Recensione - Il Padrino (360)
In passato i videogiochi tratti da successi cinematografici non hanno mai goduto di grande fama perchè gli sviluppatori si limitavano a lavori mediocri contando sul fatto che il successo del film di turno sarebbe bastato ad assicurare buone vendite al relativo gioco. Fortunatamente le cose negli ultimi anni hanno iniziato a cambiare, con adattamenti dal buon livello qualitativo: quando anche un colosso come Electronic Arts, che in passato ha avuto la sua parte di colpa per la cattiva fama degli adattamenti cinematografici, inizia ad impegnarsi per offrire un buon prodotto, significa che l'industria ha imboccato la strada giusta. Il Padrino non si limita infatti a farci rivivere pigramente le gesta di uno dei personaggi del film, ma tenta di aggiungere qualcosa alle vicende narrate dal film offrendoci un inedito punto di vista: ci viene proposto di impersonare uno dei picciotti di Don Vito Corleone in una trama originale che tange in molti punti quella della storia cinematografica. Ad esempio, quando Luca Brasi viene sgozzato, noi saremo fuori l'appartamento testimoniando il tutto dalla finestra, e quando il Don subisce un attentato alla propria vita saremo noi a seguire la sua ambulanza tenendo a bada pericolosi inseguitori. Si tratta di una ottima trovata che ci permette di immergerci nel film come parte delle vicende ma senza dover impersonare uno dei protagonisti, cosa che ci avrebbe costretto a seguire una trama estremamente lineare oltre che ripetere scene già conosciute. Il gioco è invece estremamente libero ed aperto - attingendo a piene mani dal gameplay di titoli come Grand Theft Auto e Mafia, permettendoci di esplorare New York e portare avanti una nostra vita che va oltre alla storia appresa al cinema.
Una volta creato il nostro personaggio, completamente personalizzabile negli attributi facciali e fisici grazie ad un complesso editor, saremo chiamati ad eseguire una serie di missioni legate alla storia principale, durante le quali potremo rivivere o assistere a famosi momenti del film, ma avremo anche la possibilità di divagare in attività secondarie. Potremo ad esempio "convincere" i negozianti a farsi proteggere in cambio di una modesta somma di denaro oppure prendere il controllo di racket quali bische, contrabbandi ed altre attività criminali: tutto questo aumenterà i nostri introiti monetari settimanali, facendoci guadagnare denaro poi spendibile in armi, abbigliamento o laute mance per persone che potranno tornarci utili, come poliziotti ed altri picciotti.
Convincere i negozianti ad accettare la nostra protezione viene portato avanti in diversi modi: in genere è necessario prima far fuori gli attuali protettori dell'attività che abbiamo preso di mira, dopo di che dovremo convincere il proprietario picchiandolo o distruggendogli il negozio. Una apposita barra ci segnala quando questo è stato sufficientemente ammorbidito, e potremo anche continuare a lavorarcelo per cercare di estorcere maggior denaro, ma si tratta di un azzardo rischioso perchè andando troppo oltre potremmo anche arrivare ad ucciderlo. Altre volte invece capiterà che i gestori dei negozi ci chiedano di liberarli di personaggi scomodi, ed una volta accontentati saranno più che felici di mettersi spontaneamente sotto l'ala protettrice della famiglia Corleone. E' poi possibile far evolvere il nostro picciotto: con ogni missione completata aumenterà il suo livello di reputazione, con regolari aumenti di livello grazie ai quali otteniamo dei "punti esperienza" da spendere per aumentare i suoi attributi fisici.
Tutte le missioni principali e secondarie sono attivabili esattamente come accade in GTA: girando liberamente per la città incontriamo luoghi o persone chiave che ci affideranno i vari compiti. New Tork è esplorabile a piedi oppure rubando le varie auto circolanti, ed anche qui se commetteremo troppe effrazioni ci troveremo con diverse auto della polizia alle calcagna, pronte a schiantarsi contro la nostra vettura pur di fermarci. Spostarci in automobile ci permette di passare con relativa velocità da una parte all'altra della città, ed ogni tanto ci capiteranno anche delle missioni di inseguimento o fuga: il sistema di guida è piuttosto semplice e non particolarmente esaltante, ma le auto si fanno condurre senza particolari problemi. Una mappa nell'angolo dello schermo ci mostra sempre i nostri immediati dintorni, e per avere una visione globale della città bisogna andare nel menu delle opzioni. Ci sarebbe piaciuto avere la possibilità di zoomare velocemente la mappa durante il gioco, piuttosto che dover accedere alle opzioni e selezionare l'opzione per la mappa, cosa che se fatta di frequente diventa un pò stancante.
Il sistema di salvataggio è legato alle nostre abitazioni: si inizia con un appartamento ed è poi possibile acquistarne altri in vari punti della città, da usare ogni volta che vogliamo salvare i nostri progressi. Fortunatamente gli sviluppatori hanno anche inserito un sistema di checkpoint all'interno delle missioni, per cui in caso di morte veniamo riportati all'ultimo checkpoint. Può capitare di morire anche quando non siamo in missione, ad esempio mentre si cerca di estorcere denaro ad un negoziante, ed in quel caso veniamo portati da un dottore compiacente che ci rimette in sesto sotto pagamento di una somma di denaro. Per quanto riguarda la durata del gioco, siamo in presenza di un titolo dall'alta longevità: se decidete di ignorare le missioni secondare ed il completamento degli obiettivi (40 in tutto) validi per guadagnare Punti Giocatore, supererete comunque le 20 ore di gioco, mentre se vorrete completare tutto e prendere il controllo completo di New York potete arrivare anche al doppio di tempo passato al joypad.
Un aspetto che gli sviluppatori EA sono riusciti a realizzare al meglio, e che rappresenta un pò il cuore del gioco, è il sistema di combattimento con le armi da fuoco. Ovviamente le sparatorie la fanno da padrone in un titolo del genere, ed avere un buon sistema di combattimento è un'ottima cosa. A questo riguardo il gioco è improntato su un approccio particolarmente realistico: basta prendere in corpo pochi proiettili o anche un solo colpo a bruciapelo per finire a terra senza vita, ed è quindi necessario giocare molto attentamente. Tutto è incentrato sullo sfruttamento dei ripari durante il combattimento, è possibile accucciarsi dietro gli oggetti o sporgere dagli angoli dei muri, ed un sistema di locking della mira ci permette di scegliere l'obiettivo da mirare per poi sparare rendendoci visibili solo per il tempo necessario a premere il grilletto. In presenza di molti nemici le sparatorie possono diventare molto impegnative ed il passaggio del mirino da un avversario all'altro non è immediatissimo, ma basta scegliere bene la propria posizione in modo di non farsi sorprendere dal fuoco di più nemici contemporaneamente.
Il fronte tecnico è purtroppo quello in cui Il Padrino delude maggiormente. Il gioco è uscito a distanza di molti mesi dalla sua controparte Xbox, ma il tempo aggiuntivo non sembra essere servito agli sviluppatori per introdurre migliorie grafiche al gioco, che tranne per le belle esplosioni e l'alta risoluzione non ha nulla di next-gen. Oggetti e modelli dei personaggi sembrano quelli della versione last-gen del gioco, e lo stesso dicasi per le textures in bassa risoluzione: gli sviluppatori non hanno neanche inserito un modello di illuminazione realistico, cosa piuttosto facile da aggiungere in porting di questo tipo che avrebbe donato a tutto un maggior realismo. Con un simile livello grafico ci si aspetterebbe almeno un framerate solidissimo, visto che CPU e GPU non vengono affatto stressate: così non è purtroppo, e non è raro notare degli occasionali cali di fluidità. Restando in ambito EA, giocando a Black in emulazione si nota una grafica migliore e più fluida di questa: inaccettabile.
Tutt'altra musica (ed è il caso di dirlo) sul fronte audio: oltre alla colonna sonora mutuata da quella cinematografica, notiamo con piacere la presenza del parlato interamente doppiato in italiano, evento estremamente raro in giochi di questa vastità. Il doppiaggio è ben curato, con una riproduzione dell'accento siciliano anche migliore rispetto a quella vista in alcuni serial televisivi dei nostri giorni. Un plauso quindi ad EA Italia che ha scelto di rendere più comprensibile a tutti il gioco, aumentando così il livello di immersione dei giocatori nella storia.
Tirando le somme, ci troviamo di fronte un titolo che si rivela difficile da giudicare: l'idea di base ed il gameplay sono di buona fattura, permettendoci di immergerci a fondo nelle ambientazioni del film anche grazie all'ottimo doppiaggio, ma allo stesso tempo non si può sorvolare su una realizzazione tecnica che sarebbe stata criticabile già al lancio di Xbox 360, figuriamoci ad un anno dall'uscita della console. Se avete amato la saga cinematografico o giochi come Mafia, Il Padrino non vi deluderà regalandovi numerose ore di vita da picciotto della famiglia Corleone, ma se in un gioco cercate anche una realizzazione tecnica in grado di stupirvi, vi suggeriamo di declinare gentilmente l'offerta propostavi dagli sviluppatori EA. 7.8
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