Recensione - XIII (2003)
Il gioco riprende più o meno fedelmente la trama del fumetto, i cui presupposti riassumiamo brevemente per chi non lo avesse mai letto. XIII è una sorta di spy story a sfondo politico/cospirativo ambientata in una America alternativa, in cui l'assassino del presidente si è svolto in maniera molto simile al famoso assassinio JFK, ma con risvolti molto diversi. Noi impersoneremo il protagonista della storia, un individuo che in qualche modo è stato coinvolto nella faccenda ma che si sveglia su una spiaggia senza ricordare alcunchè del suo passato nè della sua identità, con solo un tatuaggio indicante un 13 a lettere romane (XIII appunto) come indizio sulla propria identità. Cosa può rappresentare quel numero? Un soprannome? Un codice da agente speciale? Un marchio? Una cosa è certa: altri conoscono la sua identità e sin dai primi momenti di gioco faranno del tutto per farlo fuori. Sta a noi tirarlo fuori dai guai e contemporaneamente seguire gli indizi che lo porteranno a rivelare un pò alla volta il suo oscuro passato. Tutta la storia del gioco è narrata molto efficacemente da una serie di sequenze prerenderizzate ma anche da scene registrate che sfruttano lo stesso motore del gioco e che sono viste dal punto di vista del protagonista, aumentando di molto l'immedesimazione e l'immersione nella trama. Molto bella a questo proposito l'idea dei flashback che mostrano stralci di ricordi del passato del protagonista che tornano alla memoria, rappresentati in tinte monocromatiche ed in cui spesso potremo anche interagire, vivendo in prima persona i ricordi di XIII.
Come in un fumetto
L'aspetto che ci colpisce maggiormente è ovviamente la grafica molto particolare: tutto il gioco è disegnato come un grande fumetto in movimento, e questo effetto non è prodotto solo con l'utilizzo del cel-shading che gli conferisce il look "disegnato", ma anche grazie all'impiego di una serie di tecniche decisamente innovative ed originali. Una di queste è l'utilizzo delle onomatopee, ossia i "suoni disegnati" che vengono utilizzati nei fumetti per simulare rumori e suoni vari: nel gioco infatti in corrispondenza di suoni particolari vengono disegnate su schermo le onomatopee corrispondenti, quindi ecco che ad una raffica di mitra corrisponderà un "RAT-TAT-TAT", quando un nemico muore il suo grido sarà accompagnato da un "AAAARRGGHHHHH", ed all'esplosione di una bomba vedremo il classico "BOOOOM!!!". Anche se l'utilizzo delle onomatopee è quasi sempre esclusivamente un abbellimento stilistico, in alcuni casi è funzionale al gameplay, come ad esempio nel caso del rumore dei passi di nemici e guardie, che produrranno un "tap, tap, tap" visibile anche dietro porte e pareti, e che si sposterà a seconda della posizione del personaggio ingrandendosi e rimpicciolendosi a seconda della sua lontananza. Questo è utile quindi per capire la posizione di una guardia durante la sua ronda, in modo da passare quando si è allontanata. Altri effetti grafici che rendono maggiormente lo stile da fumetto sono i ballon che compaiono sulla testa dei personaggi quando parlano mostrando il testo di quello che dicono, e l'utilizzo di vignette posizionate in un angolo dello schermo in corrispondenza di determinati eventi, per mostrarli da altre angolazioni o come sequenze di vignette: ad esempio entrando in una stanza potremmo vedere aprirsi una vignetta in alto che mostra un nemico in una stanza adiacente accorgersi della nostra presenza, oppure uccidendo un nemico in maniera particolare vedremo una sequenza di vignette che mostrano le fasi dell'azione da quando è colpito a quando cade. Le novità inserite dai designers del gioco sono quindi molte e rendono XIII un titolo unico nel suo genere, ma il nostro perfezionismo ci impedisce di non notare però alcune pecche nella realizzazione grafica: un aspetto migliorabile sono ad esempio gli scenari che pur essendo molto vari e spaziando nelle ambientazioni offerte risultano un pò troppo essenziali e ridotti all'osso, anche se questo potrebbe rientrare nell'ottica del tratto semplice usato soprattutto nei fumetti francesi. Anche le texture avrebbero giovato di una maggior cura, in quanto mentre quelle dei personaggi sono molto ben realizzate e definite, quelle delle ambientazioni risultano il più delle volte troppo sfocate e poco dettagliate, e questo in un gioco in cel-shading si nota sicuramente di più che in un titolo con grafica realistica, perchè dà quasi l'impressione le matite del "fumetto virtuale" si siano come sbiadite o sciolte nell'acqua. Non si tratta di difetti troppo compromettenti, ma ce ne dispiaciamo comunque perchè con una maggiore cura e pignoleria (e probabilmente con più tempo a disposizione) da parte degli sviluppatori il risultato complessivo sarebbe stato molto più gradevole.
FPS? Sì, ma con moderazione
Pur appartenedo al genere FPS, il gioco non si schiera dalla parte di quegli esponenti del genere che fanno dell'azione pura e della carneficina continua i loro punti di forza, ma rimane più bilanciato offrendo momenti di sparatoria pura alternati a momenti esplorativi e stealth. Infatti in molti livelli lo scopo sarà l'infiltrazione o la fuga da strutture ostili, e questo sarà fatto non correndo incontro ai nemici a mitra spianato, ma cercando di farli fuori silenziosamente o trovando vie alternative per evitarli ed uscirne indenni. Alcune missioni ci imporranno di storidire le guardie senza ucciderle o senza far rumori che potrebbero scatenare degli allarmi, ed in molti casi ci saranno di aiuto particolari gadgets come rampini e grimaldelli. Gli sviluppatori hanno inoltre inserito nel gioco la possibilità di raccogliere oggetti contundenti come sedie, bottiglie, portaceneri ed altri per utilizzarli a mò di armi in grado di tramortire i nemici, ed in alcuni punti è persino possibile arrivare alle spalle di nemici o altri personaggi per prenderli in ostaggio e non farsi sparare dai loro compagni. Il gioco qundi si differenzia molto dallo stereotipo del classico FPS per addentrarsi spesso in ambiti più tipici di action games come Splinter Cell, mantenendo comunqe invariate le meccaniche dei giochi con visuale in prima persona, ed adottando il tipico sistema di controllo a cui siamo da sempre abituati in giochi di questo tipo. Il sistema di mira ci è sembrato un pò troppo impreciso, e l'aiuto che tutti gli FPS su console hanno per compensare la minore precisione del joypad rispetto al mouse dei PC non sembra essere realizzato in maniera ottimale, rendendo ardua la mira in momenti molto affollati, ma questo è un problema superabile scegliendo adeguatamente le proprie armi (il fucile a pompa ad esempio è l'ideale per i combattimenti ravvicinati e non richiede una mira troppo precisa) ed adottando strategie che ci evitino di trovarci circondati dai nemici ma facendo in modo che siano loro a cercare noi, in modo da poterli mirare con maggior calma e comodità. Il gioco offre un vasto range di armi, dalle classiche pistole ai mitra militari, al fucile da cecchino alle balestre di precisione ai coltelli da lancio, ognuna adatta a situazioni diverse, ed affiancate da altri tipi di equipaggiamento come giubbotti antiproiettile ed elmetti che ci permetteranno di mitigare gli effetti dei colpi che riceveremo. Il comportamento di nemici ed amici è un misto tra azione scriptata, ossia movimenti preregistrati ed eseguiti automaticamente, ed IA che entra in gioco nel momento in cui iniziano a combattere. Questo approccio fa sì che sia mantenuto il comportamento "cinematografico" dei personaggi, che agiranno quindi secondo il copione degli sviluppatori, ma ha anche l'inconveniente di rendere sempre uguali i livelli ogni volta che li ripeteremo, ed a volte gioca strani scherzi qualora ci comportiamo in maniera diversa da quanto previsto dai designers, ad esempio se in una scena un personaggio vuole che lo seguiamo, ma noi lo precediamo correndogli davanti, lui continuerà a guardarsi indietro dicendo "seguimi!", perchè la scena è stata registrata così. Questo è comunque un problema relativo, in quanto è un comportamento comune a molti altri giochi ed ha il lato positivo di immergere il giocatore in una sorta di film virtuale molto immedesimante.
Bang! Boom! Rat-tat-tat! Aaargggg!
XIII presenta una colonna sonora dall'impostazione molto particolare, e forse non adattissima ad un titolo di questo tipo: le musiche sono di chiara ispirazione Jazz e sono spesso troppo "soft" o inadatte al tipo di situazione in cui ci troviamo, e non riescono ad integrare bene l'atmosfera complessiva. Peccato perchè Ubi Soft ci ha viziati con giochi come Splinter Cell, Ghost Recon e Rainbow Six 3 che presentano tutti delle ottime colonne sonore, mentre qui vediamo una resa invece decisamente sotto-tono. Anche gli effetti sonori delle armi e dei vari rumori prodotti, anche se ben realizzati non sono all'altezza dei titoli menzionati, ma la presenza del parlato interamente doppiato in italiano in tutto il gioco, che noi di MondoXbox riteniamo fondamentale ed indice dell'impegno dei publishers, fa perdonare queste mancanze e mantiene il giudizo del comparto sonoro su buoni livelli. Come nota di colore, aggiungiamo che la versione americana del gioco è stata doppiata tra gli altri da David Duchovny, il Mulder di X-Files, ed Anthony West, l'interprete di Batman nella famosa serie di telefilm anni '60, anch'essa famosa per il largo uso di onomatopee fumettistiche.
Come di norma, prima della conclusione spendiamo qualche parola sulla componente multiplayer del gioco: XIII offre sia il gioco offline tramite schermo condiviso a 4 giocatori e system link che l'ormai immancabile gioco via Xbox Live, proponendo modalità classiche come Deathmatch e Capture the Flag e la meno comune Sabotage in cui una squadra dovrà far esplodere un obiettivo e l'altra deve impedirlo. Purtroppo il supporto Live è uno dei peggiori che ci è capitato di vedere: manca totalmente una lobby, quindi si entra direttamente in partita, e mancano tutti quei controlli che permettono di gestire la divisione delle squadre e di equilibrarle. Ad esempio potrtemo entrare in una partita in team e decidere di schierarci tutti in una squadra, senza che nessuno, neanche chi hosta la partita, possa fare nulla per sistemare la situazione, neanche kickando chi si comporta scorrettamente. Questo a lungo andare non può che ingenerare caos nelle partite online, rendendole ingestibili. Sembrerebbe come se il supporto Live sia stato inserito in fretta e furia all'ultimo momento, gestendolo come se fosse una partita in system link senza tutte le peculiarità dei giochi Live. Diversamente da altri titoli come Rainbow Six 3, in questo caso la presenza del supporto Live non va considerato come un grande valore aggiunto e non contribuisce ad elevare la longevità del titolo.
Tirando le somme, XIII si è rivelato un ottimo titolo, sicuramente adatto agli amanti delle spy stories e dell'azione alla James Bond, e porta una ventata di novità per alcune scelte di design molto originali, anche se rese meno efficaci da una realizzazione non sempre all'altezza. Riesce ad immergerci in una trama appassionante ed a farci vivere le vicende del misterioso XIII con un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni che manterranno sempre alto il nostro interesse, e ci offre un ottimo diversivo orientato allo stealth ed all'avventura in un momento in cui siamo sommersi da FPS bellici e strategici.
Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione. 8.0
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