Recensione - Assault Android Cactus
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Leggendo il titolo di Assault Android Cactus, potreste essere portati a pensare che si tratti di un gioco avente per protagonista un cactus androide… ma non è così. Cactus è il nome della protagonista del gioco, una poliziotta spaziale che contro ogni ordine dei superiori e buon senso decide di andare a salvare da sola l'equipaggio di una nave mercantile presa d'assalto da dei lavoratori robot ribelli. La giovane Cactus dovrà quindi combattere orde enormi di robot assassini in questa enorme nave mercantile.Questa banale premessa si traduce in un twin stick shooter tridimensionale con visuale dall'alto dove possiamo controllare Cactus o uno dei mercanti spaziali, tutti dotati di armi e abilità particolari. Assault Android Cactus ha però anche molto a che fare anche coi bullet hell shooter, infatti i diversi personaggi offrono anche diversi stili di gioco sulla falsariga di quanto trovate in questo particolare e caoticissimo stile di sparatutto: troviamo armi che sparano in un raggio molto ampio ma con danno ridotto, altre che sono più focalizzate su un punto singolo ma fanno più male e così via. Ma invece di muoversi su binari prefissati come avviene spesso negli sparatutto "danmaku", le sparatorie del titolo si svolgono in arene più o meno grandi, sempre più invase da nemici.
MX Video - Assault Android Cactus
Sparare a raffica è quindi imperativo, e raramente toglierete il dito dal grilletto; i nemici dimostrano la loro forza più nel numero che nella reale potenza individuale, anche se con alcuni di loro bisogna usare un po' d'astuzia. Per non parlare dei boss, che offrono pattern di proiettili incredibilmente complessi dove lo spazio tra un bullet e l'altro è davvero limitato, e dove oltre a mirare accuratamente dobbiamo anche avere una precisione pazzesca nei movimenti. Se non siete pratici sia con i twin stick shooter che con i bullet hell, questo titolo potrebbe non essere il migliore per fare la conoscenza di questi generi.
Ovviamente le sparatorie hanno la loro componente di varietà, complice un sistema di potenziamenti molto simile a quanto si può vedere in alcuni danmaku classici come Touhou: sconfiggendo i nemici è infatti possibile raccogliere dei boost che vanno a migliorare poco a poco il danno dell'arma del giocatore, costringendoci a continuare a muoverci alla ricerca dei power-up invece di adottare uno stile di gioco difensivo per non rimanere con troppa poca potenza di fuoco. E' inoltre possibile sbloccare opzioni particolari per le nostre partite, come una suggestiva modalità in prima persona o potenziamenti vari.
La difficoltà del gioco è alta, motivo per cui i 25 livelli, affrontabili anche in cooperativa locale fino a 4 giocatori, possono durare numerose ore. La longevità però si estende anche a una modalità infinita ed a sfide giornaliere, e classifiche. Insomma, in Assault Android Cactus c'è molto per gli appassionati di shooter. Non manca peraltro la localizzazione italiana di testi e sottotitoli, mentre il doppiaggio dei dialoghi tra i personaggi rimane in inglese.
La più bella sorpresa della mia prova di Assault Android Cactus è stata però constatare come il gioco su Xbox One X sfrutti appieno le potenzialità della console per offrire un'esperienza davvero coinvolgente, grazie alla risoluzione 4K e ai 60 frame al secondo molto stabili che fanno risaltare ancora di più gli ottimi giochi di luci ed ombre e il notevole dinamismo del titolo. Se possedete la nuova console di Microsoft e volete fare un tentativo per vedere come rende lo shooter di Witch Beam, sullo Store c'è una versione di prova di 30 minuti che vi permetterà di testarne le qualità.
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