Recensione - Indiana Jones e l'Antico Cerchio
Il Gioco
Bedford, Connecticut, 1937: il professor Henry Walton Jones, Jr., noto a tutti come Indiana, si gode una meritata pausa dalle sue avventure in I Predatori dell'Arca Perduta. Lo troviamo all'inizio del gioco mentre sonnecchia nel suo ufficio di professore al Marshall College, rivivendo in sogno - e facendoci rivivere, giocandola in prima persona - una delle sue scene più famose (lascerò a voi scoprire quale), quando viene svegliato da un rumore all'interno del museo dell'università. Recatosi ad indagare nelle sale del museo, scopre un enorme energumeno che parla una lingua sconosciuta, intento a rubare la mummia egizia di un gatto. Indy prova a fermarlo, ma senza successo: il gigante è troppo forte e riesce a sopraffarlo velocemente, fuggendo ma lasciando dietro di sé un misterioso medaglione.Ci vuole poco ad Indy, grazie anche al supporto del direttore del museo e suo amico di sempre Marcus Brody, a capire che il medaglione arriva dal Vaticano: che connessione ha la Santa Sede con il furto di un'antica mummia, da parte peraltro di un improbabile energumeno? Il richiamo del mistero è troppo forte: una telefonata al suo amico in Vaticano, padre Antonio, ed il buon Indiana è già in volo alla volta di Roma. Qui troverà però una pericolosa sorpresa: la casa del Papa è invasa dai Nazisti guidati da Emmerich Voss, archeologo del Führer e vecchio rivale del dr. Jones, alla ricerca di un qualche tipo di antico artefatto. Da qui in poi il nostro eroe si troverà invischiato in una serie di avventure che lo vedranno inseguire, o precedere, i nazisti il giro del mondo, da Roma a Giza in Egitto, fino all'indonesiana Sukhothai ed oltre, sulla circonferenza nota come Antico Cerchio, che unisce alcuni dei più importanti e misteriosi luoghi storici del mondo.
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Indy non sarà però da solo in questo viaggio: poco dopo il suo arrivo a Roma s'imbatte nella giornalista investigativa italiana Gina Lombardi, anch'essa sulle tracce dei nazisti per ritrovare la sua sorella scomparsa, apparentemente coinvolta nelle attività di Voss. Gina ci farà compagnia per l'intera avventura, facendo da spalla ad Indy aiutandolo in molti frangenti, ma nel corso della storia incontreremo anche altri personaggi interessanti.
Questi sono, in soldoni, gli eventi che daranno il via alla storia di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, portandoci a visitare affascinanti luoghi storici e vaste location piene di segreti da rivelare. L'intera avventura viene vissuta in prima persona, un gradito ed inedito cambio di prospettiva rispetto ad altri famosi titoli dedicati ad archeologhe/i avventurieri, e qui i ragazzi di MachineGames hanno messo a frutto tutta la loro esperienza con la serie Wolfenstein. Ma non lasciatevi tradire da visuale e sviluppatore: non si tratta affatto di un FPS. Ci sono le armi da fuoco, è vero, ma è molto probabile che, come me, finirete per usarle molto poco, in primis perché le munizioni sono scarsissime, e poi perché, come nei film, il dr. Jones non è certo un pistolero, ed in uno scontro a fuoco con nazisti armati fino ai denti finirebbe impallinato molto velocemente. Invece, proprio come visto nei film di Lucas e Spielberg, il gioco ci incoraggia ad agire di soppiatto e ad utilizzare diversi stratagemmi per avere la meglio sui nemici che incontreremo; e quando questo non sarà possibile, si potrà sempre ricorrere ad una sana scazzottata, aiutati magari dalla fida frusta che Indy maneggia con maestria.
Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, il focus di Indiana Jones e l'Antico Cerchio sta in gran parte nella narrazione - tramite sequenze in cui vediamo Indy ripreso in terza persona, per goderci l'eccellente riproduzione di un giovane Harrison Ford -, nell'esplorazione e nella risoluzione di enigmi, con una percentuale minore, ma comunque ben presente, d'azione, tra scazzottate, fughe rocambolesche ed alcune sequenze scriptate molto spettacolari. E per farci sentire immersi in un vasto mondo pieno di segreti da scoprire, gli sviluppatori hanno optato per una struttura semi-open world, con vaste aree liberamente esplorabili in cui possiamo parlare con numerosi personaggi, acquisire missioni secondarie (chiamate "attività sul campo") e scoprire tanti segreti. Ovviamente è possibile anche seguire unicamente la storia principale, ma le ricompense per chi esplorerà a fondo gli ambienti sono tanti, sia in termini di collezionabili che di puro divertimento, visto che alcune delle aree più belle e degli enigmi più interessanti sono proprio legati a missioni secondarie. E se ci possiamo muovere liberamente in ogni macro-area (come l'università iniziale, il Vaticano, la città-palude di Sukhothai, Giza o altre che non voglio rivelarvi), è anche possibile spostarci con altrettanta libertà dall'una all'altra, per tornare in ogni momento a fare missioni che avevamo tralasciato.
In termini di esplorazione, nei panni di Indy (e non solo i suoi, visto che per passare inosservati in alcune aree dovremo travestirci) possiamo fare un po' tutto quello che ci si aspetta da un titolo del genere: ci sono tante pareti sulle quali arrampicarci, mentre molti strapiombi sono superabili con l'uso della nostra fida frusta; in presenza di nemici si può camminare accovacciati cercando di non fare rumore, è possibile nuotare ed immergerci sott'acqua, ed a Sukhothai è possibile anche utilizzare una barca a motore per spostarci nei corsi d'acqua che separano le varie location. Ogni area ha poi un "oggetto chiave" che possiamo acquisire sul posto e che si rivela utile per le missioni: in Egitto è ad esempio un accendino da usare per illuminare le tombe più buie, accendere torce e bruciare ostacoli di legno, mentre a Sukhothai è un respiratore che ci permette di rimanere sott'acqua più a lungo, dando vita ad affascinanti sezioni d'esplorazione subacquea. Spesso, nelle tombe esplorate, ci si imbatte in enigmi, presenti in grande quantità, che possono andare dalla semplice pressione di leve o posizionamento di oggetti su piattaforme, a rompicapo più complessi che ci chiedono una certa dose di ragionamento. Alcuni non sono facilissimi, ma non li ho mai trovati frustranti o impossibili; c'è comunque la possibilità di selezionare una "difficoltà avventura" più bassa, nella quale l'esplorazione è più guidata e gli enigmi più facili.
Molto utile, durante l'esplorazione, la macchina fotografica di Indy; oltre che a raccogliere prove fotografiche utili per la storia, questa ci permette anche di avere dei suggerimenti relativi agli enigmi e di guadagnare dei "punti avventura", fotografando zone caratteristiche o scene di vita locale, spendibili poi nello sblocco di abilità aggiuntive ottenute tramite la raccolta di libri nel mondo di gioco. Potremo ad esempio trovare un libro che migliora le nostre capacità di combattimento, uno che ci permette di recuperare salute più velocemente o un altro che aumenta la velocità di arrampicata, ma per poterli sbloccare dovremo spendere un certo numero di punti avventura. Se esplorate per bene il gioco e scattate foto in tutti i punti che il gioco vi indicherà, avere abbastanza punti da spendere non sarà comunque mai un problema.
Venendo invece alle fasi più concitate e d'azione, come già accennato il gioco ci mette a disposizione un efficace sistema di combattimento corpo a corpo, con la possibilità di parare e schivare i colpi nemici, e di attaccare sia a mani nude che impugnando molti degli oggetti presenti nell'ambiente, da scope a martelli e bottiglie. Indy è dotato, oltre che di una barra della salute, anche di una della resistenza, e sferrando troppi pugni avrà bisogno di riposare, offrendo il fianco ai nemici; bisogna quindi trovare il ritmo giusto nei combattimenti per non stancarsi velocemente. C'è comunque la possibilità di reintegrare energia e salute mangiando frutta e prodotti da forno (ci sono persino i cantucci abruzzesi!), mentre per recuperare salute possiamo usare delle bende; il tutto ovviamente reperibile nelle ambientazioni.
Oltre ai combattimenti corpo a corpo, possiamo poi usare le armi: Indy ha con sé un revolver a 6 colpi e possiamo anche raccogliere le armi dei nemici abbattuti, ma come già detto non siamo certo alle prese con B.J. Blazkowicz: nelle mani del nostro archeologo le armi sono meno efficaci e soprattutto gli spari rischiano di attirare numerosi nemici che ci sopraffarranno velocemente. Ci sono alcune aree in cui le sparatorie sono inevitabili, ma in generale è meglio ricorrere al buon vecchio stealth, strisciando dietro le coperture e attaccando i nemici da dietro con armi contundenti per farli fuori velocemente. La componente stealth del gioco è ben realizzata, i nemici sono piuttosto sensibili alla nostra presenza e bisogna quindi muoversi con attenzione, ma la soddisfazione di superare un'area piena di guardie senza aver fatto scattare l'allarme è tanta. Come per il lato avventura, anche per l'Azione c'è comunque la possibilità di selezionare il livello di difficoltà più adeguato alle nostre esigenze, scegliendo tra quattro diverse possibilità.
Concentrandovi principalmente sulla storia principale, il gioco vi porterà via circa 16-18 ore, una durata più che soddisfacente per un gioco di questo tipo; se vorrete però seguire tutte le attività sul campo, ricercare tutti i segreti e raccogliere tutti i collezionabili, il gioco vi terrà impegnati per diverse ore in più. Una volta terminata la storia, peraltro, avrete ancora la possibilità di continuare ad esplorare il mondo di gioco, rivisitare tutte le location e completare tutto quello che avevate tralasciato, sicuramente una buona notizia. Come di rito, concludiamo questa panoramica sul gioco con un accenno alla localizzazione: Indiana Jones e l'Antico Cerchio è interamente tradotto e doppiato in italiano, fatta eccezione per quelle lingue che, anche in originale, non sono tradotte, come il tedesco o l'indonesiano, lasciate in originale per conferire maggior autenticità alla storia.
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