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Sable

Sable - visto alla Gamescom

A volte i titoli più interessanti sono anche quelli sviluppati dai team più piccoli: è il caso di Shedworks, micro-team londinese composto unicamente da un programmatore ed un artista che stanno lavorando all'ambizioso e visivamente splendido Sable. Li abbiamo incontrati alla Gamescom e possiamo ora raccontarvi qualcosa del loro progetto.
Quando fu annunciato allo scorso E3 come titolo in arrivo su Xbox One tramite il programma ID@Xbox, Sable riuscì a catturare l'attenzione degli appassionati grazie alla particolare grafica in cel-shading che, per stile artistico, ricorda molto le opere del compianto fumettista francese Jean "Moebius" Giraud, autore di opere immortali e seminali come L'Incal, Arzach o anche il bellissimo Silver Surfer: Parabola. Dal trailer d'annuncio non era però ben chiaro di che tipo di gioco si trattasse: un titolo alla Journey? Un'avventura esplorativa? Un RPG alla Zelda? Mi sono quindi recato con molto interesse all'incontro organizzato da Microsoft alla Gamescom con i due giovanissimi sviluppatori del gioco, Daniel e Greg, per scoprire di più sul titolo.

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I ragazzi di Shedworks mi hanno accolto con una dimostrazione che confermava le ottime impressioni avute dal trailer dell'E3, che potete vedere in basso; la protagonista del gioco, Sable, esplora uno splendido e vasto deserto in cel-shading arrampicandosi su vecchi ruderi e correndo anche su un'hoverbike che lascia dietro di sé una scia molto scenica. Il tutto con ottime animazioni ed ambientazioni estremamente dettagliate nonostante la grafica volutamente minimalista, priva di texture e fatta di colori solidi e ben marcati (pensata così probabilmente anche per rendere meno impegnativo lo sviluppo). Mentre uno dei due sviluppatori muove la protagonista, Sable appunto, l'altro ci spiega la storia ed i concetti alla base del gameplay. Nel titolo impersoneremo un'adolescente alle prese con una sorta di "viaggio della crescita", una cosa che tutti i ragazzi del suo pianeta devono fare una volta raggiunta la sua età, lasciando il proprio villaggio ed avventurandosi nel mondo esterno per scoprirne i segreti e le meraviglie, imparando a sopravvivere nel deserto e tornando a casa solo quando sentirà di aver completato il proprio viaggio.

MX Video - Sable

E questo, spiegano gli sviluppatori, vuole essere anche il concetto alla base del gameplay stesso: i giocatori non avranno un obiettivo specifico da raggiungere, ma potranno costruire il proprio "viaggio" come vorranno, esplorando liberamente le vaste location del pianeta desertico (tutte le pareti sono peraltro scalabili, purché non si consumi la resistenza della protagonista), visitando i diversi villaggi e parlando con numerosi personaggi che ci assegneranno dei compiti o ci racconteranno le storie di quando loro stessi hanno compiuto lo stesso viaggio, suggerendoci magari così dei luoghi interessanti da visitare e scoprire. La protagonista riceverà inoltre di tanto in tanto delle lettere da casa che le daranno indicazioni di massima su cosa potrebbe fare nel suo viaggio, ed il gioco si completerà quando tornerà a casa dopo aver fatto abbastanza esperienze da diventare una persona adulta. Essendo il gioco ad esplorazione aperta, potremo comunque tornare al nostro villaggio quando vogliamo per parlare con le persone e salutare qualcuno, ma in realtà il viaggio sarà ancora in corso ed il ritorno a casa sarà considerato solo una tappa intermedia dello stesso.

In Sable non ci saranno pericoli o nemici da combattere, ma sfide da superare ed enigmi da risolvere: una volta completata una particolare sfida, riceveremo in premio una nuova maschera che potremo sostituire a quella indossata dalla protagonista (della quale, a quanto pare, non vedremo mai il volto) come una sorta di "trofeo indossabile". Questo però non significa che non ci saranno conseguenze alle nostre azioni, perché a seconda di quello che faremo potremmo indispettire gli abitanti di determinati villaggi vedendoci così emarginare da essi, che non ci aiuterebbero più nella nostra ricerca. Importante anche il ruolo dell'hoverbike, che oltre a permetterci di attraversare i grandi spazi del mondo di gioco sarà anche personalizzabile con componenti che troveremo in giro o che ci verranno dati. Non ci è stato però spiegato se questa personalizzazione sarà esclusivamente estetica o comporterà anche un miglioramento delle prestazioni della moto.

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Quello che colpisce di più di Sable è, come già detto, l'aspetto visivo ed artistico: gli sviluppatori sono riusciti a dotare il gioco di ambientazioni estremamente suggestive che vanno da dune di sabbia, vallate e montagne fino a ruderi antichi e misteriose strutture dalle architetture geometriche, con vegetazione, nuvole di polvere che si alzano al passaggio dell'hoverbike e personaggi animati in maniera molto convincente. L'effetto "cartone animato" interattivo è molto forte, con una marcatissima ispirazione al fumetto franco-belga e giapponese; oltre alle già citate opere di Moebius, è impossibile infatti non notare come anche quelle dello studio Ghibli siano state sicuramente oggetto di studio da parte degli autori, così come in alcune sequenze è impossibile non notare l'influenza delle animazioni di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Trovo inoltre molto affascinante il concetto dell'avventura esplorativa libera: quello di Sable non è un mondo generato proceduralmente ma è stato accuratamente disegnato per instillare nel giocatore un senso di scoperta e meraviglia, quindi il poter andare dove vogliamo, magari arrampicandoci su una torre per scorgere un tempio in lontananza nel quale recarci con la nostra moto ed il tutto all'interno di scenari così belli, promette di essere un'esperienza estremamente gratificante.

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L'altro lato della medaglia, però, sono i rischi che un'esperienza simile porta con sé. Con una struttura così libera ed aperta, gli sviluppatori riusciranno a narrarci comunque una storia interessante e meritevole d'essere vissuta? E riusciranno a tenere il giocatore costantemente interessato al viaggio di Sable, desideroso di scoprire sempre di più, senza condurlo per mano di missione in missione? Riusciranno ad evitare che si annoi di girare senza meta in attesa di trovare la prossima "missione"? I ragazzi di Shedworks hanno finora dimostrato di saperci fare dal punto di vista artistico e tecnico, ma ora dovranno provare anche di essere bravi game designer e storyteller. Se ci riusciranno, Sable potrebbe rivelarsi tra i giochi più interessanti del 2019, e non solo relativamente alla scena indie. Speriamo solo di non dover attendere troppo per poterlo giocare!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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