Anteprima - Ninety-Nine Nights
Le storie dei vari protagonisti sono tra di loro fortemente intrecciate, in modo tale da spingerci a finire tutte e sei le campagne per avere un quadro completo della storia. Inoltre in ciascuna delle story-line saranno presenti dei bivi che ci daranno la possibilità di effettuare scelte che potranno influenzare il corso degli eventi. Se tutti questi elementi saranno sviluppati in modo adeguato, ci troveremo di fronte ad un prodotto dal grande impatto emotivo, come peraltro dichiarato dalla stessa Q Entertainment.
Il gameplay ricalca da vicino quanto già visto in giochi come Kingdom Under Fire (anch’esso realizzato da Phantagram) o in uno dei capitoli della serie Dinasty Warriors, e ci vedrà impegnati a respingere a colpi di spada le enormi orde di nemici che ci si pareranno d’innanzi, secondo la più classica tradizione degli hack and slash. Gli scontri risultano decisamente spettacolari a vedersi, con decine e decine di personaggi presenti sullo schermo a creare una sensazione di caos veramente molto intensa. Il sistema di controllo, molto intuitivo e tipico di questo genere di giochi, prevede l’utilizzo della levetta destra per gli spostamenti, il tasto X per l’ attacco standard, Y per un attacco più potente, A per saltare, e B per utilizzare un devastante super attacco attivabile collezionando delle essenze rosse rilasciate dalle vittime della nostra furia omicida. L’ azione di gioco risulta molto veloce e piacevolmente caotica, ma ci sarà spazio anche per la pianificazione strategica (resti però chiaro che l’accento della produzione è posto sull’azione), con la possibilità di impartire ordini alle truppe alleate chiamandole ad attaccare gli schieramenti nemici o a ripiegare nei momenti di maggior difficoltà. Al termine delle varie missioni sarà inoltre possibile equipaggiare il nostro eroe con armi più potenti ed armature più resistenti per migliorarne l’efficienza in battaglia, oltre che svilupparne le caratteristiche di base.
Quello che però segna nettamente il confine tra la vecchia e la nuova generazione è ovviamente il lato tecnico. Il comparto grafico dà sicuramente un’ ottima impressione: il motore del gioco riesce a muovere una incredibile mole di poligoni altamente definiti senza intaccare il frame-rate (qualche leggero calo è stato in realtà riscontrato, ma essendo lo sviluppo ancora non ultimato è plausibile che tale difetto sia eliminato). Grazie all’ alta definizione possiamo apprezzare sulle centinaia di personaggi che affollano l’area di gioco dettagli come riflessi su armi ed armature, ombre e in alcuni casi addirittura dei tatuaggi sulla pelle. Cosa ben gradita è che i cadaveri non scompaiono "magicamente" come avviene in molti giochi del genere, ma restano sempre visibili sul campo di battaglia.
Gli scenari nei quali ci muoveremo sono anch’essi caratterizzati da una grande attenzione per i particolari e risultano molto credibili oltre che molto vasti. Gli sviluppatori non si sono risparmiati neppure per quanto concerne gli effetti speciali utilizzati in maniera massiccia sia nelle scene di lotta (scintille delle spade, fulmini generati da artefatti magici ecc.) che per generare effetti ambientali come nebbia, pioggia e quant’ altro. Menzione d’onore alle mosse speciali, che generano esplosioni di proporzioni bibliche estremamente ben realizzate e spettacolari.
L’audio, che sfrutterà appieno il segnale dolby digital 5.1, è caratterizzato da una colonna sonora molto epica che mira a sottolineare la drammaticità degli scontri e dà un ottima riproduzione degli effetti sonori come le urla dei soldati e il fragore delle armi.
In sintesi ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente molto interessane e apparentemente solido in ogni suo aspetto. La caratterizzazione fortemente orientale dei personaggi unita alla sua meccanica di gioco dovrebbe, come già detto, dare buone possibilità di vendita al prodotto anche in Giappone, dove è atteso per la prossima primavera. A questo proposito ricordo che al momento non è stata rilasciata alcuna data di lancio né per il mercato europeo né per quello statunitense, vale a dire che noi occidentali dovremo aspettare ancora un po’ per tirare mazzate in "alta definizione".
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