Recensione - The Callisto Protocol
Il Gioco
Anno 2230, Callisto, luna di Giove: Jacob Lee e il suo copilota sono in orbita sulla loro nave mercantile in attesa di ricevere l'ok per l'atterraggio sul penitenziario di Black Iron, dove devono consegnare un carico. Ma un diverso destino li attende: l'arrembaggio di una nave di terroristi spaziali li porterà a schiantarsi sulla superficie del pianeta, evento al quale solo Jacob e la leader dei terroristi, Dani Nakamura, sopravvivranno. I due vengono soccorsi dalla sicurezza del penitenziario, e se Dani viene subito imprigionata perché ricercata per un recente attentato sulla luna Europa, anche Jacob scopre di dover subire lo stesso trattamento, per motivi a lui ignoti. Ma la prigionia del nostro eroe dura ben poco: dopo una nottata in cella dominata dagli incubi, si risveglia con l'intero penitenziario nel caos. Le fiamme dilagano, le guardie sono sparite o morte e la porta della sua cella è stata sbloccata, probabilmente a causa dell'emergenza in corso. Cosa sta succedendo?
MX Video - The Callisto Protocol
E' qui che inizia la nostra avventura nei panni di Jacob, il protagonista di The Callisto Protocol che dovremo condurre attraverso le passerelle e gli ambienti di Black Iron per scoprire cosa sia successo e, magari, anche fuggire dalla prigione. Il penitenziario appare devastato e semi-deserto, ci sono corpi ammassati ovunque ed i secondini robot appaiono irrimediabilmente danneggiati; è evidente che, nella notte, è accaduto qualcosa di devastante. E' solo entrando nell'ufficio della sicurezza, per sbloccare la cella di un detenuto incontrato poco prima, che scopriamo la terrificante realtà: alcuni prigionieri si sono trasformati in furiosi mostri famelici, massacrando brutalmente le guardie e scatenando il caos. Una sorta di zombie rabbiosi e fortissimi, ai quali riusciamo a sopravvivere dopo un breve tutorial di combattimento.
Non vi svelerò altro della storia del gioco oltre questi primi momenti, ma vi basti sapere che questo è solo l'inizio di una lotta per la sopravvivenza e di un viaggio alla scoperta del mistero alla base delle mostruose creature, che ci porterà attraverso il penitenziario infestato ed oltre, sia sulla gelida superficie di Callisto che in altre aree, inclusi i resti della colonia terrestre originariamente presente sul pianeta. Non saremo peraltro soli nella nostra avventura: il detenuto incontrato nelle fasi iniziali del gioco ci farà compagnia via radio, e occasionalmente di persona, per aiutarci ad orientarci nella prigione, ma non è l'unico compagno che avremo nel corso della storia.
Tutto questo è vissuto con una visuale in terza persona molto vicina alle spalle del protagonista, una scelta che, restringendo il campo visivo, aiuta a rendere più improvvisi e "jumpscare" gli incontri con le terrificanti creature che popolano le strutture. L'esplorazione avviene in maniera molto lineare: c'è quasi sempre una sola strada per raggiungere gli obiettivi che di volta in volta avremo, e quando sono presenti strade alternative si tratta in genere sempre di aree secondarie in cui reperire risorse o crediti, ma che poi ci riportano sulla "strada principale" della storia. Si tratta comunque di un titolo survival dall'approccio fortemente cinematografico ed improntato alla narrativa, quindi gli incontri con i nemici si alternano a fasi d'esplorazione e dialogo talvolta anche piuttosto corpose. Quando incontriamo le creature, però, le cose si fanno parecchio intense e brutali.
E' qui che entra in gioco il particolare sistema di combattimento di The Callisto Protocol: a differenza del suo "predecessore spirituale" Dead Space, nel quale le armi da fuoco sono molto più importanti nell'economia del gioco rispetto ai combattimenti in corpo a corpo, qui il team di Glen Schofield ha voluto porre un'attenzione particolare agli scontri ravvicinati. Soprattutto inizialmente, le armi sono poche e i proiettili scarseggiano, quindi il modo migliore per affrontare i nemici è utilizzare la mazza di cui Jacob è dotato, e solo dopo aver momentaneamente stordito i nostri avversari può valere la pena di piazzargli un proiettile in testa per finirli. E quando ho usato la parola "brutali", non stavo esagerando: i mostri che incontriamo sono estremamente forti, usano le loro braccia come delle potenti clave e sono in grado di farci fuori con due-tre colpi ben assestati. Ecco quindi che diventa fondamentale saperli schivare prima di attaccarli, una meccanica centrale nel gameplay del titolo: quando notiamo che un nemico è in procinto di attaccarci, basta spostare lo stick sinistro a destra o sinistra per schivare l'attacco, ma dovremo stare attenti ad intuire se seguirà subito un altro attacco perché in tal caso dovremo preparare la schivata nel senso opposto. Quando il mostro di turno ha compiuto i suoi attacchi, allora potremo sferrare i nostri colpi, senza esagerare per non essere colti impreparati quando arriverà il successivo attacco. Dopo un po' di colpi andati a segno, riusciremo a far barcollare il nemico e quello è il momento per sparargli con la nostra arma e cercare di finirlo.
Questo tipo di combattimento è piuttosto lento e ci espone facilmente all'attacco di altri nemici qualora ci imbattiamo in gruppi di essi; diventa quindi importante riuscire a separarli, magari scappando e facendoci seguire solo da uno di loro, per affrontarli uno alla volta. La difficoltà dei combattimenti è tarata verso l'alto, quindi anche al livello medio di difficoltà (sono tre in tutto, modificabili anche durante la partita) incontrare gruppi di due o tre nemici può significare morte certa, a meno che non si utilizzino strategie d'isolamento. Il gioco ci propone anche una componente stealth, permettendoci di camminare accovacciati per arrivare alle spalle dei nemici ignari e ucciderli con un solo colpo, quando possibile.
Venendo alle armi in nostra dotazione, all'inizio del gioco abbiamo solo la mazza ed una pistola, entrambe poco potenti; sparse per i livelli troviamo però le stazioni Reforge, in pratica delle stampanti 3D presso le quali, spendendo i crediti trovati in giro, possiamo potenziare entrambe le armi ed anche di crearne di nuove, se siamo precedentemente riusciti a trovarne i progetti: la mazza può quindi diventare più veloce, dotarsi di capacità di parata o aumentare il potere di attacco e stordimento, mentre la pistola può ottenere un caricatore più ampio, riduzione del rinculo e persino un fuoco secondario con proiettili esplosivi. Progredendo nel gioco potremo poi creare armi da fuoco sempre più potenti come un fucile a pompa o da assalto, tanto da rendere superfluo il combattimento corpo a corpo se non fosse per la cronica scarsità di proiettili. Fortunatamente le stazioni di stampa ci permettono di creare anche proiettili, ma il modo migliore per ottenerli è di raccoglierli dai cadaveri dei nemici uccisi, che dopo essere smembrati con un classicissimo "pestone" a terra, rilasciano crediti e altre risorse.
Un altro strumento molto utile nei combattimenti, reperito dopo qualche ora di gioco, è il GRP, una sorta di dispositivo antigravitazionale che ci permette di afferrare e scaraventare oggetti, o anche i mostri stessi, che possiamo così lanciare nel vuoto oppure contro dispositivi letali come pareti con spuntoni o ventole d'aerazione. L'uso di questo strumento è però soggetto ad una ricarica tramite apposite batterie da trovare in giro. Anche la nostra salute richiede di essere rigenerata, e questo può avvenire tramite dei gel curativi rilasciati dai nemici e che curano istantaneamente, oppure delle pistole spara-gel che possiamo depositare nel nostro inventario per utilizzarle quando più opportuno. Ed a proposito di inventario, questo ha uno spazio molto limitato (ma, come da tradizione del genere survival, aumenterà nel corso del gioco), quindi spesso siamo portati a compiere scelte su cosa tenere e cosa scartare.
Con questi strumenti a nostra disposizione, abbiamo una discreta scelta su come affrontare i nemici: se nelle prime ore del gioco è quasi obbligatorio ricorrere principalmente ad attacchi in corpo a corpo e occasionali colpi di pistola, acquisendo il GRP e nuove armi con i rispettivi potenziamenti le strategie d'attacco possono variare molto in base alle nostre preferenze. Ed anche i diversi tipi di nemici, che vanno dal semplice "simil-zombi" ad esseri più veloci ed agili fino a esseri striscianti esplosivi molto simili ai Ticker di Gears e spaventose creature a due teste, richiedono approcci diversi. Incontrerete anche degli esseri completamente ciechi che reagiscono solo al rumore (The Last of Us, anyone?), per i quali è sicuramente molto più prudente un approccio stealth. Molti dei mostri, inoltre, hanno una variante "mutata" molto più pericolosa e difficile da abbattere: quando gli spuntano dei tentacoli sul petto dovremo affrettarci a sparare in quel punto per bloccare la mutazione, quindi meglio avere sempre qualche proiettile in canna (come da prassi survival, caricare le armi è un'attività piuttosto lenta) Non mancano neanche lunghe ed impegnative boss battles, che metteranno a dura prova le vostre capacità e le risorse a vostra disposizione.
Tutto questo è reso con una grafica assolutamente realistica, almeno su Xbox Series X|S, capace di far sfoggio di caratteristiche "next-gen" nonostante il gioco giri anche sulla vecchia Xbox One: rendering basato sui materiali, effetti particellari e volumetrici e luci, ombre e riflessi in ray-tracing contribuiscono a dar vita ad ambienti (spesso dominati da forti contrasti tra luci e ombre) assolutamente realistici ed affascinanti, per non parlare dei volti dei personaggi che rasentano il fotorealismo. Questo almeno se si utilizza la modalità grafica e 30 fps, mentre in modalità prestazioni a 60 fps (solo su Series X, mentre su S c'è un'unica modalità bilanciata tra grafica e prestazioni) le visuali risultano decisamente meno sbalorditive a vantaggio di una maggior fluidità. Anche il comparto audio non è da meno, accompagnando le claustrofobiche ambientazioni con effetti sonori che contribuiscono efficacemente alla creazione di atmosfere tese ed ansiogene, e decisamente sorprendente l'ottimo doppiaggio italiano. Altra piacevole sorpresa è l'eccellente gestione della vibrazione del controller, che alternando frequenze basse ed alte riesce ad accenturare molto bene l'azione a schermo.
Per quanto riguarda la durata del gioco, infine, parliamo di un'esperienza di circa 14-15 ore, che possono aumentare qualora scegliate la difficoltà più alta. Il gioco non offre grandi spunti di rigiocabilità, quindi a meno di voler catturare qualche obiettivo perso potreste non voler procedere in una seconda run.
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