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Hotline Miami Collection

Recensione - Hotline Miami CollectionXbox One DigitalGame

Hotline Miami è indubbiamente uno dei titoli indie più iconici dell'ultimo decennio, complice uno stile riconoscibilissimo e un gameplay davvero adrenalinico. E da oggi è finalmente disponibile anche su Xbox One in Hotline Miami Collection, raccolta che include anche il sequel: tuffiamoci quindi nella violentissima Miami immaginata da Dennaton Games!

Il Gioco

Hotline Miami ci vede giocare nei panni di un anonimo protagonista, un killer prezzolato di primo ordine che riceve indicazioni semplici senza troppi giri di parole, al termine dei mitici anni '80. Sulla sua segreteria telefonica arrivano di volta in volta messaggi in codice: una consegna di biscotti da ritirare, un appuntamento dall'estetista. Ovviamente in realtà questi messaggi nascondono le informazioni sul prossimo contratto, identificabili nella data, ora e luogo dell'incontro. Qui il protagonista entra, uccide tutti e se ne va prima che arrivino le forze dell'ordine. Non è affar suo chi si trova dalla parte opposta della pistola, non sta a lui decidere se quelle morti fossero giustificate o meno. Lui fa il suo lavoro, i ragionamenti sono per altri.

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Per non farci riconoscere, in ogni missione indossiamo una maschera che rappresenta un animale, ognuna delle quali offre specializzazioni specifiche sul gameplay. Parlando di giocabilità, entrambi i titoli di questa raccolta sono degli shoot 'em up bidimensionali con visuale dall'alto, dove solitamente la planimetria di un edificio è interamente esplorabile. Il giocatore è sempre da solo contro tanti e un singolo colpo è letale sia per noi che per i nemici, quindi ingresso alla John Wick non è praticabile. Bisogna studiare i movimenti dei malviventi, solitamente dei mafiosi russi, capire quali armi si possano ottenere nel corso dell'assalto e sfruttare al meglio le coperture date dall'architettura delle stanze.

MX Video - Hotline Miami Collection

Fucili d'assalto e a pompa, pistole, ma anche coltelli e mazze da biliardo: ogni arma si comporta come ci si aspetterebbe, ma il loro utilizzo è limitato costringendoci ad approfittare anche di quanto lasciato dai nemici morti. Un'arma da fuoco senza colpi può ancora essere utilizzata come oggetto da lancio, utile per stordire un nemico per poi magari rubare il suo di strumento di morte. Raramente però si ha il tempo di improvvisare: solitamente ai primi spari o al primo morto gli altri malviventi si rendono conto dell'intruso, cercando di andarlo a stanare in maniera più diretta possibile. Non si fermano dietro a una colonna a sparare al protagonista: sanno di essere in tanti e quindi vanno a tutta birra contro il killer; bisogna dunque studiare bene le proprie mosse fin da subito, perché un'uccisione può scatenare un effetto domino con nemici che arrivano da ogni parte.

Tanta frenesia, insomma, ma gestibile grazie allo studio preventivo delle opzioni che i nemici hanno a disposizione. Il primo Hotline Miami si concentra su livelli relativamente piccoli, ognuno dei quali è una specie di puzzle game ad alto tasso di violenza dove scoprire come usare al meglio l'arsenale a disposizione sulla mappa (anche se alcune armi cambiano di volta in volta), sfruttando pattern di movimento e posizionamento dei nemici, capendo chi ci metterà di più a reagire poiché girato di spalle, chi possiede un'arma corpo a corpo che pertanto non attaccherà dalla distanza e così via. Un'ulteriore opzione tattica è poi rappresentata dalle già citate maschere, che possono per esempio aumentare la quantità di armi presenti nel livello, la velocità delle esecuzioni corpo a corpo e così via.

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Stilisticamente i due Hotline Miami sono tra i titoli più riconoscibili e accattivanti usciti negli ultimi anni nella scena indie. Grafica in pixel art ma in alta risoluzione e con un impressionante livello di dettaglio, mondi di gioco in stile anni '80 pieni zeppi di spazzatura, alcool, armi, droga, prostitute, gabinetti sporchi, decorazioni kitsch e molto altro, con il tutto reso più dinamico da effetti video più moderni che smuovono il paesaggio come solo le console moderne possono fare. Colorati e vibranti testi a video, una spettacolare colonna sonora elettronica e una brutalità pixelata davvero elevata, con tanto di schizzi di sangue ovunque, nemici che possono morire anche dissanguati in mezzo ad atroci sofferenze ed esecuzioni ultraviolente.

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Hotline Miami 2: Wrong Number evolve un po' la formula rispetto al primo gioco, offrendo dei comandi e funzionalità leggermente rifiniti e migliorati anche se il passaggio da un gioco all'altro risulta naturale. Questo capitolo mixa numerose linee temporali offrendo un nuovo look su eventi che precedono Hotline Miami, altri che si svolgono durante, ma anche situazioni avvenute dopo quanto visto nel primo gioco. Per questo c'è anche un cast esteso di personaggi giocabili, nuove maschere, armi modificabili e molto altro. In generale questo sequel segue la formula di molti sequel d'eccezione, ampliando semplicemente quanto visto. Livelli più grandi, nemici più variegati e numerosi, opzioni tattiche aumentate e così via.

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Manca purtroppo l'editor di livelli presente nella versione PC di Wrong Number, ma la quantità di contenuti tra i due giochi è più che soddisfacente, soprattutto per chi vuole ottenere valutazioni di stile alte in ogni livello e scalare le classifiche online. Buona rigiocabilità dunque per due giochi già di per sé abbastanza corposi, in una versione console del gioco più che egregia che, editor a parte, ha ben poco da invidiare ad altre versioni già rilasciate in passato. Sfortunatamente, come già accaduto con le altre versioni di questi titoli, non è presente la lingua italiana costringendoci così ad accontentarci dell'inglese per godere dell'intrigante trama a sfondo criminale dei due titoli.

Amore

Ultraviolenza

- Seppur rappresentata in stile pixel art, la brutalità di Hotline Miami non ha nulla da invidiare a saghe come Grand Theft Auto e Doom. Enormi chiazze di sangue a ogni uccisione, cervelli spappolati, esecuzioni con accoltellamenti e dissanguamenti... il tutto in una storia fatta di omicidi, tradimenti, regolamenti di conti, sesso, droga e alcool. Il mondo di gioco di Hotline Miami è sporco, rozzo, cattivo ma allo stesso tempo memorabile e riconoscibile, con una maniacale attenzione ai dettagli. E la vibrante colonna sonora non fa che migliorare il tutto.

Caos calcolato

- Se si dà un'occhiata a un trailer del gioco o a un video del gameplay, può sembrare che Hotline Miami sia uno shoot 'em up qualunque dove si entra in un'area, si spara a tutti per poi procedere fino alla prossima zona. Si tratta però di qualcosa che mi piace chiamare "caos calcolato". Il gioco è frenetico, spesso quando si spara o si uccide qualcuno si viene attaccati da una marea di nemici che vanno eliminati in un istante perché hanno il grilletto facile. Bisogna dunque studiare bene il posizionamento dei nemici e il loro possibile comportamento, per poter concatenare al meglio le uccisioni e non lasciar spazio ai criminali di sopraffarci. Un'attenta pianificazione per una fase d'azione che si consumerà poi in pochi secondi, che sembreranno però minuti per via della loro elevata intensità. E' una formula che diversi giochi hanno tentato di copiare negli anni, ma a parer mio ancora nessuno con l'ha fatto con la qualità di Hotline Miami.

Ancora! Ancora!

- L'esperienza di gioco di un livello singolo non finisce quando questo viene finalmente superato dopo vari tentativi: infatti il posizionamento delle armi non è sempre identico da una run all'altra, le maschere indossabili offrono ulteriori opzioni tattiche e facendo uccisioni stilose e mantenendo combo micidiali è possibile ottenere punteggi alti, utili per avere valutazioni migliori. Hotline Miami 2: Wrong Number offre addirittura una modalità difficile aggiuntiva, dove i proiettili scarseggiano ancora di più e i nemici sono decisamente più attenti e agguerriti. La rigiocabilità dei singoli livelli è quindi alta e le opzioni tattiche a disposizione offrono approcci anche piuttosto diversificati a molte delle sfide presenti nel titolo.

Odio

Imprevedibilità Artificiale

- L'inconsistenza del comportamento dei nemici è uno dei problemi principali dei due giochi in questa collection, perché spesso e volentieri non permette al giocatore di pianificare al meglio la missione. Un malvivente può rimanere immobile mentre una sparatoria si svolge nella sua stessa stanza. Altre volte invece sentirà gli stessi colpi con numerosi muri in mezzo e una distanza decisamente più elevata. Talvolta non serve nemmeno sparare, basta dare una mazzata in testa a un nemico e, come se comunicassero telepaticamente, i criminali di tutto il livello ci verranno a cercare, magari quando non siamo ancora sufficientemente armati per eliminarli tutti. Nei livelli più complicati questo porta a fin troppe morti frustranti.

Morte da fuori lo schermo

- E' feature comune di tanti videogiochi, nuovi o vecchi che siano, che i nemici non vedano il giocatore da distanze elevate, anche qualora il giocatore possa già inquadrarli e mirargli contro. In Hotline Miami Collection si verifica l'esatto opposto: con stanze e corridoi che spesso si estendono oltre quanto visibile dalla pur ampia visuale dall'alto, capita discretamente spesso che un nemico arrivi e possa uccidere il giocatore con un colpo sparato da un punto fuori dallo schermo. E' possibile allontanare la telecamera per guardare più lontano, ma è un processo relativamente scomodo e non dovrebbe essere richiesto. Piuttosto si sarebbe dovuto optare per una telecamera più lontana di default o, per l'appunto, nemici che hanno la stessa distanza visiva. Questo è un altro elemento che rende i due giochi (specialmente il sequel) un susseguirsi di scenari trial and error, dove non bastano strategia, improvvisazione e precisione per sopravvivere: certe morti sono inevitabili se già non si conosce il livello.

Sequel debole

- Nonostante la maggiore varietà di Hotline Miami 2: Wrong Number rispetto al primo capitolo, questo seguito non è purtroppo al livello dell'originale. La storia del gioco è decisamente meno d'impatto, con alcune scene decisamente discutibili che si potevano tranquillamente evitare. I livelli sono generalmente più grandi, elemento che mal si sposa con i momenti di frenesia che seguono l'inizio delle sparatorie, con un numero spesso impossibile di nemici da abbattere che inonda la stanza. E per l'appunto, il problema già citato dei nemici che possono vedere il protagonista e sparargli anche quando sono fuori dal campo visivo qui si verifica ancor più spesso. Non si tratta di un gioco disastroso, tutt'altro, ma indubbiamente non arriva ai picchi del primo episodio.

Tiriamo le somme

Hotline Miami Collection porta sulle nostre console i due capitoli di questa stilisticamente accattivante, adrenalinica e ultraviolenta serie indie, che negli anni ha spopolato soprattutto su PC. Non introducendo novità di rilievo e perdendo l'editor di livelli della controparte PC, si tratta di un prodotto superfluo per chi ci l'ha già giocato altrove; ma se non vi siete mai tuffati nella violenta Miami anni '80 del gioco è un acquisto assolutamente consigliato. Due giochi memorabili che, nonostante qualche problema di design, ancor oggi sono ineguagliati in tanti elementi e che non dovrebbero mancare nella collezione degli amanti dei titoli pulp.
7.8

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Commenti

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