Recensione - Ninja Gaiden II (Xbox 360)
Poche chiacchiere, più azione
Potremmo definire Tomonobu Itagaki, l'autore di Ninja Gaiden II, come un vero estremista del genere action/picchiaduro, o almeno questo è quello che traspare dalle sue opere: attenzione massima al gameplay, sempre estremamente profondo e pieno di sfumature, mentre la storia diventa un mero supporto secondario, con lo scopo di fornire senza troppe lungaggini gli scenari in cui il giocatore si troverà a fronteggiare ondate dopo ondate di nemici. E Ninja Gaiden II è probabilmente l'esempio migliore di tale filosofia: il malvagio clan ninja del Ragno Nero riesce a sottrarre al clan Hayabusa la pericolosa Statua del Demone, grazie alla quale viene liberato da una prigionia millenaria il potentissimo Arcidiavolo, che a sua volta scatena sulla Terra quattro demoni maggiori. Inutile dire che toccherà al protagonista del gioco, il carismatico Ryu Hayabusa, inseguire i demoni ai quattro angoli del globo per porre fine a questa ennesima minaccia all'umanità.
Nel corso del gioco incontreremo un ricco cast di comprimari: dalla sensuale Sonia, che ci aiuterà in più di un'occasione, al padre di Ryu, Joe Hayabusa, ai malvagi Elizébeth e Jenshin del clan del Ragno Nero. Il tutto è narrato tramite sequenze animate nei dodici capitoli che costituiscono il gioco, ma la storia è sviluppata in maniera assolutamente dimenticabile: come in un film di Steven Seagal o Van Damme, si tratta di un debole collante usato come pretesto per farci visitare una serie di ambientazioni diverse - a volte non si capisce neanche come mai Ryu finisca un capitolo in una certa location per poi iniziare il successivo in tutt'altro luogo - mentre l'essenza del gioco rimane l'azione vera e propria. Ma a noi sta bene così, perchè se una storia debole è lo scotto da pagare per un gameplay come quello offerto da questo titolo, che sia pure.
Ryu Hayabusa, la morte che cammina
Chi ha giocato il primo Ninja Gaiden sa probabilmente già cosa aspettarsi dalla nuova opera del Team Ninja, mentre chi fa la conoscenza per la prima volta con Ryu Hayabusa rimarrà letteralmente folgorato: Ninja Gaiden II porta all'estremo il genere action, con una giocabilità frenetica, fatta di combattimenti serratissimi, smembramenti e sangue a secchi. Il titolo non propone particolari stravolgimenti alle già splendide meccaniche di gioco del primo titolo, ma le arricchisce con una serie di accorgimenti che rendono l'esperienza di gioco ancor più soddisfacente, assuefante ed indimenticabile. Il concetto di base è semplice. Combattere contro decine di nemici, capaci di attarci da ogni direzione, combattendoli come solo un vero ninja sa fare: saltando continuamente da un nemico all'altro infliggendo danni ad ogni passo finchè non sono tutti a terra. Ed il tutto è ottenuto con una facilità di controllo disarmante: basilarmente abbiamo a nostra disposizione due tasti di attacco, leggero e potente, uno per saltare ed uno per le parate, mentre con lo stick sinistro possiamo dirigere Ryu e con il destro ruotare la telecamera (finalmente spostabile a nostro piacimento in maniera molto intuitiva). Quello che rende speciale il gioco è l'incredibile varietà di azioni che è possibile realizzare combinando tra loro questi controlli: fendenti volanti, prese, contromosse, colpi dall'alto e così via, il tutto a grandissima velocità passando continuamente da un nemico all'altro.
Assolutamente spettacolare risulta poi l'uso di una particolare mossa chiamata "tecnica finale", che ci permette di caricare un colpo tenendo premuto il tasto Y, per caricare un attacco che poi si tradurrà in una lunga animazione in cui Ryu attacca un nemico in un turbinio di colpi fino a lasciarlo senza vita. Quando uccidiamo dei nemici, poi, questi rilasciano delle sfere di luce chiamate "essenza" ed assorbibili dal protagonista: a seconda del loro colore, una volta assorbite ripristineranno la nostra salute, aumenteranno l'energia Ki, necessaria per lanciare delle magie provvidenzialmente utili in alcuni frangenti, oppure semplicemente aumenteranno il numero di crediti a nostra disposizione, spendibili poi nei negozi disseminati per i livelli per acquistare erbe, armi da lancio o potenziare le nostre armi. Queste essenze hanno però anche un altro scopo: se teniamo premuto il tasto Y per caricare una tecnica finale quando una sfera d'essenza è nei paraggi, questa verrà istantaneamente attirata da Ryu, e fungerà da caricatore istantaneo per l'attacco, annullando i tempi di attesa e permettendoci di scagliarci subito verso un nemico. Se usata bene, questa possibilità ci permette, in situazioni con numerosi nemici, di ucciderne uno, assorbire l'essenza per attaccarne un altro e così via, in una catena di distruzione altamente spettacolare.
Facilità di controllo non significa però facilità di gioco: al contrario, Ninja Gaiden II non perdona, e se non si riesce a far buon uso delle parate e di tutte le varie mosse possibili, sfruttandole in modo diverso a seconda dei nemici che si incontrano, la nostra vita all'interno del gioco sarà decisamente breve. Fortunatamente però Itagaki questa volta ha ceduto un pò su questo fronte, venendo in contro anche ai giocatori meno esperti inserendo un livello di difficoltà, "La Via dell'Accolito", più permissivo rispetto al titolo precedente, introducendo inoltre un nuovo sistema di gestione della salute. Durante i combattimenti potremo infatti subire due tipi di ferite, profonde e leggere, e mentre le prime ridurranno la nostra salute fino all'acquisizione di sfere di essenza blu o all'assunzione di particolari erbe medicinali, le seconde intaccheranno la salute in maniera temporanea, e basterà riposarsi un pò per recuperararla automaticamente. Anche se il livello di difficoltà facile risulta comunque essere piuttosto impegnativo, ovviamente i giocatori più esperti trarranno il massimo della soddisfazione giocando al livello più difficile, "La Via del Guerriero", o agli altri due livelli ancor più difficili che si sbloccheranno dopo averlo terminato una volta come Guerriero.
Caratteristica di rilievo di questo secondo episodio della serie è poi l'accentuatissima componente splatter: i nostri attacchi possono causare la perdita di arti o il completo smembramento dei nostri nemici, con fiotti di sangue che sporcano pavimenti e mura negli scenari, il tutto in maniera persistente visto che alla fine di una battaglia lasceremo a terra i pezzi dei nostri avversari senza che questi scompaiano nel nulla, così come rimarranno visibili le macchie di sangue sparse ovunque. E questa violenza non si limita ad essere un elemento meramente estetico del gioco, ma influenza in maniera anche importante il gameplay: alcune mosse ci permettono infatti di decapitare i nemici ponendo velocemente fine alle loro vite, mentre se menomati di gambe e braccia, questi continueranno a combattere come possono desiderosi della nostra morte. Una volta privati di uno dei loro arti, potremo però farli fuori velocemente con una sorta di "colpo di grazia" anch'esso molto spettacolare, in cui vedremo Ryu farli letteralmente a pezzi, in modo diverso a seconda dell'arma utilizzata.
Ulteriore varietà all'azione è infatti fornita dal grande numero di armi che potremo utilizzare, recuperabili in particolari locazioni, o nei negozi, man mano che procederemo nel gioco: si parte con la Spada del Drago, la classica Katana giapponese, per poi ottenere aste contundenti, doppie spade, artigli indossabili su mani e piedi, una potentissima ed ultraviolenta scure, dei basioni tonfa e così via. Il bello è che il gioco non ci impone l'uso di nessuna di queste armi in particolare, lasciando al giocatore la libertà di scelta: ci si può specializzare solo in alcune di queste oppure utilizzarle tutte, con la possibilità anche di passare velocemente da una all'altra nel corso dell'azione. Ogni arma cambia lo stile di combattimento ed il modo in cui finiamo i nostri nemici, aggiungendo un ulteriore livello di profondità ad un gameplay già estremamente vario.
La giocabilità di Ninja Gaiden II si è dimostrata insomma pienamente all'altezza delle aspettative, con un sistema di gioco esaltante e mai noioso, generando a schermo degli spettacolari e cruenti balletti di morte come mai si sono visti prima in alcun titolo del genere. Nella nostra valutazione, la giocabilità non raggiunge comunque massimo dei voti, per la mancanza di un vero "fattore meraviglia", visto che perfeziona quanto visto nel precedente episodio senza introdurre rivoluzioni capaci di stupirci.
Il Team Ninja inciampa sulla next-gen
Oltre ad essere un capolavoro di giocabilità, il primo Ninja Gaiden era anche un vero miracolo di tecnica, riuscendo a sfoggiare sulla prima Xbox una grafica incredibile, definitissima ed estremamente fluida, e strabiliando chiunque lo vedesse per la prima volta. Era quindi lecito aspettarsi dal Team Ninja un simile sfruttamento della seconda console di casa Microsoft, ma purtroppo le nostre aspettative sono state disattese. Intendiamoci, Ninja Gaiden II non è certo brutto visivamente: troviamo un'ottima grafica, con un framerate a 60fps ed un ottimo livello di dettaglio sul modello poligonale del protagonista, ma sembra come se gli sviluppatori avessero marinato il corso di aggiornamento in grafica next-gen. Tutta la grafica del gioco sembra infatti realizzata con le tecniche tipiche della scorsa generazione, mancando quegli elementi che hanno caratterizzato i migliori titoli degli ultimi anni come l'illuminazione dinamica, utile per rendere più realistiche e verosimili le scene, oppure l'uso di normal mapping per dare più spessore a superfici altrimenti piatte. Come se non bastasse, occasionalmente notiamo cali di frame-rate e problemi di v-sync, l'effetto che vede lo schermo "tagliarsi" orizzontalmente quando si effettua una carrellata orizzontale con la telecamera. Paradossalmente, quasi sempre questi cali non avvengono quando si combatte, anche in presenza di numerosi nemici, ma quando si stanno esplorando aree dei livelli particolarmente ricche dal punto di vista poligonale. La giocabilità non viene quindi intaccata, ma è sicuramente un passo indietro rispetto al primo titolo, stabilissimo graficamente ed al tempo stesso sbalorditivo per le visuali che riusciva a proporci rispetto agli altri titoli dell'epoca.
Sul fronte audio troviamo invece buoni effetti sonori ed una soundtrack adatta al tipo di azione ed ambientazioni incontrate, che cambia dinamicamente ritmo quando si incontrano dei nemici, tornando più calma alla fine di un combattimento. Bella poi la possibilità di scegliere da menu sia il parlato in inglese che quello in giapponese, mentre i sottotitoli sono localizzati in italiano.
Sul fronte Live non troviamo funzionalità multigiocatore, ma potremo confrontare i nostri punteggi con i giocatori di tutto il mondo in apposite classifiche online. Il gioco ci permette poi di registrare le nostre partite per rivederle successivamente, ed ai giocatori ai posti più alti delle classifiche è data la possibilità di uploadare le proprie sequenze per mostrarle a tutto il mondo: poter sbirciare nei combattimenti dei giocatori più bravi per carpire qualche trucco e tecnica utile nel gioco è sicuramente una bella possibilità. Non si tratta comunque di niente di evoluto come i replay di Halo 3: qui non possiamo mandare avanti ed indietro il replay, non è possibile gestire autonomamente la telecamera e neanche fermare la sequenza per scattare delle foto: semplicemente, possiamo riguardare una intera scena esattamente come l'ha vissuta il giocatore.
Una bella conferma, senza stupire
A conti fatti, Ninja Gaiden II si è rivelato essere un ottimo action game, evolvendo e migliorando la già splendida giocabilità del predecessore, capace di donarci molte ore di gioco adrenalinico e mai noioso. Rimane il retrogusto un pò amaro per le disattese speranze di avere un nuovo "mostro" di grafica come fu il primo gioco, ma comunque il comparto grafico rimane funzionale al gameplay, senza intralciarlo in alcun modo: vedere Ryu in azione tra decine di nemici, con smembramenti e schizzi di sangue ovunque, è sempre una gioia per gli occhi. Se apprezzate il genere action/picchiaduro, l'acquisto del gioco è consigliatissimo: non troverete sul mercato nulla del genere, si tratta di un'esperienza ludica che merita sicuramente di essere vissuta. 8.6
Commenti