Recensione - Hotline Miami Collection
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Hotline Miami ci vede giocare nei panni di un anonimo protagonista, un killer prezzolato di primo ordine che riceve indicazioni semplici senza troppi giri di parole, al termine dei mitici anni '80. Sulla sua segreteria telefonica arrivano di volta in volta messaggi in codice: una consegna di biscotti da ritirare, un appuntamento dall'estetista. Ovviamente in realtà questi messaggi nascondono le informazioni sul prossimo contratto, identificabili nella data, ora e luogo dell'incontro. Qui il protagonista entra, uccide tutti e se ne va prima che arrivino le forze dell'ordine. Non è affar suo chi si trova dalla parte opposta della pistola, non sta a lui decidere se quelle morti fossero giustificate o meno. Lui fa il suo lavoro, i ragionamenti sono per altri.Per non farci riconoscere, in ogni missione indossiamo una maschera che rappresenta un animale, ognuna delle quali offre specializzazioni specifiche sul gameplay. Parlando di giocabilità, entrambi i titoli di questa raccolta sono degli shoot 'em up bidimensionali con visuale dall'alto, dove solitamente la planimetria di un edificio è interamente esplorabile. Il giocatore è sempre da solo contro tanti e un singolo colpo è letale sia per noi che per i nemici, quindi ingresso alla John Wick non è praticabile. Bisogna studiare i movimenti dei malviventi, solitamente dei mafiosi russi, capire quali armi si possano ottenere nel corso dell'assalto e sfruttare al meglio le coperture date dall'architettura delle stanze.
MX Video - Hotline Miami Collection
Fucili d'assalto e a pompa, pistole, ma anche coltelli e mazze da biliardo: ogni arma si comporta come ci si aspetterebbe, ma il loro utilizzo è limitato costringendoci ad approfittare anche di quanto lasciato dai nemici morti. Un'arma da fuoco senza colpi può ancora essere utilizzata come oggetto da lancio, utile per stordire un nemico per poi magari rubare il suo di strumento di morte. Raramente però si ha il tempo di improvvisare: solitamente ai primi spari o al primo morto gli altri malviventi si rendono conto dell'intruso, cercando di andarlo a stanare in maniera più diretta possibile. Non si fermano dietro a una colonna a sparare al protagonista: sanno di essere in tanti e quindi vanno a tutta birra contro il killer; bisogna dunque studiare bene le proprie mosse fin da subito, perché un'uccisione può scatenare un effetto domino con nemici che arrivano da ogni parte.
Tanta frenesia, insomma, ma gestibile grazie allo studio preventivo delle opzioni che i nemici hanno a disposizione. Il primo Hotline Miami si concentra su livelli relativamente piccoli, ognuno dei quali è una specie di puzzle game ad alto tasso di violenza dove scoprire come usare al meglio l'arsenale a disposizione sulla mappa (anche se alcune armi cambiano di volta in volta), sfruttando pattern di movimento e posizionamento dei nemici, capendo chi ci metterà di più a reagire poiché girato di spalle, chi possiede un'arma corpo a corpo che pertanto non attaccherà dalla distanza e così via. Un'ulteriore opzione tattica è poi rappresentata dalle già citate maschere, che possono per esempio aumentare la quantità di armi presenti nel livello, la velocità delle esecuzioni corpo a corpo e così via.
Stilisticamente i due Hotline Miami sono tra i titoli più riconoscibili e accattivanti usciti negli ultimi anni nella scena indie. Grafica in pixel art ma in alta risoluzione e con un impressionante livello di dettaglio, mondi di gioco in stile anni '80 pieni zeppi di spazzatura, alcool, armi, droga, prostitute, gabinetti sporchi, decorazioni kitsch e molto altro, con il tutto reso più dinamico da effetti video più moderni che smuovono il paesaggio come solo le console moderne possono fare. Colorati e vibranti testi a video, una spettacolare colonna sonora elettronica e una brutalità pixelata davvero elevata, con tanto di schizzi di sangue ovunque, nemici che possono morire anche dissanguati in mezzo ad atroci sofferenze ed esecuzioni ultraviolente.
Hotline Miami 2: Wrong Number evolve un po' la formula rispetto al primo gioco, offrendo dei comandi e funzionalità leggermente rifiniti e migliorati anche se il passaggio da un gioco all'altro risulta naturale. Questo capitolo mixa numerose linee temporali offrendo un nuovo look su eventi che precedono Hotline Miami, altri che si svolgono durante, ma anche situazioni avvenute dopo quanto visto nel primo gioco. Per questo c'è anche un cast esteso di personaggi giocabili, nuove maschere, armi modificabili e molto altro. In generale questo sequel segue la formula di molti sequel d'eccezione, ampliando semplicemente quanto visto. Livelli più grandi, nemici più variegati e numerosi, opzioni tattiche aumentate e così via.
Manca purtroppo l'editor di livelli presente nella versione PC di Wrong Number, ma la quantità di contenuti tra i due giochi è più che soddisfacente, soprattutto per chi vuole ottenere valutazioni di stile alte in ogni livello e scalare le classifiche online. Buona rigiocabilità dunque per due giochi già di per sé abbastanza corposi, in una versione console del gioco più che egregia che, editor a parte, ha ben poco da invidiare ad altre versioni già rilasciate in passato. Sfortunatamente, come già accaduto con le altre versioni di questi titoli, non è presente la lingua italiana costringendoci così ad accontentarci dell'inglese per godere dell'intrigante trama a sfondo criminale dei due titoli.
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