Recensione - TT Isle of Man 2
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Risale a pochi giorni fa la notizia della cancellazione della competizione Isle of Man TT 2020, precedentemente fissata dal 5 al 12 giugno, a causa delle attuali preoccupazioni sanitarie; questa è quindi una ragione in più per avvicinarsi alla nuova fatica di KT Racing che, proprio a due anni esatti dal primo episodio, ci propone TT Isle of Man 2, una nuova versione dei 60,720 km su due ruote più famosi e iconici: lo Snaefell Mountain Course. Per coloro che sentono questo nome per la prima volta parliamo del Tourist Trophy, una gara motociclistica che ha più di un secolo di storia sulle proprie spalle e la cui genesi è da attribuire a pazzi gentlemen inglesi amanti della velocità e del rischio. Sì, perché si tratta di un circuito su terreno aperto che attraversa campagna e piccoli villaggi e che viene percorso a velocità folle, sviluppando un percorso con ben 264 curve.TT Isle of Man 2 inizia esattamente come il precedente, con un Tutorial che, anche se molti non lo amano, consiglio vivamente di completare perché questo è un gioco in cui la curva d’apprendimento è ripida e le cadute dalla moto saranno frequenti. Il Tutorial ha proprio l’obiettivo di far assaggiare al giocatore quello che l’aspetta, dando le indicazioni necessarie per comprendere come governare la moto nella modalità semi-pro, lasciandoci così il compito di prendere confidenza con l’uso delle marce con i comandi principali, con la velocità, ma soprattutto con un tracciato unico. Anche in questo nuovo capitolo la Modalità Carriera è il vero fulcro del gioco, una sequenza di gare da terminare o in cui piazzarsi sul podio, per poter guadagnare la possibilità di partecipare al Tourist Trophy. Si inizia scegliendo una prima moto per poi, terminata la prima gara, aver la possibilità di unirsi ad un Team Ufficiale o correre in solitario per completare una serie di sfide che si sbloccheranno sul calendario via via che procederemo con le vittorie ed i piazzamenti. Il vincolo di correre in un Team Ufficiale è quello di dover gareggiare sempre con una stessa marca di moto, non avendo quindi la possibilità di accedere a moto potenzialmente più prestazionali nelle gare molto competitive in cui servirebbero. D’altro conto, il Team ci potrà aiutare soprattutto all’inizio quando da soli sarà più impegnativo iniziare la Carriera. Che si corra in un Team o da soli, saremo sempre noi a scegliere il livello di difficoltà della gara da affrontare tra facile, media o difficile, ben consapevoli che a seconda della difficoltà affrontata saranno associati diversi livelli di ricompensa. Reputazione, Denaro e Punti Vantaggio sono le tre componenti che potremo ottenere terminando ogni competizione e che ci serviranno per farci progredire nel gioco.
MX Video - TT Isle of Man 2
I Punti Vantaggio sono spendibili prima di affrontare ogni gara e potranno essere utilizzati per migliorare le quattro categorie disponibili: meccanici, ingegneri, influenza e assicurazione. Stiamo parlando di possibilità di migliorare la nostra moto, peggiorare la reputazione degli avversari e vantaggi vari che però non stravolgono il nostro modo di competere. Il Denaro servirà invece a comperare parti aftermarket, personalizzare il proprio mezzo con migliorie tecniche e, in ultimo, anche acquistare nuove moto. Tutto questo sarà fondamentale per scalare la classifica verso l’agognato Tourist Trophy. Ma TT Isle of Man 2 introduce una nuova via per raggiungere questo obiettivo, l’uso della Reputazione. La Reputazione è infatti un caso a parte rispetto alle precedenti due ricompense perché non solo la si otterrà affrontando gare più difficili (molto difficili), ma questo avrà come risultato il farci una nomea nel settore motociclistico collezionando timbri speciali, il che ci farà accedere alla possibilità di vedere il nostro nome scritto nell’albo di pochi fortunati che avranno sempre un posto garantito nella gara finale.
Esiste anche una terza possibilità per accedere alla fase finale senza passare dal campionato: vincere la difficilissima Junior TT. Quindi, TT Isle of Man 2 non è composto solo dal campionato principale, ma vi sono altre competizioni che possono essere affrontate ma che hanno il difetto di sovrapporsi tra loro. La Junior TT è appunto una competizione motociclistica che si svolge durante il Tourist Trophy che da un lato ci offre una nuova possibilità di accesso alla gara finale ma, dall’altro, se non riusciamo, ci farà saltare alcune gare del campionato principale chiudendoci definitivamente la porta al Tourist Trophy. Sempre all’interno della Carriera potremo affrontare una serie di piste irlandesi che formano un’area Free-Roam a sé stante, dove investire del tempo per guadagnare ricompense utili per la moto. La mossa di introdurre nuovi tracciati rispetto ai classici dell’Isle of Man TT, ha permesso a KT Racing di aumentare la varietà della Carriera e la longevità del gioco. Infatti ora, con l’aggiunta delle piste dei campionati inglese e irlandese, TT Isle of Man 2 si trova a disporre di tre aree competitive distinte che lo arricchiscono sicuramente rispetto all’originale del 2018.
Passando al Gameplay, KT Racing anche in questo episodio ha confermato tutti gli aiuti possibili per permetterci di governare queste bombe a due ruote lanciate a velocità assurde tra vialetti e dossi. Sarò onesto, non sono mai riuscito a privarmene totalmente e, del resto, ci vuole veramente molto tempo per imparare tutte le meccaniche legate al veicolo e ai tracciati. Abbiamo a disposizione così tante impostazioni su cui agire che, anche con la modalità più ostiche, difficile privarsi per esempio dell’indicatore della traiettoria ideale per anticipare correttamente la frenata. Nella modalità Semi-Professionale basta un niente perché la moto si impenni o scivoli contro un muretto a causa dei freni freddi o di un nostro errore nel dosaggio della frenata governata sia dal dorsale sinistro che da uno dei pulsanti frontali del controller.
Se la velocità rimane sempre la protagonista principale del gioco, in TT Isle of Man 2 sono stati introdotti alcuni effetti audio decisamente emozionanti. Basterà spostare la vista della telecamera agendo sui pulsanti su e giù del D-Pad per selezionare la visuale che meglio ci farà sentire il rumore del vento sul casco o il classico spostamento d’aria sfiorando muretti, rocce o case. Il modello di guida rimane quindi molto realistico, usufruendo di una progressione direttamente percepibile ogni volta che introdurremo un vantaggio o una modifica della moto. Non sono invece sicuramente un punto a favore di TT Isle of Man 2 le modifiche introdotte alla gestione dei nostri avversari, la cui IA lascia molto a desiderare. Se, dopo un po’ di gare, ci sembrerà scontato non vederli cadere nemmeno affrontando curve a gomito in gruppo, un po’ più difficile da digerire è venir centrati in pieno da dietro mentre ripartiamo dopo una caduta e vederli andare via e scomparire come se nulla fosse. Nulla è cambiato per quanto riguarda gli eventuali danni riportati dalla nostra moto durante una gara. Nessun segno o impossibilità di riprendere la competizione dopo qualsiasi incidente. Del resto, non è nemmeno presente una sezione dedicata all’officina per le riparazioni.
Oltre alla Carriera vengono riproposte la Gara Rapida, la Corsa a tempo e la Guida libera, non aggiungendo nulla di nuovo in termini di contenuti rispetto al precedente episodio. A questo punto risulta più evidente che mai l’investimento fatto sulla Carriera per quanto riguarda l’aumento della longevità del gioco. Anche in questo episodio è presente la Modalità Multiplayer Online a otto partecipanti e Locale senza split-screen ma sequenziale. Ho tentato di provare la Modalità Multiplayer Online ma, nonostante i server fossero aperti, non sono mai riuscito a trovare gare in nessuna delle tre opzioni disponibili: Supersport, Superbike e Classica. Ho provato a creare io una nuova gara ma, al massimo, sono riuscito a trovare solo un partecipante disponibile tutte le volte che mi sono collegato e che, dopo aver aspettato per un po’ l’arrivo dei restanti sei, se ne è andato pure lui. Per concludere un accenno alle prestazioni del motore grafico che, grazie anche all’introduzione del meteo dinamico, possono essere considerate interessanti per quanto riguarda gli effetti visivi e la confermata splendida grafica dei paesaggi. Purtroppo non si può dire altrettanto delle performance che rimangono inchiodate ai 30 fps come per il precedente capitolo.
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