Recensione - LEGO Brawls
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Il platfighter di Nintendo che fa da crossover tra serie di ogni genere, Smash Bros., è talmente popolare da vendere agevolmente di più di colossi che sembravano un tempo irraggiungibili come Street Fighter, Mortal Kombat e Tekken. Non stupisce quindi che diversi titoli l'abbiano preso come ispirazione; tra questi troviamo LEGO Brawls di Bandai Namco, basato su simili dinamiche ma più versato al gioco di squadra e a una maggiore accessibilità, probabilmente anche per essere giocato più facilmente sui dispositivi mobile sui quali è presente dal 2019. Ora il gioco è disponibile anche sulle nostre console con tanto di cross-play globale e classifiche online multipiattaforma, quindi è ora di inizare ad analizzarlo più da vicino.
MX Video - LEGO Brawls
LEGO Brawls ci presenta due tipologie di modalità di gioco: tutti contro tutti e gioco a squadre. In entrambi i casi, gli obiettivi possono variare dal dover eliminare ogni nemico, ottenere più punti degli avversari conquistando aree, o semplicemente sopravvivere più a lungo degli avversari. Per farlo si seleziona il proprio combattente, chiamato brawler. Questo può essere uno dei tantissimi personaggi precostruiti basati sulle tantissime serie LEGO esistenti, da Ninjago fino a Jurassic World al quale possiamo applicare un'infinità di combinazioni di pezzi su licenza o originali per personalizzare il proprio look. Persino le armi e i power-up possono essere customizzati per ogni lottatore.
Parlando di armi, in questo platfighter 3D a scorrimento laterale la maggior parte del combattimento avviene nel corpo a corpo, tra pugni, spade, mazze e una marea di altri oggetti. La quantità di mosse presenti non ha nulla a che vedere con la complessità di titoli come Smash Bros., con quasi solo il colpo laterale e quelli verso l'alto e il basso a costituire l'arsenale di attacchi disponibili. Troviamo una semplicità simile anche nel sistema di movimento: ci sono le schivate a terra e in aria, ma non i doppi salti o i recuperi aerei con mosse a volontà come avviene nella saga di Nintendo.
Da Smash Bros. viene però ereditato il sistema di power-up, anche se qui funziona in maniera molto più semplice. Ogni potenziamento infatti non fa altro che "trasformare" il giocatore in qualcosa di più pericoloso, capace di muoversi maggiormente e fare più danni: mettendolo per esempio a bordo di un missile, di un'astronave o in sella a un dinosauro. Questi power-up durano pochi secondi, ma bastano per eliminare qualche avversario. Parlando di eliminazioni, si ritorna a un classico sistema di salute: non si deve dunque più scaraventare fuori gli avversari, basta anche solo fargli finire la vita.
Il fulcro del titolo è la competizione, e infatti è possibile affrontare altri giocatori o bot nelle varie modalità su un'ampia selezione di mappe sia in gioco locale sulla stessa console, che in matchmaking e partite private contro giocatori di tutto il mondo, anche in cross-play tra cellulare, PC e console. C'è anche una classifica globale che stila i migliori brawler di tutto il mondo: difficile però scalare le classifiche di vittorie per chi inizia ora, visto il vantaggio di due anni di chi gioca su Apple Arcade.
Queste sfide competitive sono di fatto le uniche modalità disponibili, ad eccezione di un breve tutorial e i menu legati allo sblocco di nuovi elementi e la loro personalizzazione. Non è infatti presente una vera campagna single player, lezioni per imparare meccaniche avanzate e via dicendo. Non manca in compenso la localizzazione italiana.
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