Recensione - Mediterranea Inferno
Il Gioco
Febbraio 2020: i tre inseparabili amici Claudio, Andrea e Mida arrivano per una notte di follie in un club milanese, accolti con invidia ed ammirazione dagli altri avventori. I tre ragazzi omosessuali sono infatti l'anima della festa ovunque vadano, portando con sé solarità, divertimento e trasgressione; non a caso sono stati soprannominati "I Ragazzi del Sole". Ma mentre i tre danno il meglio di sé nelle notti meneghine, lo spettro della pandemia incombe sull'Italia e sul mondo. E poi arriva il lockdown.Passano due anni di isolamento e restrizioni ai contatti sociali, un periodo infinito che ha inevitabilmente allontanato i tre ragazzi - ormai ventenni - che vivevano letteralmente di mondanità. Mida è riuscito a sfuggire alle catene del lockdown viaggiando all'estero e diventando un famoso modello ed influencer, Claudio ha dovuto fare i conti con la morte del nonno, un famoso sarto prematuramente portato via dal Covid, mentre Andrea è quello che ha sofferto di più la mancanza di socialità. E' proprio quest'ultimo che, nell'agosto 2022, manda un timido messaggio ai suoi due amici proponendo loro una vacanza insieme per riaccendere quell'amicizia sopita. L'idea piace a tutti, e Claudio propone di passare una settimana nella villa del suo defunto nonno, a Martina Franca in Puglia. I Ragazzi del Sole partono così per un'esperienza in cui sperano di ritrovare i sé stessi di due anni prima, ma dove dovranno invece fare i conti con le loro ansie e paure, e dove si renderanno conto che la loro amicizia non era poi così forte come pensavano.
MX Video - Mediterranea Inferno
A mettere lo zampino nel loro fragile rapporto ci pensa una misteriosa entità che si manifesta prima a Claudio, durante il suo viaggio in autobus verso la Puglia, e successivamente agli altri. Questa si rivela loro due volte al giorno per l'intera durata della vacanza, la mattina e la sera, proponendo ai ragazzi di consumare un "frutto del miraggio" (dall'aspetto di un fico d'india cromato) che, una volta consumato, li trasporta in una sorta di realtà onirica nella quale rivivono parti del loro passato, presente o semplicemente una proiezione delle loro angosce e speranze, in una maniera estremamente realistica. Ma questa entità, che nel corso della storia rivelerà anche il suo nome, non offrirà i suoi miraggi a tutti: ogni volta si rivelerà solo a chi è riuscito a soddisfare le proprie necessità, facendogli consumare il frutto.
Questo rappresenta infatti il cuore delle meccaniche del gioco che determinano lo svolgimento della storia e che portano poi a diversi finali: nel corso della vacanza, la mattina e la sera i tre ragazzi si confrontano su cosa fare durante il giorno e nella notte, con due proposte in contrasto tra loro. Ogni volta due ragazzi propongono qualcosa di diverso da fare (ad esempio, il primo giorno Claudio propone di andare in spiaggia, mentre Mida propone la piscina per avere più ombra a causa della sua pelle sensibile), mentre il terzo si schiera con una delle due proposte. A seconda dell'opzione che scegliamo, chi ha fatto la proposta "vincente" sarà il più soddisfatto e riceverà anche il frutto del miraggio, mentre l'altro si sentirà tradito. Queste scelte influenzano la storia non solo in quello che scegliamo di fare ma anche cambiando specifiche sequenze successive; inoltre influenzeranno il finale, perché la misteriosa entità spiega inizialmente che solo chi ha mangiato almeno tre frutti potrà ascendere al Paradiso, cambiando gli avvenimenti alla fine del gioco. Sta a noi scegliere quindi, di volta in volta, chi favorire nelle scelte: è possibile anche distribuirle equamente in modo che tutti e tre vivano almeno tre miraggi ciascuno, ma personalmente mi sono fatto guidare ogni volta da quelle che ritenevo essere le scelte migliori, finendo per prediligere (non senza qualche rimpianto) uno di loro.
Inoltre, nel corso dei miraggi possiamo scovare degli oggetti nascosti che, cliccati, ci permettono di collezionare dei veri a propri santini che ci permetteranno poi di avere accesso al "finale nascosto" del gioco: vi anticipo già che, nel corso di una partita, non potrete raccoglierne abbastanza, e dovrete quindi ricominciare la storia (i santini raccolti si mantengono) facendo scelte diverse per raccoglierne di altri ed arrivare così ad averne un numero sufficiente per questo ulteriore finale.
Dal punto di vista del gameplay Mediterranea Inferno è classificabile come visual novel, quindi un gioco che è poco più di un fumetto interattivo, con una sequenza di immagini statiche o comunque dalle animazioni molto ridotte, dove la storia viene narrata attraverso i dialoghi testuali dei protagonisti (ovviamente in italiano) e dove possiamo interagire - soprattutto nelle fasi dei miraggi - cliccando su frecce che ci permettono di passare ad una location diversa oppure cliccando su vari oggetti appositamente marcati a schermo, talvolta con la presenza di leggeri enigmi. Non c'è alcun personaggio da muovere, il focus del tutto è la narrazione della storia e le scelte che compiamo. Ed ovviamente, come leggerete più in basso, gran parte del fascino del gioco è data dall'onirico impianto artistico.
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