Recensione - Trulon: The Shadow Engine
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Grazie alle sue origini mobile, Trulon: The Shadow Engine ci presenta visuali chiare, menu semplici ma pratici e un gameplay dove usare praticamente solo l'analogico sinistro e il tasto A. Potremmo infatti definirlo un RPG-lite, un gioco di ruolo "in miniatura" ideale per i neofiti che non vogliono perdersi tra i calcoli scientifici dei loot di Diablo 3, coi combattimenti tattici di The Witcher o con la grandezza di colossi come i Final Fantasy. Si tratta di un gioco dal look cartoonesco molto colorato e semplice, con obiettivi chiari, combattimenti non troppo complessi, loot con poche statistiche e così via.La storia inizia con Gladia, una giovane guerriera che si rende conto che i suoi compaesani si stanno tutti ammalando di una misteriosa malattia. Non è un caso che tutto ciò è contemporaneo all'arrivo di mostri che hanno invaso le zone circostanti, rendendo complicato viaggiare o fare qualsiasi commissione fuori dalle aree urbane. Sta quindi alla giovane protagonista del titolo iniziare un viaggio per scoprire che sta succedendo, durante il quale incontrerà tante persone che vorranno affidarle delle missioni ma anche altri guerrieri tra maghi, ladri e così via che vorranno unirsi alla sua nobile causa.
MX Video - Trulon: The Shadow Engine
Il gameplay di Trulon: The Shadow Engine appare inizialmente molto classico, non troppo diverso da quanto si vede nei giochi di The Legend of Zelda o Pokémon: esploriamo le aree alla ricerca dei nostri obiettivi, e durante il percorso incontriamo numerosi nemici. E' qui che scatta la vera peculiarità del titolo: il sistema di combattimento è di fatto un gioco di carte. Che siate ancora da soli o con un team di compagni e sia che i nemici siano numerosi o uno solo, i personaggi si alternano a rotazione e ognuno potrà usare il proprio deck di carte (costruito nel corso del gioco) per superare la sfida da vincitori.
Le carte possono essere di tre tipi principali: attacco, che vanno a colpire uno o più nemici, difesa, che riducono l'effetto dei colpi successivi, e di utilità, che possono ad esempio farci evadere colpi o aggiungere poteri magici negli attacchi successivi. Molte carte si attivano nei turni seguenti alla loro attivazione, quindi bisognerà tenere presente quali sono le potenziali mosse del nemico e come combinare al meglio i poteri di ciascun personaggio, dato che esistono anche molte carte esclusive a determinati combattenti. Qualora finiscano le carte del mazzo, inoltre, ci son delle "wildcard" a garantirci attacchi classici o difese basilari. La difficoltà non è troppo alta e il sistema non è particolarmente complesso, quindi ci si fa l'abitudine in pochi minuti.
Come detto, questo sistema si applica ad ogni combattimento, sia per quelli indispensabili alla trama (come i boss) che gli incontri casuali, che sono abbastanza frequenti specie quando viaggiamo da una città all'altra. Ovviamente troviamo anche molti tesori e segreti, utili non solo come loot per potenziare i nostri personaggi ma anche - tramite apposite sfere - per aumentare l'XP guadagnato. L'esplorazione è quindi abbondantemente ricompensata, anche perché trovando più carte e più equipaggiamenti ci facilitiamo la vita nei combattimenti futuri.
Attraverso un mondo steampunk cartoonesco abbastanza anonimo ma comunque simpatico e colorato, le ore di gioco volano via piuttosto velocemente e la trama principale può essere completata in poche ore; anche esplorando ogni angolo difficilmente ci metterete più di una decina di ore ad arrivare in fondo, anche per via di una difficoltà non altissima. La trama offre personaggi simpatici ma una storia abbastanza lineare, che risulta comunque godibile a patto che sappiate l'inglese o altre lingue straniere. Sì, perché Trulon: The Shadow Engine presenta diverse lingue come inglese, tedesco e finlandese, ma purtroppo l'italiano non è incluso.
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