Recensione - Warhammer: Chaosbane
Il Gioco
L’eterno scontro tra bene e male e tra oscurità e luce è il leitmotiv su qui poggia la trama di Warhammer: Chaosbane, titolo prodotto da Bigben Interactive e sviluppato dalla francese Eko Software, nota anche per la saga di How to Survive. Le Armate del Chaos alla guida di Asvar Kul gettano la loro oscura ombra di morte e distruzione sulle lande del Vecchio Mondo, fronteggiate con indomito coraggio dagli eserciti di Magnus il Pio che, dopo una cruenta e sanguinosa battaglia riescono ad avere la meglio sulla sanguinaria orda e a rispedirla nelle tenebre dalla quale è uscita. I festeggiamenti però non sono destinati a durare a lungo nella città Di Praag: con un colpo di coda, approfittando del momento di relativa tranquillità, le forze oscure riescono a lanciare un ulteriore attacco ai regni umani, maledicendo Magnus con un potente sortilegio mettendolo così fuori dai giochi ed aprendo le porte ad una nuova invasione.E’ a questo punto che entriamo in gioco noi, vestendo i panni di uno di quattro eroi che già s’erano distinti sul campo di battaglia di Praag: il soldato Konrad Vollen, Elontir il mago, il nano Bragi e la ranger elfica Elessa, in un action-RPG con visuale isometrica che strizza in maniera evidente l’occhio al mai troppo elogiato Diablo di Blizzard. La scelta iniziale del personaggio da utilizzare risulta come facilmente intuibile rilevante al fine dello stile di gioco che desideriamo tenere durante gli scontri: Konrad e Bragi sono, con le dovute differenze, i due tank del gioco, personaggi cioè votati al combattimento corpo a corpo in grado di infliggere un enorme quantità di danni al nemico e di sopportarne a loro volta moltissimi, mentre il mago Elontir e la ranger Elessa, soffrendo di una maggior fragilità fisica, prediligono tenersi a distanza di sicurezza, bersagliando il nemico con nugoli di frecce e attacchi magici di vario tipo. Ciascuno dei personaggi gode di svariate abilità, sia attive che passive, che vengono man mano sbloccate guadagnando punti esperienza ed avanzando di livello.
MX Video - Warhammer: Chaosbane
Durante la mia prova di Warhammer: Chaosbane mi sono concentrato sull’ elfa Elessa, riuscendo ad apprendere, nel corso di una run, la maggior parte degli attacchi e numerose abilità passive. Nello specifico ad affiancare l’attacco base costituito dal lancio di frecce singole, la ranger ai livelli più alti sarà in grade di bersagliare i nemici con sciami di frecce lanciate in una specifica area della mappa, scoccare contemporaneamente dardi multipli multidirezionali, piazzare trappole in grado di rallentare o danneggiare i nemici e anche di evocare famigli per darle man forte nei combattimenti. Ciascuno di questi attacchi può inoltre essere potenziato attraverso i punti esperienza in modo da godere di effetti supplementari: le frecce potranno così essere avvelenate, causando al nemico una perdita costante di vitalità, o potranno guadagnare, ad esempio, l’effetto penetrazione, in grado di causare danni a più nemici vicini tra loro. Interessante il fatto che non si possano portare tutte le abilità al loro livello massimo unicamente raggiungendo il livello necessario per sbloccarle: ciascuna di esse ha infatti uno specifico costo in punti esperienza ed inizialmente quelli a nostra disposizione saranno piuttosto limitati, costringendoci ad operare delle scelte a seconda di quali siano le qualità a noi più congeniali.
Chi avesse giocato al citato Diablo (ed immagino che, se siete interessati a questo titolo, lo avete fatto), non potrà fare a meno di notrare che il menu inventario e abilità personaggio di Warhammer: Chaosbane ne è praticamente una fotocopia, e data la sua funzionalità la cosa non è negativa. Qui possiamo visionare l’aspetto del nostro personaggio e selezionare gli slot attraverso i quali equipaggiarlo con le armi ed armature rinvenute sui campi di battaglia, selezionandole in base ai loro diversi valori di attacco/difesa. In realtà tutta la produzione ricalca molto da vicino il capolavoro Blizzard: menu di gioco molto simile, ambientazione fantasy, un mare di nemici da affrontare ed una struttura di livelli suddivisa in capitoli (4 nel caso specifico). Da un certo punti di vista la cosa non è negativa; emulare il primo della classe può portare a buoni risultati, anche se il rischio è però di non reggere il confronto.
Aspetto importantissimo è quello legato al loot, all’equipaggiamento col quale potenziare e personalizzare il nostro alter ego: suddivisi in categorie in base alla loro rarità, questi oggetti possono venire reperiti nei classici scrigni sparsi per le mappe di gioco, o droppati dai nemici più coriacei. Manca purtroppo una modalità di crafting attraverso la quale forgiare i nostri strumenti di distruzione, ma per contro nel corso del gioco si accede alla possibilità di benedire quelle in nostro possesso, rendendole più potenti attraverso l’uso di speciali cristalli. Immancabile la componente multiplayer, che ci dà la possibilità di cooperare assieme ad altri tre amici per affrontare il gioco ai più alti livelli di difficoltà, modalità fruibile sia on-line che sulla stessa console.
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