Recensione - Project Warlock
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
A pochi giorni dalla nostra prova dell'adrenalinico Ion Fury, eccoci alle prese con un nuovo retro-shooter che stavolta va ancora indietro nel tempo puntando alla struttura piatta e quadrata dei primi FPS come Wolfenstein 3D, unendola però a un design più complesso e variegato e miscelando il tutto con elementi più moderni come un sistema simil-RPG per lo sviluppo del personaggio e delle armi, oltre a tanti piccoli accorgimenti per rendere il prodotto più moderno di quello che potrebbe sembrare ad un primo sguardo.Come da prassi per questo tipo di giochi, scordatevi una storia appassionante: ci troviamo nei panni del classico eroe solitario che deve fermare un'invasione demoniaca, in un tour in giro per il mondo che culminerà con una capatina agli inferi. Ben 60 livelli strutturati come un mix di sparatutto d'epoca: livelli labirintici piatti e squadrati che però offrono tante strade alternative, segreti nascosti, chiavi colorate per proseguire, meccanismi per abbassare muri, piccoli enigmi da risolvere e qualche aggiunta come gli ascensori e parti di scenario distruttibili che vanno ad aggiungere un tocco di modernità in più a una formula certamente datata. Tutto ciò con una presentazione sì molto pixelosa, con tutti i nemici e gli oggetti di gioco realizzati con sprite bidimensionali, ma che usa anche linee nere spesse per mantenere un feeling da fumetto.
MX Video - Project Warlock
Naturalmente una formula così non funzionerebbe nel 2020 se non ci fosse sotto un gameplay convincente, e possiamo dire che a Project Warlock non manca davvero nulla per distinguersi in tal senso. Nessuna perdita di tempo tra fasi stealth, coperture, lunghi dialoghi o esplorazioni: si combatte a muso duro, senza paura, affrontando i nemici con coraggio e muovendosi a grandi velocità. Anche perché il design labirintico dei livelli raramente permette al giocatore di arretrare troppo per allontanare pochi nemici per volta, visto che il rischio di rimanere intrappolati con le spalle al muro è sempre alto. Meglio dunque buttarsi nella mischia, aggirare i nemici per costringerli a raggrupparsi nel tentativo di inseguire i nostri movimenti e scaricargli addosso tutto quello che abbiamo.
E l'arsenale per sbarazzarsi delle orde di demoni è davvero impressionante. Un totale di 38 armi differenti, tra versioni base e varianti ottenibili con punti di sblocco; una semplice pistola può ottenere proiettili infuocati o diventare una letale Magnum. Un uzi può trasformarsi in un'arma doppia o in una variante che spara proiettili rimbalzanti. In tutto questo troviamo anche asce, mine, lanciafiamme e persino un'arma che richiama il mitico BFG di Doom. C'è poi un sistema di mana che, oltre a permetterci di azionare alcune armi serve anche per lanciare delle magie che ci permettono ad esempio di ghiacciare i nemici o di diventare un fantasma per poter attraversare le orde di nemici. E fidatevi: verso la fine del gioco questa diventa una funziona molto utile, soprattutto alle difficoltà più alte.
Di stampo molto arcade anche la gestione delle difficoltà del gioco. Ce n'è una bassa con vite infinite e tanti aiuti, mentre tutte le altre si basano su un sistema di vite extra. Finite quelle è game over, si riparte dal primo livello senza conservare i progressi. Per questo viene comodo il sistema di progresso che vede il gioco suddiviso in 20 serie di livelli in gruppi da 1 a 4 stage, permettendoci così riaffrontare sfide precedenti alla ricerca di segreti o semplicemente di potenziamenti utili per affrontare i livelli successivi. Parlando di segreti, divertente la presenza di aree segrete che contengono richiami ad eroi di sparatutto classici come Doomguy e Serious Sam.
La lunga campagna di 60 livelli ci trasporta tra aree fantasy, Egitto, nell'Artico, in una città futuristica e persino all'Inferno. Ogni zona ha il suo stile per gli oggetti da raccogliere, i nemici presenti e alcune meccaniche specifiche, oltre a stili architettonici e colorazioni molto diverse. Non ci sono componenti multiplayer o cooperative e manca purtroppo anche la lingua italiana, anche se i testi del gioco sono davvero pochi.
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