Recensione - Rumble Roses XX
Rumble Roses XX si presenta fin dai primi attimi di gioco come un picchiaduro piuttosto atipico: una volta scelta una delle lottatrici disponibili ci ritroviamo nello spogliatoio, un luogo dal quale è possibile accedere a varie funzionalità come scattare fotografie alle lottatrici, cambiarne il vestiario oppure acquistare nuovi vestiti ed accessori tramite i soldi accumulati nelle varie gare. Usciti dallo spogliatoio ci troviamo in una sorta di mappa sulla quale sono presenti tutte le modalità di gioco, accessibili selezionando le relative icone. Subito ci accorgiamo di una cosa: non è presente uno "story mode", ossia una modalità il cui scopo sia sconfiggere una dopo l'altra tutte le avversarie fino ad arrivare ad un boss finale, il tutto corredato da una storia di contorno più o meno interessante. Non esiste quindi un concetto evidente di "progresso" nel gioco: lo scopo è affrontare tutte le gare che vogliamo con le varie lottatrici, guadagnando soldi per sbloccare nuovi vestiti ed oggetti ed aumentando la popolarità di ognuna per sbloccare nuove combattenti che altro non sono che le "controparti malvage" delle ragazze inizialmente disponibili.
Il meccanismo della popolarità è piuttosto semplice: ogni lottatrice inizia con un livello di popolarità del 50%, e per ogni combattimento svolto guadagna o perde una certa quantità di popolarità a seconda che abbia perso o vinto. Vincendo sempre, si riesce a raggiungere il 100% di popolarità per una lottatrice con 4 o 5 partite, dopo di che si sblocca una nuova ragazza e veniamo lasciati a chiederci "e adesso"? A quel punto le opzioni sono due: o si sceglie un'altra ragazza da portare al massimo della popolarità, oppure si continuano a fare combattimenti con quella attuale, finchè ad un certo momento ci verrà proposto di partecipare ad un incontro per il Titolo, vincendo il quale di diventa Campioni. Arrivati a quel punto, non c'è davvero altro da fare per far progredire una lottatrice, anche se è possibile continuare a combattere per guadagnare soldi.
L'assenza di una modalità storia che ci conduca per mano durante la carriera di una lottatrice è comunque bilanciata dal numero di possibilità di gioco disponibili. Gli sviluppatori hanno cercato di variegare l'esperienza di gioco mettendo a nostra disposizione varie modalità: Singolo, Umiliazione, Tag, Handicap, Battle Royal a 3 e 4 giocatori, Street Fight e Partita della Regina. Ognuna di queste modalità ha il suo set di regole, e si va dalle partite semplici come la Singola (1 contro 1), tag (2 contro 2), e Battle Royal (3 o 4 tutti contro tutti) fino alle altre modalità più complesse. Meritano una menzione la Street Fight, nella quale si combatte in un cortile di strada piuttosto che sui ring, e la Partita della Regina, che ha luogo su un'isola tropicale: la lottatrice che perde in questa modalità deve poi esibirsi in un esercizio-penalità, che può andare dall'effettuare pose sexy al ballare il limbo a fare giochi con palloni ed altri accessori che dovremo però prima aver comprato. Questa modalità, insieme a quella fotografica nella quale possiamo scattare fotografie delle lottatrici in diverse pose ammiccanti, ha una forte componente voyeuristica e siamo sicuri che non mancherà di catturare i giocatori più "ormonali".
Interessante anche la possibilità di crearsi la propria lottatrice: invece di scegliere tra i vari personaggi proposti dal gioco, possiamo crearne uno tutto nostro agendo su un apposito editor che ci permette di personalizzare, oltre al vestiario, anche capigliatura, colore della pelle e caratteristiche fisiche come dimensione del seno, altezza e tonicità muscolare.
Purtroppo il tutto è minato da una forte ripetitività di fondo. Le arene disponibili si contano sulle dita di una mano, e se alcune di queste sono ben fatte (l'arena di wrestling e la spiaggia), altre sono estremamente scarne. Ma il problema maggiore sta nel gameplay: le lottatrici disponongono di una buona varietà di mosse, ma il sistema di controllo è limitato alla pressione furiosa di un solo pulsante di attacco, alternato all'uso di quello necessario per effettuare le prese ed ai bottoni dorsali che, se premuti quando compare l'indicazione a schermo, permettono di effettuare determinate mosse speciali, come la mossa killer o la mossa letale. Queste mosse ci permettono di apportare grossi danni alle lottatrici avversarie, ma purtroppo durante la loro esecuzione non abbiamo nessuna possibilità di controllo: il tutto avviene in "pilota automatico", e noi potremo solamente ruotare e zoomare la telecamera per guardare la scena da tutti i punti di vista. E' la natura voyeuristica del gioco che torna di prepotenza. Per le prime partite giocate questo non è un problema, ma alla lunga il sistema di combattimento si rivela piuttosto limitato e soprattutto ripetitivo, e passa velocemente la voglia di continuare a giocare.
Ovviamente in un titolo del genere non manca l'occasione di giocare in compagnia: anche se il modello di gioco non è perfetto, la natura sexy delle lottatrici può generare facili battute ed ilarità in una sessione di gioco che coinvolga eslcusivamente giocatori maschi. E' presente, come ormai di norma, anche il supporto ad Xbox Live che ci permette di giocare online con giocatori di tutto il mondo (è uno dei giochi nei quali si trova il maggior numero di giapponesi online). Oltre al gioco online il supporto Live ci permette di uploadare le immagini scattate nella modalità fotografica, e di scaricare quelle fatte dagli altri utenti: inutile dire che la maggior parte cerca di immortalare le pose più sexy possibili.
L'aspetto migliore del gioco è la sua realizzazione grafica: l'obiettivo era riuscire a riprodurre il più realisticamente possibile le varie lottatrici, e gli sviluppatori ci sono riusciti con ottimi risultati. Sia i vari costumi che i modelli stessi delle lottatrici sono molto ben riprodotti, con un modello di illuminazione dinamica che riesce a valorizzare le curve ed i muscoli delle varie donnine. Anche le animazioni sono ben realizzate, soprattutto quelle delle sequenze di ingresso in scena delle lottatrici, davvero molto ben fatte. Gli sviluppatori hanno però ecceduto un pò troppo con l'effetto "sballonzolo" di seni e natiche, che in alcuni momenti sembrano del tutto irreali. La colonna sonora è ottima, ma possiamo ascoltarla solo durante le scene di ingresso delle lottatrici, mentre gli effetti sonori prodotti durante il combattimento non spiccano per qualità risultando poco realistici.
Più che un titolo destinato agli amanti del wrestling, Rumble Roses XX è un gioco dedicato agli amanti della bellezza femminile, del tipo che solo gli sviluppatori giapponesi sono in grado di concepire. Darci la possibilità di ammirare le lottatrici mentre si contorcono in prese spettacolari e fotografarle in pose sensuali è probabilmente lo scopo principale di questo titolo: farci divertire a lungo con sfide impegnative ed appassionanti non sembra essere invece l'intento originario degli autori, vista l'assenza di uno story mode che ci guidi attraverso i progressi delle lottatrici e la ripetitività del gameplay. Se cercate un gioco sexy da mostrare agli amici questa è al momento la scelta migliore, ma se quello che cercate è un gioco di wrestling ed un picchiaduro degno di tale nome, vi consigliamo di attendere titoli più adatti a questo scopo. 6.8
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