Recensione - Dishonored: La Morte dell'Esterno
Il Gioco
Dopo gli eventi di Dishonored 2, la capitana della nave pirata Dreadful Wale ed alleata di Corvo Attano, Meagan Foster, decide di riprendere il suo nome originale di Billie Lurk con il quale l'avevamo conosciuta ne Il Pugnale di Dunwall, e di mettersi sulle tracce del suo vecchio capitano e mentore Daud. Dopo una breve ricerca che la porta a liberare Daud dalle grinfie di una setta di nemici, Billie si riunisce col suo vecchio alleato il quale, rivelandole di avere ancora poco da vivere, le affida un'ultima missione: uccidere l'Esterno. Sì, proprio l'essere sovrannaturale che ha dato i loro poteri a Corvo e Daud nel primo Dishonored ed alla principessa Emily Kaldwin, qualora il giocatore l'avesse scelta come protagonista, nel secondo episodio della serie. Ma come uccidere un essere onnipotente che risiede nell'Oblio, la dimensione oscura separata dalla realtà? Daud spiega a Billie dell'esistenza di una setta dedita allo studio dell'Oblio ed in possesso di un'arma capace di uccidere l'Esterno, e la mette quindi sulle tracce di questi individui.Da qui in poi inizia un'avventura che ci porterà ad approfondire la storia dell'Esterno e dell'Oblio, di come questo sia nato e di quale sia il suo scopo nell'universo di Dishonored. Ma l'essere onnipotente non è di certo all'oscuro delle intenzioni di Billie, e sembra volerla addirittura aiutare nella sua impresa: le appare infatti all'inizio della sua ricerca donandole i suoi poteri. Invece del tipico marchio che aveva infuso sulla mano di Corvo Attano, però, le sostituisce braccio ed occhio destro con degli artefatti pregni del suo potere.
Questo dà quindi accesso a Billie a poteri speciali simili a quelli visti nei precedenti titoli della serie; se la piratessa disponeva già prima dell'incontro con l'Esterno della capacità di parlare con i ratti, utile per ottenere informazioni sui luoghi delle nostre missioni, a questa si aggiungono tre poteri unici: Somiglianza, che le permette di prendere le sembianze di un'altra persona per circolare indisturbata tra i nemici, Preveggenza, che le consente di librarsi in forma eterea sull'ambiente con la possibilità di individuare e marcare nemici ed oggetti per conoscerne sempre la posizione anche attraverso le pareti, e Dislocazione, simile allo spostamento rapido di Corvo che in questa variante le permette prima di mettere un segnalatore sulla posizione nella quale teletrasportarsi per poi saltare istantaneamente in quel punto anche durante un combattimento.
MX Video - Dishonored: La Morte dell'Esterno
Non essendo però legati ad un marchio dell'Esterno, le meccaniche di gestione di questi poteri sono un po' diverse rispetto a quelle viste in passato. Per prima cosa sono spariti gli elisir di recupero del mana: Billie ha una barra del mana che si consuma con l'uso dei poteri, ma invece di essere ripristinata con degli elisir questa si riempie autonomamente poco dopo l'uso. Inoltre non troviamo più la possibilità di sbloccare e potenziare poteri usando le rune, completamente assenti in questo gioco; i tre poteri che ci vengono dati all'inizio dell'avventura sono esattamente gli stessi con i quali la termineremo, senza modifiche.
Ritorna invece la possibilità di recuperare amuleti d'osso nascosti nell'ambiente per dotarci di abilità aggiuntive o potenziare quelle esistenti (come migliorare la salute massima, aumentare la portata dei salti e così via), con tanto di sistema di crafting per creare nuovi amuleti dopo aver distrutto quelli che non ci servono. Anche il sistema di gestione della salute rimane invariato, con la possibilità di recuperarla mangiando cibo o usando appositi elisir.
Per il resto, l'avventura si svolge più o meno come nei precedenti titoli della serie: le 5 missioni che compongono la storia ci presentano ambientazioni aperte nelle quali muoverci come vogliamo con visuale rigorosamente in prima persona, agendo per strada o saltando tra tetti, balaustre e ponteggi, con la possibilità di affrontare i gruppi di nemici in maniera diretta oppure tramite un approccio stealth. Nel primo caso ci vengono in aiuto armi balistiche, granate, mine e combattimenti corpo a corpo, mentre nel secondo caso è importante sapersi muovere inosservati facendo buon uso di Somiglianza e sfruttare Premonizione per tenere sempre sotto controllo la posizione dei nemici.
Ogni missione ci fornisce come da tradizione vie multiple per raggiungere i nostri obiettivi; per infiltrarci nella più grande banca di Karnaca possiamo ad esempio decidere di procurarci del laudano presso un locale farmacista, per immetterlo nel sistema di ventilazione dell'edificio ed addormentare così tutti al suo interno, oppure possiamo ignorare questa possibilità e vedercela con le molte guardie della struttura. Oltre a questo, Arkane ha ora introdotto anche un nuovo sistema di contratti che ci permette di ottenere un paio di missioni secondarie - dall'assassinio di specifici personaggi a compiti più particolari come l'eliminazione di tutti gli abitanti di un livello tranne uno - per ognuna delle mappe, così da prolungare l'esperienza di gioco.
Seguendo unicamente la storia principale a difficoltà normale, infatti, Dishonored: La Morte dell'Esterno si completa in circa 8-9 ore, alle quali potrete aggiungere diverse ore se vorrete perseguire tutti gli obiettivi secondari di ogni missione e completare tutti i contratti. Il gioco include anche due diversi finali, ma vederli entrambi comporta il semplice ricaricamento di un salvataggio prima della fine, premesso che abbiate completato tutti gli obiettivi dell'ultima missione che attiveranno la scelta alla base del secondo finale. Una volta terminato il gioco, inoltre, è possibile rigiocarlo interamente in modalità Partita Originale+, che sostituisce i poteri di Billie con alcuni di quelli visti in Dishonored 2 così da permetterci di rivivere le varie situazioni in maniera diversa. Insomma, le opportunità di rigiocare il titolo per i più appassionati sicuramente non mancano. Segnalo infine, come da tradizione Bethesda, la completa ed ottima localizzazione italiana del gioco.
Commenti