Recensione - Airheart - Tales of broken Wings
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Granaria, una città di stampo steampunk in mezzo alle nuvole. Qui troviamo una giovane ragazza di nome Amelia, che vuole continuare la tradizione di famiglia diventando una pescatrice celeste, per vivere della pesca dei pesci volanti e per raggiungere una misteriosa balena leggendaria che tanti giurano di aver visto, ma che nessuno mai è riuscito a prendere. Catturare questa mitologica creatura è l'obiettivo finale di Airheart - Tales of broken Wings, ma nelle prime fasi del gioco la giovane deve ancora superare l'esame per diventare pilota e pescatrice, il che è anche una buona scusa per far affrontare al giocatore un pratico tutorial, prima di aprirgli un vasto mondo esplorabile nei cieli.Qui veniamo in contatto con le basi del gioco, che sono quelle di uno shoot 'em up a 360 gradi simile, simile per movimenti ai twin-stick shooter ma con la possibilità in genere di sparare solo davanti al velivolo. I movimenti sono veloci ma comunque relativamente al tipo di mobilità di un aereo, quindi ci vuole un certo angolo di curvatura per girarsi. Abbiamo principalmente due strumenti a disposizione - un'arma (due, dopo qualche sblocco) per sparare ai nemici, ed una canna da pesca utile sia per pescare più facilmente (basta anche volare sopra ai pesci per raccoglierli), sia per bloccare eventuali cattivi e potergli sparare in maniera più pratica.
Dopo aver appreso le basi del gameplay facciamo subito conoscenza della base, comprensiva di hangar per personalizzare il nostro aereo, nonché di un negozio per acquisire nuovi elementi, armi o potenziamenti. Una volta che si decide di uscire con il velivolo inizia la vera avventura, intervallata da brevi filmati che spiegano un po' meglio il contesto del gioco, senza però offrire una grande trama. Airheart - Tales of broken Wings è, infatti, principalmente un roguelite dove conta pescare e potenziarsi per poter salire sempre più in alto alla ricerca di tesori più ricchi, circondati però da pericoli di difficoltà crescente. Il progresso nel mondo di gioco è rappresentato dai piani orizzontali del cielo, tutti realizzati in 3D con grafica in cel-shading piuttosto colorata. Questi piani sono delle aree di qualche migliaio di metri quadri ciascuna, piene di pesci di diversi tipo da raccogliere, segreti sotto forma di tesori nascosti, isole volanti che fanno da ostacoli, pirati cattivi pronti a fermarci ma anche altri prodi pescatori.
MX Video - Airheart - Tales of broken Wings
Ed è in mezzo a tutto questo che ci si deve destreggiare, con tutti i pericoli del caso. L'obiettivo costante è quello di arricchirsi di materiali e soldi, per poter comprare pezzi migliori per l'aereo e quindi raggiungere piani sempre più alti con tesori migliori e nemici più potenti. Ogni piano ha qualche obiettivo da completare, ma non basta sparare all'impazzata, perché i pesci vanno catturati vivi, e in caso di attacchi ad aerei che non sono di pirati si viene anche presi di mira dalla polizia aerea. La vita, a sua volta, è limitata, costringendo il giocatore a rientrare alla base prima che sia troppo tardi - altrimenti si deve tentare un atterraggio di fortuna con l'aereo in caduta libera e in fiamme, perdendo buona parte (o tutti, in caso di fallimento) degli equipaggiamenti ottenuti.
I mondi di gioco diventano sempre più esotici salendo per i piani, ma anche i pericoli aumentano, così come i premi in denaro elargiti dalla pesca e i materiali ottenuti da essa. Più pericoli per più ricompense, e anche se il gameplay non cambia di molto, la salita costante della difficoltà tiene sempre alto il livello di sfida. La longevità di un gioco del genere, vista la natura abbastanza libera del gioco e la possibilità di perdere molti progressi per un volo errato, è molto personale, ma difficilmente si riesce a completare la storia in meno di 8 ore - una buona durata per uno shoot 'em up, complessivamente. Segnaliamo con piacere che il gioco è anche tradotto in italiano nei testi e sottotitoli.
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