Recensione - NBA Playgrounds
Il Gioco
E’ sabato pomeriggio, siete in California, a Pasadena, in un momento di pausa dallo studio. Cosa potete fare se non contattare un amico, recarvi in uno dei mille playground distribuiti per tutto il circondario di Los Angeles, e sfidare un’altra coppia di cestisti in un entusiasmante 2 vs 2? Ecco, in queste poche righe è riassunta tutta l’anima di NBA Playgrounds, gioco sviluppato da Saber Interactive che ci permette di impersonare due stelle dell’NBA che sfidano altri giocatori in un incontro di Street Basket. Insomma, una premessa simile al classico NBA Jam, ma con la differenza che quello era giocato interamente nei palazzetti.Il gioco è semplicissimo, ma se non bastasse è presente un comodo tutorial che ci spiega per filo e per segno tutti i comandi e le mosse che dobbiamo utilizzare per avere la meglio sugli avversari. I tasti sono pochissimi e ci permettono di passare palla, cambiare giocatore, rubare palla, tirare, catturare i rimbalzi, eseguire stoppate, spingere, scattare e chiamare gli Alley oop. La levetta destra invece è dedicata ai tricks e alle finte. Una volta che ci siamo impratichiti con i comandi, possiamo passare all’azione. Da notare sin da subito che non ci sono solo i classici tiri da 2 e 3 punti, ma a seconda del tempismo con il quale rilasciamo il tasto di tiro, non solo abbiamo più possibilità di andare a punto ma anche di ottenere un punto bonus in caso di rilascio perfetto, dando la possibilità di guadagnare fino a 5 punti con il primo tiro da tre perfetto (la squadra che realizza il primo canestro della partita, ottiene un punto a prescindere). Al compimento di determinate azioni, come tricks, palle rubate, stoppate o canestri, si ricarica una barra sopra il nome del proprio team che ci permette di effettuare un super tiro o una super schiacciata (o tutta una serie di altri bonus, come ad esempio la possibilità di limitare il possesso alla squadra avversaria). I bonus sono ottenibili attraverso un’assegnazione totalmente casuale con una specie di slot machine, solo al riempimento totale della barra speciale.
MX Video - NBA Playgrounds
Al termine di ogni incontro, alla nostra squadra viene assegnata una quantità di punti esperienza che varia a seconda che si sia vinto o perso. Questi punti esperienza sono di due tipi: i primi vanno a incrementare il livello del giocatore, mentre i secondi incrementano il livello dei due cestisti che abbiamo scelto a formare la nostra squadra, potenziandone le caratteristiche (anche se la differenza tra un livello e l’altro si nota relativamente). Ogni volta che noi avanziamo di livello, ci viene regalato un pacchetto di figurine che contiene nuovi cestisti che possiamo utilizzare per continuare a sfidare nuovi giocatori sia offline che online, che in multiplayer locale. Sono presenti oltre 250 cestisti presi dai roster moderni, scordiamoci perciò giocatori come Jordan, Bird o Kareem Abdul-Jabbar. Chissà che anche questi non vengano inseriti con un dlc in futuro. Per quanto riguarda il giocatore singolo, le modalità disponibili sono solo due: esibizione, con partita secca 2vs2, e torneo, con una serie di 4 partite consecutive che ci permettono, una volta portati a termine con successo, di sbloccare nuove arene.
In NBA Playgrounds naturalmente è presente anche una modalità multiplayer online e una in locale. Entrambe possono essere giocate solo in 2 vs 2; ma al momento il multiplayer online soffre di grossi problemi di netcode e di lag, oltre che di un matchmaking a dir poco essenziale. Graficamente il titolo è fumettoso e gradevole: il 3D “fotorealistico” di NBA Jam è stato abbandonato per lasciar spazio a cestisti e ambientazioni disegnate e coloratissime. Promosso il sonoro, che riesce a farci cogliere l’atmosfera dei giochi di basket moderni, pur non avendo una colonna sonora piena di artisti iper-famosi (anzi, parliamo pur sempre di MIDI e musica elettronica). Il gioco è poi localizzato in Italiano a esclusione dei dialoghi e della telecronaca, che continuano a essere in inglese (e, a mio parere, giustamente).
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