Recensione - Call of Duty 2
Vivere la Seconda Guerra Mondiale 60 anni dopo
Call of Duty 2 è il primo gioco di guerra disponibile per la prima console di nuova generazione (ormai non più "prossima" visto che è già nelle nostre mani), e per questo ci si aspetta molto sia in termini di grafica che di gameplay. L’azione inizia a Stalingrado nel 1943 dove impersoniamo un soldato neo arruolato nell’Armata Rossa, nel bel mezzo dell’assalto nazista alla città simbolo della madre Russia. Già nella prima fase di addestramento la bellezza della grafica ci colpisce e la ricchezza della descrizione di ogni piccolo oggetto ci fa capire che ne vedremo e sentiremo delle belle: in particolare ci si rende subito conto che l’addestramento non è, come al solito, un solitario incontro con un ufficiale ma ci sono altre reclute con noi e l’ambiente circostante è realisticamente immerso nel suo contesto bellico. L’addestramento è quasi terminato quando veniamo proiettati nell’azione e, armati di fucile mitragliatore, affrontiamo orde di tedeschi che provano l’assalto alle postazioni in cui ci siamo rifugiati insieme agli altri i soldati dell’armata rossa.
L’ambientazione è assolutamente realistica e il numero di soldati che si muovono sullo schermo è impressionante, realistico e coerente con la situazione. La fisica degli oggetti è fedele alla realtà come il comportamento dei soldati nemici che cercano riparo dietro i relitti o negli edifici in posizione adatta a far fuoco verso di noi. Quando colpiti il loro comportamento rispecchia il punto in cui è penetrata la pallottola: i soldati cadono, zoppicano, strisciano riproducendo fedelmente quanto accadrebbe in caso di uno scontro vero. Anche i vostri compagni si muovono con realismo assoluto e, sebbene non sia possibile comandarli, vedrete che il loro movimento seguirà sempre una strategia allineata al momento. Insomma, è tutto assolutamente reale al punto che, forza della potenza della nuova console, sono riprodotti persino atteggiamenti assolutamente originali come quello del soldato che, colpito in testa, si gira per vedere dove è finito il suo elmetto con una espressione terrorizzata.
La campagna russa ci permette di ammirare la neve e la sua fisica durante le sparatorie ed i bombardamenti. L’effetto di una bomba caduta vicino alla nostra postazione riproduce perfettamente lo stordimento rendendo complicato il deambulare e la visione annebbiata: straordinario. Il sistema di mira viene affidato completamente al mirino originale dell’arma attraverso la pressione del grilletto sinistro. I nuovi tasti dorsali sono opportunamente configurati per il lancio di granate fumogene (il sinistro) e di quelle a frammentazione (il destro): posizione comodissima durante il gioco.
La difesa di Stalingrado si tramuta in offensiva per la riconquista dei punti chiave della città e nell’ambito di alcune missioni la Infinity Ward non ha lesinato citazioni dal famosissimo film "Il Nemico alla porte". Mentre i vostri compagni resistono agli attacchi voi, da posizione defilata, fate strage di teste con il fucile di precisione così come accadeva nel film: a questo punto il vostro soldato viene lasciato al proprio destino di guerra nell’armata rossa e cambierete ambientazione, diventando un soldato della 7a divisione dei Rangers che scatenano l’offensiva sulle volpi del deserto di Rommel. Ogni missione è intramezzata da un filmato storico tratto dall’archivio di Military Channel che inquadra la missione ed il periodo storico della guerra in cui si svolgerà l’azione. La campagna Russa ci aveva stupito per la fedeltà delle ambientazioni e per la ricchezza di dettagli e potevamo accontentarci di vedere riprodotto lo stesso livello nelle successive avventure, mA l’esperienza di gioco viene, in questo frangente, arricchita da scorribande su mezzi, incidenti (davvero spaventoso quello in jeep) e utilizzi di contraerea contro i caccia tedeschi in copertura delle truppe.
La dinamica di gioco è assolutamente coinvolgente e mai ripetitiva e se avete un sistema 5.1 potrete sentire le pallottole fischiare vicino alla vostra posizione oppure picchiettare sul metallo o sul legno della protezione della vostra posizione. La campagna d’Africa si conclude vittoriosamente a Tunisi dove le truppe inglesi e quelle americane schiacciano Rommel: siamo nel tardo 1943 e il terzo Reich inizia l’inesorabile declino. E passiamo infine al 6 giugno 1944, data in cui gli alleati sbarcano in Normandia: questa volta la spiaggia in cui veniamo sbarcati non è la famosissima e ipersfruttata Omaha Beach ma una località della Normandia i cui rilievi a picco sul mare rendono necessaria la scalata. Il soldato Daniels (ora impersonate lui) dispone di un fucile di precisione e deve colpire tutti i fucilieri tedeschi appostati in prossimità delle funi lanciate dai soldati americani. La scalata è qualcosa di travolgente ed innovativo: vedere cadere un compagno d’armi nel vuoto quasi travolgendovi portandovi giù è una esperienza terrificante. Da questo momento in poi sarete protagonisti della lenta ma inesorabile avanzata degli alleati verso la Germania nazista che oppone uno strenua resistenza utilizzando quanto di meglio disponibile nel proprio arsenale bellico. Durante quest’ultima campagna da segnalare la missione di attacco alla collina 400 che presenta un coinvolgimento di livello assoluto. Gli alberi sono tanti ed assolutamente realistici, i nemici pure e l’azione è semplicemente travolgente! Da li in avanti il gioco non esprime più novità ma solide realtà: battaglie casa per casa contro le truppe tedesche fino ad arrivare a Berlino. Dopo l’ultima missione un bel filmato di Military Channel racconta l’epilogo della guerra e le scene di giubilo in tutto il mondo insieme ad un bilancio sommario, riguardante la sola guerra per Berlino veramente impressionante. Questa volta, per fortuna, è solo un gioco ma, questa frase di Roosvelt viene giustamente visualizzata alla fine della storia (oltre ad un mini film fatto col motore grafico del gioco): "Coloro che hanno a lungo goduto dei privilegi di cui noi godiamo, col tempo dimenticheranno che per conquistarli sono morti degli uomini" Franklin D. Roosevelt
Next generation?
La risposta è assolutamente si. E dire che non ho provato il gioco in HD in nessuna delle varie modalità che la Xbox 360 permette. Già però sul mio buon vecchio televisore la qualità visiva è assolutamente fantastica non tanto per il dettaglio o le texture in alta definizione quanto per la ricchezza e varietà di ambientazioni. Inoltre la cosa che maggiormente segna il salto alla nuova generazione è il risultato dell’accuratezza grafica, della fedeltà sonora, dell’intelligenza artificiale: il coinvolgimento del giocatore è a volte talmente profondo che sembra essere effettivamente in zona di guerra, e disponendo di un buon sistema Dolby Surround potrete godere appieno di tutti i suoi ambientali in totale rispondenza alla realtà. Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo fantastico gioco è la sua componente Xbox Live che è stata ridotta all’osso dagli sviluppatori a causa della scadenza di uscita del titolo. Le modalità di gioco sono le minime che ci si aspetterebbe di trovare in un gioco di questo genere (DeathMatch, Deathmatch a squadre, cattura la bandiera, etc), ma manca la possibilità di creare delle stanze in cui invitare solamente gli amici e personalizzare le varianti di gioco.
Rimane comunque possibile, dopo aver creato una partita personalizzata, invitare gli amici on-line per una sana serie di uccisioni tra tedeschi e alleati con la possibilità che alla partita si uniscano dei perfetti sconosciuti. A parziale scusante dei bravissimi programmatori di Infinity Ward c’è che, in realtà, hanno avuto pochissimo tempo per realizzare il tutto e, per la mia personale esperienza nel mondo videoludico, hanno già fatto un mezzo miracolo. Inoltre è importante sottolineare che il sistema TrueMatch, incluso nel live di Xbox 360, tenterà sempre di far entrare nelle partite online i propri amici, gli amici degli amici e/o i giocatori preferiti nella stanza di gioco creata. Capita spesso infatti, anche nelle partite rapide, di avere almeno un paio di italiani, il che non guasta per aggiungere qualche battuta alle situazioni di gioco.
In conclusione Call of Duty 2 è un titolo perfetto per chi vuole rivivere gli eventi bellici della seconda guerra mondiale senza farsi un graffio. Offre alcuni attimi di intensa partecipazione e tutto funziona senza mai un’esitazione. Il gameplay è pressoché perfetto e la componente Live offre ore di divertimento aggiuntivo alla mastodontica campagna contro i nazisti. Sotto il vostro albero di Natale non deve proprio mancare. 9.0
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