Recensione - Bounty Battle
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
La fortunata serie Smash Bros. di Nintendo ha saputo negli anni appassionare schiere di fan per il suo naturale e divertente mix di picchiaduro, platformer e party game, ma anche per il variegato roster che vede la partecipazione di personaggi da numerosi franchise videoludici. Dark Screen Games parte proprio questo concetto per proporci Bounty Battle, un platform fighter che ha lo scopo di veder combattere tra loro i personaggi di famosi titoli indipendenti come Guacamelee!, Flinthook, Dead Cells e SteamWorld Dig. Il gioco presenta anche personaggi nuovi di zecca, ma è chiaro come il focus sia sulle molte "star" presenti; oltre ai titoli già citati, trovano posto nel roster dei lottatori anche i personaggi di Owlboy, Awesomenauts, Axiom Verge, Death's Gambit e molti altri ancora.Abbiamo capito, quindi che il carisma dei personaggi non è certo un problema per Bounty Battle, ma il gameplay? Partiamo dalle basi. Le arene del gioco sono quasi tutte piatte e chiuse, anche se ci sono varianti dove è possibile cadere o volare fuori dal livello o rifugiarsi sopra qualche piattaforma aggiuntiva in giro per il livello. Ognuno dei 30 personaggi presenti, tutti sbloccati fin da subito, offre una serie di attacchi e combo azionabili con un paio di tasti, con schivate e i salti a fare il resto. Una differenza sostanziale rispetto a Smash Bros. è la possibilità di evocare in qualunque momento, a patto di avere abbastanza stamina, un aiutante IA che disturba gli avversari o che sa anche infliggere danni con trappole o attacchi mirati. Interessante la gestione di questa risorsa, la stamina, perché viene consumata utilizzando lo stesso attacco troppe volte di fila; bisogna dunque variare le proprie strategie per non finire al tappeto.
MX Video - Bounty Battle
Come ci si aspetta da un titolo di questo genere, trovarsi a terra o in aria cambia totalmente le mosse a disposizione, con attacchi in atterraggio e scatti aerei che prendono il posto di scivolate a terra e colpi diretti appena si abbandona il pavimento. A differenza da Smash Bros. però, solo in alcune arene si punta ad eliminare gli avversari buttandoli fuori dalla schermata, di solito infatti si combatte contro le classiche barre di vita che contraddistinguono i picchiaduro classici. C'è comunque anche un sistema di vite che permette di rientrare in campo finché queste non sono esaurite, dove vince l'ultimo giocatore sopravvissuto. E' possibile però personalizzare le regole puntando a un tempo massimo o un determinato numero di eliminazioni, oltre a poter tarare l'handicap individualmente per ogni personaggio e poter creare squadre anche di numeri differenti tra loro.
Come già accennato, è ovviamente il cast stellare la punta di diamante del titolo, perché le diverse meccaniche che questi portano vanno a creare esperienze di gioco piuttosto differenti da un personaggio all'altro. Dallo stile corpo a corpo da luchadores di Juan, protagonista di Guacamelee!, fino agli attacchi a distanza a base di armi da fuoco del protagonista dello shoot 'em up The Bug Butcher, c'è qualcosa per ogni stile. Sono presenti anche alcuni personaggi inediti creati appositamente per Bounty Battle, anche qui richiamando stili di gioco molto specifici.
Uno dei modi migliori per prendere confidenza con le meccaniche di gioco è affrontare la storia, dove attraverso una lunga serie di battaglie uno contro uno o a squadre si vanno a comprendere sempre meglio le peripezie tra blocchi, schivate, e anche gli opzionali power-up. Si possono anche affrontare tornei, partite singole contro l'IA o contro avversari in carne ed ossa, oppure allenarsi in una modalità di test apposita. Assenza discretamente pesante quella dell'online invece: un picchiaduro senza una community online ha poche chance di durata, compensata solo in parte dalle buone opzioni di personalizzazione del gioco locale.
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