Recensione - Lost Words: Beyond the Page
Il Gioco
I ricordi sono una delle cose più importanti che ci portiamo dentro. La nostra vita è un susseguirsi di momenti impressi nella mente, spesso dettati dai nostri sensi. Con mia nonna avevo un bellissimo rapporto e di ricordi con lei ne ho tanti: alcuni mi fanno sorridere a piena faccia, altri invece sono di un sorriso malinconico che però mi fa riflettere e mi rinforza. Credo che noi tutti abbiamo provato queste virtù, e non è da meno Rhianna Pratchett (scrittrice tra gli altri di Rise of the Tomb Raider e Mirror’s Edge) che ha collaborato con i ragazzi di Sketchbook Games per scrivere la storia di Lost Words: Beyond the Page. La realtà è un po’ una gabbia dove siamo costretti a vivere quotidianamente, fatta di contorni che non sempre possiamo controllare. La fantasia invece è quello spettro del nostro animo, delle nostre emozioni, che ci spinge ad essere protagonisti di un mondo in cui noi siamo esattamente ciò che vogliamo. Isabelle “Izzy” Cooke è una teenager che, come tutti i ragazzi della sua età, inizia a crescere e maturare per superare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, e vive costantemente nella dicotomia di cui sopra, gettando le basi di ciò che vorrà essere nel suo futuro.
MX Video - Lost Words: Beyond the Page
La sua passione è la scrittura e sul suo diario inizia a buttare giù delle bozze e delle idee per il suo romanzo fantasy, ispirato soprattutto da sua nonna, che dopo le prime pagine di presentazione in cui ci racconta il suo rapporto con lei, vive un tragico momento che la porterà in ospedale. Non voglio dilungarmi per non rovinarvi l’esperienza, ma la scrittura di Lost Words: Beyond the Page vi colpirà a suon di pugni nello stomaco pagina dopo pagina, anche se vi darà, in ogni capitolo, il tempo di respirare e godervi un discreto e “falso” momento di tranquillità. In questi attimi ci troviamo ad Estoria, un mondo magico e pacifico in cui la protagonista Grace (ma potreste chiamarla anche Georgia o Robyn) si scoprirà essere la nuova Guardiana delle Lucciole, con un potente libro di parole con cui può trasformare la realtà. Purtroppo anche ad Estoria, in concomitanza con la realtà di Izzy, un terribile male colpirà il villaggio pacifico di Grace: un potentissimo ed enorme drago sputa fuoco. Solo Grace potrà recuperare tutte le lucciole smarrite e sconfiggere la temibile minaccia, portando Estoria di nuovo nel regno della quiete.
La storia di Lost Words: Beyond the Page viaggia quindi attraverso due mondi diversi, che però sotto un’attenta analisi mostrano un male comune. Izzy e la sua controparte Grace dovranno lottare e crescere, maturare i successi e i fallimenti e arrivare a concepire cosa sia realmente la vita e soprattutto la propria esistenza. Sotto il profilo artistico Lost Words: Beyond the Page eccelle senza mezzi termini: la commovente storia scritta da Rhianna Pratchett riesce perfettamente a coinvolgerci già dalle prime fasi, catturandoci con lo splendido doppiaggio originale (completo di sottotitoli italiani) dei protagonisti e le musiche incredibili di David Housden che ci accompagnano durante tutta l’avventura, tra momenti epici ed emozionanti e altri intrisi di emotività. Il progresso nella storia è evidenziato da piccoli strappi di pagine del diario, alcuni piccoli e altri più grandi, che ci mostrano sempre con molta fantasia i due mondi: la realtà è resa attraverso le scritte, le foto e altri disegni che la giovane Izzy ci mostra, la parte fantastica invece è impreziosita da un mondo completamente nuovo. Nei panni di Grace possiamo muoverci nella terra ideata dalla giovane scrittrice e possiamo vivere in tempo reale le avventure in quel di Estoria, fatta di luoghi colorati e affascinanti. Le due storie mostrano più di un conflitto in comune: è facile individuare il senso di colpa, la paura e anche l’insicurezza di una giovane donna come Izzy, incapace in quel momento di vivere quello che sta accadendo nella sua vita, ma anche di Grace, così piccola ma già piena di responsabilità.
Passando alle fasi di gameplay, la fusione tra questo e la storia è comprensibile ma non perfettamente bilanciato, rimane un’esperienza molto semplice e forse per certi versi un po’ poco coraggiosa. Durante le fasi di Isabelle ci troviamo dinanzi al diario su cui lei scrive ciò che pensa: c'è una piccola Izzy disegnata che controlliamo tra le pagine, saltando tra le parole e leggendo ciò che racconta, ma in alcuni casi siamo chiamati in causa per completare alcune frasi o ricostruire dei periodi. Nulla di complesso, anzi, forse fin troppo semplice, ma è comprensibilmente funzionale alla storia che vuole raccontare. Ogni capitolo è strutturato in modo da raccontare una parte della storia di Izzy e l’altra di Grace, con un passaggio in termini di gameplay dalla struttura di cui sopra ad una di gioco effettivo con visuale 2.5D. Qui abbiamo la possibilità di saltare, muoverci negli scenari di Estoria e sfruttare il libro delle parole per proseguire nella trama di gioco. Con un tasto apriamo il libro e con il cursore trasciniamo la parola per superare l’ostacolo: è infatti possibile trovarsi dinanzi ad un tronco che ci impedisce di proseguire, ed in questo caso basterà usare la parola “sollevare” o “distruggere” per superare l’impedimento. A conti fatti ci troviamo di fronte a due stili completamente diversi a seconda del personaggio che impersoniamo in quel momento, ma in entrambi i casi la soluzione è troppo semplicistica. Gli sviluppatori si sono conservati senza osare troppo e questo comporta un poco coinvolgimento da parte del giocatore. Non ci sono sorprese o strumenti particolari per tutta la durata dell’esperienza – che si assesta sulle quattro o cinque ore – rendendo ripetitive le fasi di gioco.
Anche se è stato già menzionato, il comparto tecnico è perfettamente in linea con la produzione e l’idea del titolo. Sulle fasi di gameplay di Isabelle c’è poco da dire in quanto ci troviamo dinanzi ad un diario con immagini e parole, mentre nelle sequenze di Grace veniamo trasportati in un mondo più vivo e fatto di diversi e colorati scenari. Il comparto artistico è molto evocativo e in sintonia con la storia che vuole raccontare, ma ci sono delle imperfezioni tecniche non troppo giustificabili: c’è stato qualche crash del gioco e qualche calo di frame-rate, ma parliamo di un gioco che è leggerissimo e che non richiede una macchina così prestante. Per quanto concerne l’aspetto sonoro, Lost Words: Beyond the Page offre un doppiaggio in lingua originale veramente di alto livello, con una prova interpretativa davvero solida e coinvolgente, ma lo stesso si può dire delle perfette melodie che accompagnano l’avventura di gioco. Come già detto, i sottotitoli in italiano aiutano i meno avvezzi all'inglese nella comprensione della storia.
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