisto a prezzo pieno. Per fortuna, però, i ragazzi di Paradigm hanno pensato bene di inserire altre modalità che faranno da contorno alla “Carriera” e che, speriamo, garantiranno un minimo di longevità e di varietà in più.
Stuntman anche online
Nonostante la natura prettamente “Single Player” di Stuntman: Ignition, gli sviluppatori del gioco hanno deciso comunque di inserire alcune modalità multiplayer che permetteranno di sfidare altri 7 giocatori via Xbox Live. Le modalità disponibili sono 3: la prima è un mix tra la classica modalità Stuntman e una tipica gara automobilistica arcade; la gara si svolge su un circuito da ripetere un tot di volte, ma non è detto che chi arriva primo sia il vincitore. Infatti, lo scopo di questa modalità è quello di guadagnare il maggior numero di punti rispetto agli avversari sia stando davanti più tempo possibile, sia affrontando nel migliore dei modi le acrobazie che troveremo sparse per il circuito. La seconda modalità disponibile è invece una semplice gara a 8 giocatori, dove vince chi arriva primo. L’unica aggiunta in questa modalità è la “classica” dose di nitro che ogni giocatore potrà usare a sua discrezione, e che potrà essere caricata affrontando gli stunt presenti lungo il percorso. La terza ed ultima modalità, infine, è una riproposizione della modalità single player, con l’aggiunta della competizione contro gli altri 7 piloti: in pratica, gli avversari diventano “ghost”, ovvero saranno visibili ai vostri occhi ma non potrete entrare in contatto tra di voi. Lo scopo è quello di girare una delle scene della Carriera nel tentativo di fare più punti degli altri, con la distrazione di essere tutti contemporaneamente in pista. Niente di straordinario, insomma, ma comunque queste modalità dovrebbero garantire un buon numero di ore di divertimento in più.
Diventa il regista
Un’altra modalità aggiuntiva è quella che permette di creare una serie di acrobazie attraverso un completissimo editor: all’interno di uno stadio gigantesco potremo piazzare salti, ostacoli ed effetti speciali come preferiamo, per poi affrontare la nostra creazione con una delle vetture disponibili. Oltre a poter creare le nostre acrobazie in totale libertà, sarà possibile affrontare anche una serie di sfide suddivise in 3 livelli di difficoltà, ognuno dei quali presenta 4 diverse scene da portare a termine. Il succo di queste sfide è quello di costruire un’arena in modo che, girando la scena con il mezzo di trasporto predefinito, si riesca a rispettare le direttive ricevute, che sono del tipo “Affronta un salto”, “Guida attraverso un’esplosione” e altri ordini di questo tipo. Ognuna di queste istruzioni va predisposta in un posto fisso e predefinito dell’arena, ma il modo in cui approntarla sarà lasciata alla totale libertà del giocatore. A rendere complicate le cose c’è il fatto che gli oggetti da piazzare saranno limitati, e quindi sarà necessaria la massima precisione nella costruzione dell’acrobazia per non rimanere senza pezzi disponibili a metà del percorso. Questa è indubbiamente un’aggiunta interessante, che aggiunge notevole varietà ed originalità al titolo.
In conclusione, le premesse per vedere un buon gioco ci sono tutte: starà agli sviluppatori di Paradigm Entertainment riuscire a far convogliare il tutto sulla giusta via, sperando che non cadano negli stessi errori che fecero declassare il primo capitolo da capolavoro annunciato a buon gioco, ma niente di più.
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