Recensione - The Outer Worlds
Il Gioco
E' il 2355 e l'umanità ha preso una brutta piega: sì, siamo finalmente riusciti a raggiungere le stelle colonizzando interi sistemi solari, ma tutto è ormai governato dalle mega-corporazioni che pensano solo al profitto, sacrificando il benessere della popolazione per gli interessi aziendali. La storia di The Outer Worlds inizia con il viaggio della "Speranza", una nave coloniale diretta verso il sistema solare Alcione con un carico di centinaia di coloni in stasi criogenica; durante il viaggio, però, i motori iperspaziali si guastano costringendo la nave a procedere con i motori standard a velocità sub-luce, portando a 70 anni un viaggio che avrebbe dovuto durarne solo 10. Quando la nave arriva finalmente ad Alcione, le colonie sono ormai andate avanti senza i nuovi coloni e sembra peraltro non esserci modo per risvegliare gli ospitanti del vascello dopo una stasi così lunga; il vascello viene quindi abbandonato ai confini del sistema. Questo finché lo scienziato ribelle Phineas Welles si introduce sulla nave e, grazie ai suoi studi, riesce a risvegliare un singolo colono: il nostro personaggio.L'avventura nel nuovo titolo Obsidian inizia così, con il nostro risveglio dal crio-sonno, unico tra centinaia di coloni ancora in ibernazione. Phineas potrebbe aver scelto di risvegliare un omone potente ed esperto d'armi, una intelligentissima donna che usa il dialogo come sua miglior arma oppure un capace ladro ed hacker abituato al sotterfugio: come in molti RPG, sta a noi decidere aspetto, sesso, nome e capacità iniziali del nostro personaggio tramite un classico editor che ricorda molto quelli dei giochi Bethesda. Fatto questo, ci serve uno scopo in questo nuovo mondo e lo scienziato ce ne offre subito uno: cercare i componenti chimici necessari a risvegliare il resto degli ospiti della Speranza, compito che non si rivelerà affatto semplice e che ci darà l'opportunità di indagare su tutte le malefatte e complotti delle corporazioni nella colonia di Alcione. Per portare a termine questo incarico dovremo poterci muovere liberamente nel sistema solare ed otteniamo quindi anche il controllo della Inaffidabile, una piccola nave (dotata di una IA parlante e dal carattere fin troppo umano) con la quale è possibile visitare liberamente i diversi pianeti del sistema, seppur solo dopo aver ottenuto le chiavi d'attracco per i diversi porti spaziali.
MX Video - The Outer Worlds
L'esperienza di The Outer Worlds si svolge con visuale interamente in prima persona, sia durante le fasi esplorative che nei dialoghi e combattimenti; i pianeti e le lune sui quali possiamo atterrare non sono interamente esplorabili ma ci offrono delle mappe medio-grandi della località in cui atterriamo, che comprendono in genere un'area selvaggia all'esterno, una grande città e diversi edifici/insediamenti sparsi per il territorio. Ogni città ed edificio di grandi dimensioni presenta a sua volta una mappa dell'area interna, spesso su più livelli, completamente esplorabile al netto di porte bloccate o eventuali altri impedimenti. Non si tratta quindi di un gioco propriamento open world ma ci offre comunque una serie di aree aperte connesse tra loro e liberamente esplorabili. Qui troviamo diversi personaggi con i quali è possibile dialogare, molti dei quali ci offriranno missioni ed indizi utili per procedere nella storia principale, e qualcuno offre anche missioni secondarie; queste non sono tantissime, circa 2-3 per area, ma sono comunque tutte interessanti e ci permettono di avere ottime ricompense.
Mentre è possibile svolgere l'intera avventura da soli, il gioco ci permette di portare con noi due compagni di squadra scelti tra un massimo di sei che dovremo prima reclutare: due di questi li incontriamo nel corso della storia principale, mentre gli altri sono oggetto di missioni secondarie o esplorazione, come il robot SAM che troviamo dismesso in uno sgabuzzino della Inaffidabile e che possiamo riattivare seguendo una missione secondaria. Ogni volta che scendiamo dalla nostra nave per esplorare un'area di gioco, ci viene chiesto di scegliere un massimo di due compagni da portare con noi: questi influenzano le nostre capacità, aggiungendo dei bonus ad abilità specifiche, e ci sono inoltre di grande aiuto in combattimento attaccando i nemici al nostro fianco. Possiamo anche potenziarli con equipaggiamenti (armi ed armature) sempre migliori, e durante l'esplorazione ci distrarranno di tanto in tanto dialogando con noi o tra loro.
Ed a proposito di abilità e combattimenti, la cosa più importante da sapere su The Outer Worlds è che, in base a come abbiamo costruito il nostro personaggio, non tutti i combattimenti sono necessariamente obbligatori e spesso possiamo raggiungere gli stessi obiettivi con il dialogo o il sotterfugio. Il gioco ci mette infatti a disposizione un sistema di skill divisi tra abilità di combattimento (da lontano, da mischia e difesa), di dialogo, stealth, tecnologiche e di comando, ognuna delle quali divisa in una serie di sotto-abilità; quando creiamo il nostro personaggio possiamo distribuire i punti iniziali tra queste, e poi man mano che completiamo le missioni otteniamo ulteriori punti per farlo crescere come vogliamo. Spendendo tutti i punti sulle abilità di combattimento ovviamente saremo pronti a qualsiasi scontro a fuoco, ma se potenziamo sufficientemente le nostre doti stealth o di parlantina spesso possiamo raggiungere gli stessi risultati sgattaiolando e forzando serrature oppure ottenendo quello che vogliamo con la contrattazione (il sistema di dialogo a scelta multipla presenta infatti spesso risposte accessibili solo se abbiamo un determinato livello di Persuasione, Menzogna o Intimidazione), quando possibile. Spendendo gran parte dei punti nelle abilità di comando, invece, otteniamo un grande potenziamento dei nostri compagni che potremo così far combattere al nostro posto, mentre noi rimaniamo tranquilli nelle retrovie. Se questi si fanno abbattere però, toccherà poi a noi correre ai ripari visto che non si rialzeranno finché tutti i nemici non sono abbattuti (e se scegliete la difficoltà massima neanche in questo caso, perché moriranno permanentemente).
Spesso incontriamo poi aree interdette ai visitatori, dove chiunque ci veda sparerà a vista, ma anche qui Obsidian ha trovato una soluzione elegante per gli amanti dell'approccio "pacifico" grazie a delle particolari schede d'identità - che dovremo prima trovare - che ci permettono di usare il mimetismo olografico e confonderci con i nemici, ma solo per un tempo limitato. Ad ogni modo, anche se decidete di creare una build basata principalmente su dialoghi e stealth, conviene comunque avere una buona base di combattimento per i momenti di necessità. Ad esempio le aree all'aperto sono spesso abitate da bestie selvagge, e mentre possiamo cercare di scappare o sgattaiolare nascosti nell'erba alta, prima o poi ci capiterà di doverle far fuori a suon di laser o sonore randellate. Qui, oltre alle nostre abilità, ci vengono in aiuto anche gli equipaggiamenti che possiamo trovare in gran quantità durante l'esplorazione; armi ed armature più potenti e di tutti i tipi, munizioni, elettro-grimaldelli e così via sono strumenti indispensabili per la nostra avventura. In appositi banchi da lavoro possiamo inoltre modificarli e potenziarli, pagando il giusto prezzo, per farli salire di livello e renderli maggiormente efficaci.
Per chi sceglie la via del combattimento diretto, le sparatorie risultano tutte molto fluide (pur nei limiti di un RPG di questo tipo, non è certo un DOOM o Borderlands) con un buon sistema di combattimento facilitato anche dall'abilità di concentrazione che ci permette di rallentare il tempo per un breve periodo, così da mirare meglio ai nemici; una volta raggiunto il livello necessario, possiamo anche ottenere effetti diversi mirando alle varie parti del corpo, come ad esempio azzoppare i nemici o fargli cadere le armi, e la gran varietà di armi che spesso presentano anche effetti elementali di tipo diverso ci permettono di personalizzare molto l'approccio all'azione. Fucili a pompa, d'assalto, di precisione e persino una pistola rimpicciolente rendono i combattimenti molto vari. Se prevedete di giocarlo maggiormente in questo modo, comunque, il consiglio è di alzare la difficoltà visto che al livello normale e con un personaggio ben livellato sulle skill di combattimento le sparatorie non sono particolarmente impegnative.
L'avventura di The Outer Worlds è completabile in circa 15 ore se tirate dritto per la storia principale facendo qualche missione secondaria qua e là, ma potrete raggiungere la ventina d'ore seguendo le missioni secondarie ed esplorando tutto il sistema solare. Una durata non tra le più alte per un RPG, ma c'è da dire che il gioco si presta molto alla rigiocabilità grazie ai diversi approcci possibili ed a finali multipli, quindi se volete sperimentare il gioco con una build del personaggio mirata alla forza bruta o una maggiormente cerebrale, almeno un paio di run sono d'obbligo. Da segnalare la presenza di testi e sottotitoli in italiano, purtroppo con una dimensione dei caratteri ridotta che vi costringerà ad avvicinarvi allo schermo, mentre il parlato rimane in inglese.
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