Recensione - MotoGP 17
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Ci eravamo lasciati lo scorso anno con “Valentino Rossi: The Game” che, nonostante il titolo, era in realtà un MotoGP 16 con l’aggiunta di una quantità enorme di contenuti a tributo di uno dei più grandi sportivi italiani attualmente in sella. Quest'anno Milestone torna invece ad una più classica "numerazione" portando sulle nostre console MotoGP 17, che non si discosta dai precedenti episodi per quanto riguarda le classiche modalità di gioco, stavolta ovviamente incentrate sulla nuova stagione 2017. Con a nostra disposizione tutti i piloti, le moto, le piste e anche 70 piloti storici appartenenti alle diverse classi 4 tempi e 2 tempi, possiamo quindi lanciarci nella modalità Carriera cominciando dalla novità di quest’anno, ossia la Red Bull Rookies Cup. Qui possiamo acquisire la giusta esperienza per poter salire sino alla categoria regina, che è ovviamente la MotoGP. Modalità Carriera a parte, potremo comunque spezzare il ritmo affrontando Gran Premi con vecchie moto a due e quattro tempi che rappresenteranno un divertente momento per un ripasso nostalgico del passato. Ma attenzione, questi piaceri dovremo prima guadagnarceli per cui, mentre il più recente Valentino è da subito disponibile, il primissimo Dottore dell’Aprilia RS125 va sbloccato a suon di vittorie. Non è presente un tutorial, ma una corposa sezione di modalità per gare veloci ci permette di metterci alla prova selezionando tra Gran Premio, Campionato, Prova Cronometrata e Schermo Condiviso.Spogliato questo capitolo da tutti gli extra dedicati a Valentino nel gioco dell'anno scorso, il menu principale presenta comunque una campagna single-player molto corposa che offre come novità assoluta la modalità Carriera Manageriale, dove possiamo creare e gestire un team MotoGP con tutte le variabili e le problematiche tecnico-commerciali che ne conseguono. Il nostro obiettivo come Team Manager è arrivare alla classe MotoGP partendo dalla Moto3, e non sarà una passeggiata. Per raggiungere questo risultato servirà selezionare correttamente non solo i nostri piloti ma anche tutto lo staff che dovrà supportarli. Quindi serviranno ingegneri, tecnici, massaggiatori, cuochi, esperti di marketing ma soprattutto i risultati. Solo con vittorie e crediti guadagnati potremo migliorare il nostro team e attirare gli sponsor che ci aiuteranno finanziariamente a raggiungere l’obbiettivo principale. Questa modalità è molto articolata, perché non si basa solo sulle corse ma sul gestire la vita dei propri piloti in gara e fuori, il che significa curare la loro salute fisica e la loro immagine anche con campagne marketing e di social PR, inserendo così nel titolo una componente RPG nuova ed interessante.
MX Video - MotoGP 17
Qualsiasi sia la modalità selezionata, il gioco risulterà immediatamente familiare a chiunque abbia provato gli ultimi giochi Milestone dedicati alla MotoGP, forse anche troppo perché ci si accorgerà istantaneamente di avere in mano un prodotto basato ancora sul vecchio motore grafico della software house invece dell'Unreal Engine che abbiamo potuto apprezzare in MXGP3. E quindi, mentre sicuramente le moto hanno un livello di dettaglio migliorato, ci sono problemi con i tracciati dai colori piatti e troppo omogenei. I fondali, le aree prospicienti le piste ed il pubblico sono uniformi, mancano di dettagli. Tutti gli effetti realistici e grafici che aiutano a disegnare tracciati e scenari moderni e credibili qui mancano. La gara non ha anima, lo spettacolo non è completo rispetto ai videogiochi moderni.
Dove invece Milestone ha fatto un buon lavoro è sicuramente l'ottenere un frame-rate inchiodato a 60 frame al secondo, che rende più fluida la guida giovando all'intero gioco. La fisica inoltre sembra di buon livello quando parliamo di impostazione delle traiettorie e reazione del mezzo a nostre sollecitazioni o piccole collisioni. Una volta tolti gli aiuti, la differenza tra una dura Ducati e le più agili giapponesi è decisamente percettibile nella governabilità del mezzo. L’intelligenza artificiale risulta sicuramente migliorata in generale, anche se, nella gestione della gara in gruppo, gli avversari mi son sembrati troppo arrendevoli rispetto al comportamento in MXGP3. Per quanto riguarda le personalizzazione di pilota e moto, giù il cappello. I dettagli sono sicuramente molto soddisfacenti, sia per quanto riguarda le silhouette dei piloti famosi, che per ciò che concerne le personalizzazioni degli accessori e delle livree delle moto. Sicuramente l’accordo di licenza siglato con Dorna Sports, titolare di molti diritti della MotoGP, ha portato all’interno del gioco la possibilità di utilizzare un’infinità di sponsor ufficiali. Non solo, nuove ed originali campionature dei motori delle moto sono un passo importante nel creare la giusta atmosfera di gara, facendo leva sulle emozioni che possono creare i differenti ruggiti che sentiremo quando cambieremo moto.
Nelle modalità che ci portano online troviamo la Stagione Co-Op dove scegliamo di gareggiare privatamente solo con i nostri amici, oppure le classiche Gran Premio e Campionato in cui possiamo creare una partita privata o lanciarci nel matchmaking. Ho fatto diverse prove e, soprattutto in matchmaking, se non abbiamo particolari esigenze andando a modificare classe, giri e configurazioni, non ho mai avuto difficoltà a trovare altri giocatori sempre con 2-3 piloti gestiti dall’IA per completare la griglia di partenza. Le gare sono andate via lisce senza mai riscontrare alcun problema con i server.
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