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Flintlock: The Siege of Dawn
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Recensione - Flintlock: The Siege of DawnXbox Series X | SGame

Vi hanno sempre affascinato i souls ma avete il timore di cimentarvi in giochi così difficili? Il team A44, già autore dell’apprezzatissimo Ashen, ha quello che fa per voi: Flintlock: The Siege of Dawn è un "souls-lite" che vuole rendere più accessibile la formula dei giochi From Software. Saranno riusciti nella loro impresa? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!
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Il Gioco

Il mondo di Kian è preso d’assalto dai non-morti, emersi da un portale collocato in un’antica fortezza e che conduce al Grande Abisso, aldilà misterioso dove le anime dei morti vengono traghettate verso la pace e il riposo eterno. Qualcosa però sta facendo tornare indietro i caduti sotto l’aspetto di orribili non-morti, che iniziano a uccidere chiunque osi fermarli. L’esercito della Coalizione prende d’assalto la Fortezza, nella speranza di distruggere il Portale e fermare così l’avanzata dei Morti. Nor Vanek (interpretata da Olive Gray, la Miranda Keyes nella serie tv Halo) si offre volontaria per raggiungere la squadra d’assalto capitanata dal suo mentore Baz (Elias Toufexis, Sam Coe in Starfield), e aiutarli nell’impresa di distruggere il Portale. Nor penetra nella Fortezza, raggiungendo la squadra di Baz. Qualcosa però non va come previsto. Dopo aver affrontato una imponente creatura alata, l’esplosione che avrebbe dovuto distruggere il Portale scaglia Nor in mare, separandola dalla sua squadra. Inoltre, il boato genera una frattura tra il Grande Abisso e Kian, permettendo non solo ai non-morti di invadere il mondo, ma anche agli Dei stessi.

Data per morta, Nor si risveglia in una caverna dove ad attenderla c’è Enki (Alistar Petrie, Michael Groff nella serie Sex Education), un Dio che si manifesta sotto le sembianze di una volpe. La creatura divina offre a Nor il suo aiuto per aiutarla nella sua prossima impresa: Sconfiggere gli Dei che hanno invaso il mondo, respingere l’avanzata dei non-morti e sigillare il varco con il Grande Abisso una volta per tutte. Da qui il nostro vero viaggio comincia, mentre la protagonista vagherà per il mondo di Kian alla ricerca di alleati e per scoprire le misteriose macchinazioni che hanno portato il mondo sull’orlo dell’abisso.

MX Video - Flintlock: The Siege of Dawn

Flintlock: The Siege of Dawn è un Action-RPG che appartiene al genere dei souls-like. Gli autori, fin dal loro esordio con il souls Ashen, hanno manifestato amore per il genere creato da From Software e hanno dimostrato di averlo gestito con capacità. Quello che però il team di A44 ha fatto con la loro nuova opera è stato quello di creare una variazione del genere souls,
chiamata da loro souls-lite. Una variazione accessibile, che possa permettere ai giocatori più titubanti e spaventati dalla complessità (e difficoltà) dei giochi From, di avvicinarsi al genere senza troppe avversità. Una sorta di entry point per il genere, che a conti fatti potrebbe giovare a tutta la formula dei souls-like. Il gameplay unisce l’esplorazione degli scenari a combattimenti in cui pochi errori possono portare alla morte di Nor. L’armamentario a disposizione di Nor prevede armi da mischia come asce, martelli e spade. Ognuna con le proprie caratteristiche che le rendono essenziali in varie situazioni e intercambiabili con facilità dopo averle equipaggiate nel proprio inventario. Ogni arma da mischia dispone di un attacco normale e uno pesante, oltre che altre combo che si sbloccheranno potenziando Nor. Le armi a distanza sono invece potenti Pistole, le cui munizioni si rigenerano infliggendo danni ai nemici con le armi corpo a corpo. Agganciando il nemico, si potrà riversare su di esso tutti i colpi a disposizione (che variano da pistola a pistola). Le pistole sono utili anche per interrompere gli attacchi caricati dei nemici, ovvero quelli che nemmeno la parata possono bloccare.

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Infine ci sono le armi di riserva, che comprendono armi da fuoco più complesse come moschetti di precisione o lanciagranate. Armi da non utilizzare nella mischia ma con più strategia, in quanto le munizioni non si recuperano nella battaglia ma nei punti di ristoro, rendendo il loro utilizzo più ponderato e strategico. Inoltre le Armi di Riserva non hanno la mira automatica, ma bisogna mirare manualmente con lo stick analogico. Fate attenzione però, perché quando Nor imbraccia e mira con le armi di riserva, non potrà muoversi. Tra parry, schivate e asciate, Nor dispone anche di alcune abilità magiche grazie a Enki. La sua agilità è aumentata e può effettuare schivate in aria e doppi salti impossibili
grazie alla polvere da sparo, mentre Enki può attaccare il bersaglio a nostro comando premendo il tasto apposito. In questo modo, oltre che subire danni, il nemico verrà maledetto dalla magia di Enki e subirà malus continui in base alla maledizione scelta. Inoltre grazie ad Enki si potrà attivare, dopo aver riempito l’apposito indicatore, una mossa finale dagli effetti dirompenti e capace di infliggere parecchi danni ai nemici che circondano Nor. Il combattimento è quindi strutturato come una danza ritmata di combo, attacchi, parate, schivate, abilità magiche e armi da fuoco.
Capire come sfruttare e concatenare queste vostre abilità sarà essenziale per riuscire a sconfiggere i nemici più ostici e corazzati. L’armamentario a disposizione di Nor che si può equipaggiare tramite l’inventario prevede armi da mischia, pistole, armi di riserva, maledizioni e abilità di Enki, oggetti utili come fiaschette della salute, granate e armature. I pezzi delle armature che compongono l’armatura sono tre e comprendono l’elmo, lo spallaccio e il guanto. Ogni pezzo conferisce bonus diversi e nel caso si dovesse equipaggiare i pezzi di un unico set, si avrà a disposizione un bonus aggiuntivo piuttosto ingente. Come accennato, si riottengono le munizioni per le Pistole falciando i nemici con le armi da mischia, mentre per quanto riguarda le armi di riserva, le munizioni si otterranno una volta riposato nei Falò o presso gli Altari.

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Questi funzionano esattamente come nei souls: una volta trovato un Falò/Altare si potrà riposare per ripristinare tutte le munizioni, pozioni e granate, rigenerando però anche tutti i nemici uccisi nella mappa (ad eccezione dei Boss). Le abilità invece potete sbloccarle in qualunque momento dal menù di pausa, spendendo i Punti Reputazione. Questi punti sono l’esperienza ottenuta sconfiggendo nemici, completando Quest principali o secondarie, scoprendo posti e svolgendo altre attività come Rivalsa, un piacevole gioco da tavolo che potrebbe tenervi impegnati ore. Come nei souls, se doveste morire durante l’avventura, perderete tutti i Punti Reputazione non ancora spesi in vostro possesso. Per riottenerli dovrete raggiungere il luogo della vostra morte per raccoglierli, ma attenti a non morire nuovamente prima di ottenerli, o saranno persi per sempre. Per questo motivo è saggio gestirli al meglio per evitare spiacevoli inconvenienti.

Ai Falò, a differenza degli Altari, ci saranno anche i vostri alleati che incontrerete procedendo con l’avventura. Infatti, man mano che recluterete nuovi alleati, la vostra Carovana dell’accampamento attorno ai Falò si farà via via più grande. Gli alleati reclutati vi permettono di potenziare le vostre Armi, Armature e Armi di Riserva, a patto di avere risorse e Punti Reputazione a sufficienza. Le risorse necessarie sono sparse per tutto il mondo di gioco e sono tre: legname, ferro e zolfo. Esplorando l’ambientazione vi capiterà di trovare villaggi o borghi occupati da banditi o non-morti. Se sconfiggerete il Boss che controlla il villaggio, quest’ultimo verrà liberato e gli abitanti torneranno ad occuparlo. Questa funzione permette così di accedere alle Caffetterie, il locale principale del Villaggio, gestito da strane creature chiamate Ostesse. Questi bizzarri ma gentili personaggi vi ricompenseranno aumentando il vostro numero massimo di fiaschette della salute, svelandovi dicerie sul mondo di gioco e affidandovi anche missioni secondarie molto interessanti, utilissime per ottenere ingenti Punti Reputazione.

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Per quanto riguarda lo sviluppo di Nor, la protagonista può diventare sempre più potente e sbloccare nuove mosse tramite tre alberi delle abilità, suddivisi in Attacchi a Distanza con Pistole, Attacchi con Armi da Mischia e Attacchi Magici. Salendo attraverso questi Alberi delle Abilità si otterranno mosse sempre più potenti (e costose in fatto di Punti Reputazione) che vi permetteranno di cavarvela nelle situazioni più complesse. Flintlock: The Siege of Dawn non è completamente Open-World come Elden Ring, ma presenta diverse Macro Aree sbloccabili man mano che si procede con l’avventura. Queste enormi mappe non sono mai dispersive e anzi, l’ottimo level design accompagna il giocatore man mano che esplora, che sia per raggiungere miniere abbandonate, scalare picchi innevati in cerca di segreti o raggiungere un villaggio da liberare.

L’esplorazione risulta sempre piacevole, sia in orizzontale che in verticale, con la possibilità di muoversi velocemente volando attraverso dei portali (una volta attivati), permettendo così di coprire ampie distanze in brevissimo tempo, raggiungendo anche magari punti prima inaccessibili. La varietà di ambientazioni è abbastanza sufficiente per non stancare mai, con enormi città come Norma perfette per spezzare la monotonia. Il gioco è tradotto completamente in lingua italiana, mentre l’audio è solamente in lingua inglese. Menzione speciale per il doppiaggio di ottima qualità, soprattutto per quel che riguarda il personaggio di Enki, doppiato dal bravissimo Alistar Petrie. Per quanto riguarda il comparto tecnico, il gioco si difende abbastanza bene, nonostante non raggiunga mai picchi di altissimo pregio. Inoltre nelle opzioni grafiche sono disponibili due preset tra Qualità e Prestazioni. Personalmente vi consiglio quest’ultimo che porta il frame-rate a 60 fps e non compromette più di tanto la resa visiva globale del gioco.

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Amore

Un combat system appagante

- Ho trovato il sistema di combattimento molto soddisfacente. Se nelle prime fasi si avrà l’impressione che le capacità di Nor siano piuttosto limitate e ripetitive, man mano che potenzierete la protagonista e sbloccherete nuove abilità, il combattimento cambierà drasticamente in meglio. L’approccio ai souls è palese, ma più semplice. Questo vuol dire che imparare come sfruttare le capacità di Nor sarà molto appagante, senza mai risultare dispersivo come in alcuni giochi From Software. Una volta che avrete capito come combinare alcuni tipi di attacco contro particolari nemici, vi accorgerete che riuscirete a sconfiggere con facilità anche il cavaliere più corazzato. Il tutto sta sempre nello sfruttare le mosse e le particolarità di Nor e delle armi che impugna.

Un souls per tutti

- Con questo souls-lite, il team di sviluppo potrebbe aver fatto centro nel proporre l’esperienza souls a un pubblico più vasto. Sia chiaro, l’esperienza di From Software rimane superiore in tutto, ma Flintlock: The Siege of Dawn potrebbe rappresentare il vostro punto di ingresso per un genere che, per un motivo o per l’altro, avete evitato. Il gioco è difficile, ma mai punitivo e sfiancante come Dark souls, permettendo a chiunque di riuscire ad arrivare ai titoli di coda. Non sarà facile, ma nemmeno tremendamente difficile. Inoltre, per gli amanti dei veri souls, il gioco propone un livello di difficoltà superiore, selezionabile in qualunque momento dalle opzioni, che avvicina molto l’esperienza ai titoli From Software.

Un mondo piacevole da esplorare

- Un elemento che ho trovato molto soddisfacente nel gioco è l’esplorazione degli scenari. L’ottimo level design non ha reso l’esperienza dispersiva e caotica, anzi invogliando il giocatore ad esplorare ogni metro della mappa alla ricerca di forzieri, risorse, obelischi magici e segreti. Anche le sezioni più platform, che emergono quando si cerca di scalare importanti strutture e vette, si amalgamano perfettamente all’esperienza globale di gioco. Vi verrà voglia di esplorare qualunque punto, e ne uscirete sempre soddisfatti.

Odio

Graficamente non perfetto

- L’impianto tecnico, per quanto solido, presenta alcune debolezze. La resa degli scenari è gradevole nel complesso, ma ad una occhiata più attenta mette in evidenza alcune imperfezioni come modelli e texture in bassa qualità. Anche l’illuminazione non brilla particolarmente, con fonti di luce che spesso non generano ombre. Escamotage perfetti per snellire il comparto tecnico, ma che risultano evidenti a un occhio attento, soprattutto in location buie come caverne e miniere. Niente che rovini l’esperienza globale, ma sicuramente tra i punti di forza di Flintlock: The Siege of Dawn non c’è la qualità grafica.

Nemici forti ma decisamente poco furbi

- Altra nota dolente è la IA dei nemici, non tanto durante i combattimenti, ma nella percezione che hanno di quello che accade loro attorno. Se da parte dei non-morti si può sorvolare su questa deficienza, di tutt’altra storia è quando si combatte contro nemici umani come Banditi o Cavalieri. Per farvi un esempio, nella mia run ho assaltato un accampamento di Cavalieri. Prima di gettarmi nella mischia, grazie al mio Moschetto di Precisione, ho eliminato a distanza e senza farmi notare un nemico armato di balestra. Fin qua tutto bene, se non che il cavaliere accanto che ha visto il suo compagno morire, non si è mosso di un centimetro. Pensavo venisse a cercarmi o che desse l’allarme, invece è rimasto imbambolato finché non è arrivato il suo turno di soccombere. Vorrei poter dire che era un caso isolato, ma purtroppo è la IA dei nemici a non prevedere alcuna reazione a quello che succede ai personaggi attorno a loro. Se da una parte questo semplifica l’impresa del giocatore, dall’altra spezza decisamente l’incantesimo.

Tiriamo le somme

Flintlock: The Siege of Dawn arriva sul mercato proponendo un’esperienza solida e appagante, rivolta principalmente a tutti coloro che vogliono approcciarsi al genere souls per la prima volta. L’Opera di A44 si rivela una action-RPG divertente da giocare, che potrebbe tenervi incollati per decine di ore. Il suo sistema di combattimento piacevole, l’esplorazione appagante e una longevità che si attesta tra le 20 e le 30 ore, potrebbe rappresentare quel mix sufficiente da spingervi a imboccare questa avventura. Una grande prova di bravura per il team di sviluppo, che non solo ha dimostrato di conoscere e amare il genere dei souls, ma che è stato anche in grado di trovare e seguire la sua strada, plasmando e perfezionando una variante del genere souls. Il titolo non è perfetto, ma fidatevi quando vi dico che è un gioco sviluppato con cuore e passione, cosa non sempre scontata, nemmeno sotto l’armatura dei giochi AAA dalla grafica più realistica e dal nome più altisonante presenti sul mercato.
8.2

c Commenti (6)

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L'autore

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Nato 500 anni dopo la sua epoca ideale, è un appassionato di videogiochi e cinema fin da quando era bambino. Megalomane, egocentrico e inspiegabilmente affascinante, crede di sapere tutto sul mondo videoludico e cinematografico, non accettando obiezioni. Nessuno è pari alla sua magnificenza.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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