Recensione - Beyond Blue
Il Gioco
Pacifico occidentale, le profondità sovrastanti un grande atollo sommerso: un sottomarino monoposto della OceanX (ente realmente esistente, dedito alla riscoperta ed alla divulgazione di informazioni sulle profondità oceaniche) si reca sul posto con la missione di seguire la vita di una famiglia di capodogli: una delle femmine sta per partorire, e la scienziata a bordo dello scafo, Mirai, è intenzionata a seguire l'evoluzione del parto e le prime ore del nascituro, il tutto in diretta streaming per i follower del progetto. Nel frattempo, quale migliore occasione che monitorare lo stato di tutta l'altra fauna marina del settore? Durante le sue esplorazioni, Mirai nota però delle strane anomalie sulle quali decide di indagare più a fondo, fino alla scoperta di uno scioccante segreto.Questo è l'incipit di Beyond Blue, avventura che si pone a metà tra il gioco ed il documentario. Le meccaniche sono infatti molto basilari e ricordano quelle dei (o dovremmo dire swimming?) simulator: nei panni di Mirai esploriamo le profondità oceaniche mentre il team presente alla nave di supporto ci indica di volta in volta i nostri obiettivi, scansionando pesci, mammiferi e tartarughe marine raccogliendo informazioni sulla loro vita, e dipanando un po' alla volta il mistero di cui sopra. Tutto questo non a bordo del sottomarino ma nuotando in un avveniristica tuta dotata di visore a Realtà Aumentata e con la possibilità di pilotare un piccolo drone-manta per le scansioni più approfondite; man mano che esploriamo il fondale e scansioniamo i nostri obiettivi, apprendiamo nuove informazioni sulla fauna marina e sui comportamenti di delfini, orche, balene e capodogli: questo è l'affascinante lato documentaristico del gioco, ma non solo. Ma mano che procediamo nella storia si sbloccano anche dei veri e propri filmati documentaristici dal vivo, sottotitolati in italiano, tramite i quali facciamo la conoscenza di importanti scienziati ed esploratori marittimi e del programma OceanX.
MX Video - Beyond Blue
La storia del gioco è divisa in diverse "giornate": una volta che abbiamo completato 3-4 obiettivi, Mirai fa ritorno al suo sottomarino nel quale possiamo dialogare (sempre con sottotitoli in italiano) con i suoi due collaboratori e scoprire anche parte della sua vita personale/affettiva, che non vi anticipo. Tramite questi dialoghi capiamo di più del mistero sul quale indagheremo sempre più a fondo (nel vero e proprio senso della parola, visto che finiremo nelle profondità prive di luce di quella porzione d'oceano) e conosceremo il lato più umano della protagonista. Una volta terminati i dialoghi, siamo pronti per reimmergerci ed iniziare una nuova "giornata", ambientata in una diversa area. Ognuna di queste aree marine è liberamente esplorabile anche con l'ausilio di una mappa, ma i nostri obiettivi sono sempre ben demarcati dopo averli identificati tramite un mini-gioco che prevede l'utilizzo di specifiche "boe intelligenti". Alla fine dell'avventura saranno passate circa 3 ore di gioco e tutte le aree diventeranno ri-visitabili liberamente per completare eventuali obiettivi rimasti.
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