Recensione - Candleman
Il Gioco
In una vecchia canzone del '69, il maestro Franco Battiato scriveva “Si cena a lume di candela e la sera va. Notte si farà, l’orologio suona da lontano. Tempo cosa fai, non passa mai...”. Dubito che i ragazzi del team pechinese Spotlightor si siano ispirati al cantautore nostrano per realizzare Candleman, ma nel gioco è impossibile non percepire quella generosa dose di malinconia tipica della canzone italiana di fine anni '60 che permea il titolo fin dalle sue schermate di menu.Candleman, o forse dovremmo chiamarlo Uomo Candela visto che è con questa ilare traduzione del titolo che il gioco si presenta sullo Store di Xbox One, ci racconta la storia di una candelina che vive sola all'interno di una nave abbandonata. Non c'è gioia nella fiamma che arde il suo stoppino e che timidamente illumina la notte buia, e la stessa candela, scrutando la sua immagine riflessa allo specchio, si interroga sul suo reale scopo e sulla ragione che la induce a bruciare. E proprio quando è intenta a compatirsi, la vita della piccola candela cambia prospettiva, investita da un bianchissimo raggio che trapassa l'oblò del relitto e illumina anche gli anfratti più bui della nave. E' la luce del magnifico faro del porto, che brilla nella notte come nessuna candela ha mai brillato. La piccola candela quindi, ispirata dalla magnificenza del faro torreggiante sulla scogliera, decide di intraprendere il viaggio della vita per raggiungere quella potentissima fonte luminosa e imparare a brillare come lei.
Con questa fiabesca premessa inizia il viaggio ai comandi del nostro coraggioso mozzicone di candela, che ci vedrà esplorare le polverose stive della nave in rovina, saltellando con il tasto A del pad tra le casse e le botti di legno sballottate qua e là dallo sciabordio del mare mosso. Attorno a noi il buio regna sovrano e per orientarci saremo costretti ad accendere di tanto in tanto la nostra testolina luminosa, dando fuoco allo stoppino per capire dove andare e calcolare bene i salti evitando di precipitare nel vuoto. La nostra candelina è temeraria ma purtroppo la sua autonomia è alquanto ridotta, potendo bruciare appena dieci secondi prima di consumare tutta la cera a sua disposizione e morire. Per fortuna, a salvarla da un oscuro destino ci pensano altre candele abbandonate che incontreremo qua e là all'interno dei 34 stage che compongono i 9 capitoli complessivi del gioco. Queste candele inanimate non solo rappresentano delle utili ricariche di cera per la nostra candela protagonista, ma anche delle importanti fonti luminose che ci permettono di analizzare meglio lo scenario di gioco e, non ultimi, gli unici oggetti collezionabili presenti nel titolo. Riuscire a raggiungerle e accenderle tutte mediante il tasto Y del pad sarà a nostra discrezione e la scelta non comporterà cambiamenti o penalità di sorta. Data la pericolosità degli ambienti di gioco, dettata per lo più dall'oscurità che li attanaglia, accorrono in nostra salvezza anche delle tozze candele blu che fungono da checkpoint e che ci evitano di dover ricominciare l'intero livello nel caso di morte; questo aiuto è però sfruttabile per un massimo di dieci volte, il numero di vite a disposizione della nostra candela all'inizio di ogni stage.
MX Video - Candleman
Il level design di Candleman è riuscitissimo e si presta perfettamente a suscitare nel giocatore un senso di costante e profonda malinconia, superiore soltanto all'imprevedibilità del buio che cela i percorsi sicuri da seguire. Il nostro viaggio comincia nelle profondità del relitto della nave e le sue roboanti sale motori, in cui saremo anche chiamati a risolvere dei banali enigmi ambientali, come l'apertura di botole attraverso delle sequenze di tasti calpestabili, giocando spesso con la fisica degli oggetti per ricavare il corretto tragitto. Il viaggio della nostra candelina diverrà sempre più complesso e onirico, scalando pile di libri e saltellando su fogli di carta animati dalla magia, passeggiando poi per scorci bucolici con fiori puntuti che sbocciano reagendo alla luce, fino ad arrivare alle sale del magnifico faro, infestate da fantasmi e animate da meccanismi impossibili. E proprio quando penserete di aver visto tutto quello che il gioco ha da offrirvi, dovrete vedervela con un inaspettato boss finale che saprà mettervi a dura prova.
Le minacce che dovremo fronteggiare durante il viaggio saranno molteplici e spesso il tempismo dei salti e l'analisi degli ambienti di gioco saranno fattori cruciali per evitare la morte. In questo purtroppo la telecamera non sempre aiuta, non potendo essere manovrata in alcun modo, e infatti talvolta capita di fallire un salto perché la visuale è occlusa o perché non è ben visibile un ostacolo sullo schermo. Si tratta comunque di un difetto marginale nel complesso, che probabilmente gli utenti più esperti del genere platform non patiranno particolarmente. Uno dei fattori meno riusciti di Candleman è invece la localizzazione italiana. Si lo so, si parla tanto di assenza di doppiaggio e sottotitoli nelle produzioni videoludiche indipendenti, ma stavolta la qualità della localizzazione fa riflettere sulla reale utilità di dover tradurre ogni elemento del gioco e, per di più, farlo con l'ausilio di Google Translator. Ironia a parte, capita infatti di leggere nei sottotitoli frasi dalla sintassi quasi esilarante che traducono i dialoghi della bellissima voce narrante inglese, capaci di rompere goffamente la sofisticata atmosfera onirica creata dal team Spotlightor.
Il messaggio alla base del gioco è come il titolo stesso, colmo di luce e di ombra. Come può una candelina consunta ambire a brillare tanto intensamente quanto un faro che torreggia su una scogliera? L'ostinazione e il coraggio del protagonista dell'avventura di Spotlightor sapranno sicuramente ispirarvi e conquistarvi, tanto per l'ottima realizzazione tecnica che sfoggia uno spettacolare uso delle fonti di luce dinamiche, quanto per il suo curatissimo comparto artistico, entrambi aspetti capaci di dar vita ad un'atmosfera e un carisma degni di una produzione tripla A. Candleman saprà tenervi compagnia per circa 3 ore con una curva di apprendimento esemplare, mettendo costantemente alla prova i vostri sensi e i riflessi, fino a strapparvi il cuore con un amaro finale.
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