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The Mooseman

Recensione - The MoosemanXbox One DigitalGame

Cosa si ottiene mixando cultura russa, nordica, avventure stile walking simulator e i capolavori di Playdead come Limbo e Inside? Il particolare The Mooseman, da poco approdato sulle nostre console. Scopriamo con quali risultati.

Il Gioco

The Mooseman, degli sviluppatori russi Vladimir Beletsky e Mikhail Shvachko, è principalmente un viaggio, un'avventura. Non aspettatevi scazzottate, sparatorie o sezioni platform all'ultimo pixel: siamo di fronte ad una specie di walking simulator a scorrimento laterale che racconta una storia attraverso paesaggi, folklore, incontri brevi e tanta atmosfera data dai mondi sognanti del titolo. Un percorso, un'avventura narrativa più che un titoli impegnativo e sfidante.

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Le avventure che puntano tutto sulla narrativa negli ultimi anni hanno avuto un buon seguito, vediamo quindi cosa ci propone The Mooseman. Siamo nei panni di un uomo alce (da qui il titolo), che deve attraversare tre mondi: quello in basso delle creature oscure, quello intermedio degli umani e quello più alto delle divinità. Il Mooseman ha il potere di vedere ciò che i comuni mortali non possono cogliere: presenze mistiche, déi, creature vive o defunte. Ed è proprio questa la particolarità del titolo: offrire al giocatore mondi ispirati al folklore ugrofinnico, da esplorare con la possibilità di attivare in qualsiasi momento una vista ultraterrena che permette al protagonista di vedere cosa si nasconde dietro a quanto vedono i comuni umani.

MX Video - The Mooseman

Questa meccanica è la chiave di quasi tutti gli enigmi e ostacoli che il giocatore trova sul suo percorso. Le varie realtà osservabili si sovrappongono e coesistono nello stesso spazio, quindi alcuni elementi scompaiono o ricompaiono in base a quale mondo si cerca di osservare, creando così piattaforme aggiuntive, sbloccando passaggi, permettendo di azionare meccanismi e così via. Come detto, non aspettatevi sparatorie o scene d'azione: qui sono gli enigmi a sorreggere il gioco, tra lunghe camminate in paesaggi affascinanti a ritmi molto lenti, peraltro ulteriormente spezzettate da numerose spiegazioni di una narratrice (in russo, con sottotitoli in inglese) e da informazioni da consultare che raccontano i misteri di un folklore che dalle nostre parti è poco conosciuto.

La trama è prevedibilmente molto mistica e con significati metaforici, e viene narrata tramite gli elementi dello scenario, con gli enigmi e qualche occasionale (ma mai troppo difficile) sezione a tempo a tenere un po' più alta la tensione nell'ora e mezza circa che si impiega a finire il gioco. Una durata molto corta, che però è compensata dal prezzo di lancio molto competitivo. Una volta terminata la storia, la rigiocabilità è data solo dalla presenza di un po' di collezionabili sparsi per il gioco, alcuni dei quali abbastanza difficili da scovare.

Amore

Fascino nordico

- Di recente molti titoli più o meno noti hanno esplorato il folklore nordico, che sembra stia diventando un tema pian piano sempre più diffuso dopo che per decenni non è quasi mai stato toccato dagli sviluppatori di videogiochi. Nella fattispecie The Mooseman si occupa dell'affascinante cultura ugrofinnica (che abbraccia i popoli finlandesi, ungheresi, estoni e quelli di alcune aree di Russia e Siberia), seguendo le vicende del cosiddetto "uomo alce" che ha la capacità di vedere ciò che è nascosto agli occhi dei comuni mortali, attraversando paesaggi mistici tra tribù e creature folkloristiche. Se per voi un videogioco dev'essere un viaggio di esplorazione in un mondo fantastico, con The Mooseman non rischiate di sbagliare.

Disegni affascinanti

- Lo stile di The Mooseman è davvero atipico, sembra infatti interamente disegnato a matita, con disegni oscuri che, grazie al potere di vedere l'oltremondo, acquisiscono poi un alone di bianco che rivela spiriti, divinità, creature magiche e altro, rendendo i paesaggi ancora più mistici e ben riusciti. Se ci aggiungiamo poi l'ottima musica folkeggiante che accompagna il viaggio del protagonista attraverso mondi fatti di sagome mistiche, l'atmosfera diventa perfetta.

Odio

Poco mordente

- The Mooseman è estremamente simile ai concetti esplorati in Never Alone, soprattutto per quanto riguarda le misteriose creature in bianco, anche se in questo titolo esse possono essere attivate e disattivati a piacere. Purtroppo però laddove Never Alone offriva diversi spunti di gameplay, in The Mooseman non ci sono vere e proprie sfide, per quasi tutta la (breve) durata del titolo si cammina in maniera molto lenta, si risolve qualche piccolo enigma ed eccoci già ai titoli di coda. Non è sicuramente un gioco per chi è alla ricerca di un gameplay coinvolgente.

Trial and error continuo

- Il modo di presentare la narrativa e il mondo di gioco di The Mooseman è piuttosto oscuro, e raramente la soluzione è particolarmente immediata, seppur non sia mai eccessivamente cervellotico. Proprio per questo però tanti enigmi hanno soluzioni la cui logica è di difficile comprensione, portando il giocatore ad esplorare le (poche) opzioni a disposizione per poi eventualmente trovare quella giusta. Ma c'è meno soddisfazione a risolvere una sfida in questa maniera, indubbiamente.

Letture su letture

- Inserire dei testi da consultare nel menu o nell'inventario del gioco per comprenderne meglio folklore, personaggi e contesti vari è in genere un buon modo per ampliare le lore dei titoli, ma è uno strumento che va usato con cautela: non deve di certo nascondere tutta la trama del titolo, né tantomeno risultare troppo pesante. Purtroppo nel caso di The Mooseman il bilanciamento di questo elemento lascia un po' a desiderare: praticamente bastano pochi passi per sbloccare qualche nuovo paragrafo da leggere, ed essendo piuttosto utili per la risoluzione degli enigmi nonché molto legati al contesto, è caldamente consigliato leggerli subito. Questo però fa sì che ogni 2-3 minuti si debba aprire il menu per andare a decifrare i misteriosi messaggi della narratrice su quanto avviene nel titolo, finendo per spezzettare fin troppo un ritmo di un gioco che già di per sé non è molto movimentato.

Niente italiano

- Per un gioco che punta così tanto sulla lettura di testi folkloristici, peserà non poco l'assenza della lingua italiana per i giocatori con scarsa comprensione dell'icglese, anche perché in molti casi la soluzione agli enigmi è da ricercare tra le righe di quanto ci racconta il gioco attraverso i testi che, come detto poco fa, vengono di fatto sbloccati praticamente ogni due passi. Se non parlate inglese o russo, capirete ben poco e tutto il senso del gioco andrà a perdersi.

Tiriamo le somme

The Mooseman ha uno stile artistico molto interessante e curato e offre scorci di culture raramente affrontate nel mondo videoludico, con atmosfere uniche ed eventi sognanti che accompagnano però un gioco con poco mordente, complice una camminata lentissima, enigmi non sempre molto riusciti, tanto trial and error e un gameplay fin troppo spezzettato da una quantità eccessiva di spiegazioni testuali, sono in inglese. Il prezzo basso lo rende comunque un acquisto discretamente appetibile ai fan del genere, che troveranno un'avventura con tanto fascino completabile nel tempo della visione di un normale film.
6.7

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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