Recensione - Hunting Simulator
Il Gioco
Che piaccia o meno, la caccia è una di quelle attività che accompagnano l’uomo da quando ha guadagnato la posizione eretta fino ai giorni nostri, evolvendo nelle strategie e negli strumenti di pari passo con l’essere umano: dalla pietra scheggiata alla lancia, dall’arco al fucile, attraverso mille passaggi intermedi che hanno visto crescere in maniera sempre più marcata il vantaggio dell’uomo sull’animale. E se in passato l’ars venandi aveva come finalità unica ed intrinseca quella del sostentamento, ora il benessere ci concede il lusso di poterla vivere anche come un’attività sportiva o ricreativa; Hunting Simulator si propone di portare sulle nostre console questa attività, facendoci vivere il brivido dell'inseguimento della preda senza torcere un pelo o una piuma ad animale vivente.Il gioco ci dà accesso alle tre modalità di gioco Campagna, Caccia Libera e Multiplayer; la prima ci vede svolgere una serie di missioni affidateci dal gioco, ognuna con obiettivi, prede ed ambientazioni diverse, mentre la Caccia Libera ci dà la possibilità di muovervi attraverso uno dei numerosi habitat presenti (andiamo dalle grandi foreste ed i canyon americani alla gelida Alaska, passando per le Highland scozzesi e le Alpi francesi) senza doverci preoccupare di completare obiettivi di sorta e con la possibilità di abbattere qualsiasi preda ci aggradi.
Il gioco presenta un gameplay con visuale in prima persona in tutto e per tutto simile ad un classico dei FPS sia nelle meccaniche che nei comandi, quindi ci si trova immediatamente a proprio agio nell’esplorazione. Nella fattispecie potremmo forzare un paragone con un FPS con componenti stealth, considerato l’approccio necessario per cogliere di sorpresa le nostre prede: i sensi degli animali selvatici sono infatti molto sviluppati, fattore che li avvantaggia non poco visto che possono sentirci o fiutarci spesso ancor prima che noi stessi ci accorgiamo della loro presenza, e questo ci costringerà a muoverci sempre molto lentamente, accucciati, cercando di generare il minor rumore possibile. Avanzare in posizione eretta ci consente di muoverci con maggiore rapidità, ma per contro i nostri passi saranno più facilmente percepibili dai nostri potenziali trofei a differenza della posizione accovacciata, che garantisce oltretutto una maggior mimetizzazione.
MX Video - Hunting Simulator
Un ottimo sistema per individuare qualche bell’esemplare da aggiungere alla nostra collezione è quello di tendere a nostra volta l’orecchio prestando attenzione ai suoni ambientali: gli animali selvatici hanno infatti la tendenza a “comunicare” tra loro emettendo caratteristici richiami che con un po’ d'esperienza impareremo a riconoscere e ci consentiranno di capire, oltre alla posizione del nostro bersaglio, anche la sua specie di appartenenza. Hunting Simulator enfatizza parecchio questo aspetto, ponendo moltissima attenzione su un comparto audio che ricopre un ruolo di primo piano nelle dinamiche di gameplay.
Di grande aiuto risultano anche le tracce lasciate sul terreno dalle nostre prede: ispezionando gli escrementi che inevitabilmente gli animali abbandonano dietro di loro, potremo infatti capire in che direzione si stiano muovendo ed, analizzandone la “freschezza”, la distanza approssimativa. La conoscenza e la capacità di sfruttare le peculiari particolarità di ogni differente ambiente in cui ci muoviamo sono altresì fondamentali per una battuta di caccia di successo: inutile spiegare il vantaggio che potrebbe conferire guadagnare una posizione di tiro elevata, magari appostandosi su uno sperone roccioso che affacci su una valle, o mimetizzarsi in mezzo all’erba alta attendendo pazientemente il palesarsi di una preda.
E finalmente giunge il momento di tirare il grilletto. Aiutandoci magari con una delle ottiche di precisione a nostra disposizione, bisogna decidere che colpo mettere a segno ai danni della nostra ignara vittima: un colpo alla testa si traduce nella morte istantanea dell’animale (e conferisce un punteggio maggiore), ma certo non è un tiro banale da mettere a segno, ed un fallimento si tradurrà inevitabilmente nella fuga del bersaglio; un colpo ai polmoni di contro risulta molto più semplice, ma l’animale non morirà subito, trascinandosi agonizzante in giro per la regione per qualche tempo, costringendoci a seguirlo per non perderlo di vista. Fondamentale anche la scelta del calibro da utilizzare a seconda della differente preda: cercare di abbattere un massiccio montone od un orso con un’arma leggera è naturalmente sconsigliabile, così come centrare una lepre con un fucile da caccia particolarmente potente pregiudicherebbe il trofeo: è importante quindi imparare a conoscere le caratteristiche delle numerose armi messe a disposizione dagli sviluppatori, che annoverano, oltre a svariate tipologie di fucili, anche archi e balestre.
In definitiva l’esperienza di gioco di Hunting Simulator si riduce al reiterarsi di quanto descritto finora, in maniera libera oppure seguendo le missioni affidateci se siamo in modalità Campagna, e con la possibilità di organizzare battute di caccia assieme ad un massimo di altri tre amici scegliendo la modalità Multiplayer.
Commenti