Recensione - Tokyo 42
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Se la tecnologia arrivasse ad un punto tale per cui ogni malanno ed infortunio è completamente scongiurato rendendoci così virtualmente immortali, inevitabilmente gli omicidi verrebbero visti come un crimine ancor più grave ed imperdonabile. Tokyo 42 narra la storia di un malcapitato che viene accusato ingiustamente di un crimine che non ha mai commesso, e per uscire da questa situazione si ritrova suo malgrado risucchiato in un turbinio di violenza, omicidi ed intrighi mentre compie il suo viaggio alla ricerca della verità.Questa è la storia alla base dell'originale action game con visuale isometrica, ambientato in una Tokyo futuristica e distopica dove dobbiamo commettere una serie di feroci delitti con la possibilità di scegliere se adottare un approccio diretto alla Rambo (con tutti i rischi che ne derivano) o usare bizzarre meccaniche stealth per passare inosservati. Una scelta, quest'ultima, che in genere risulta sempre più vantaggiosa visto che ogni proiettile è mortale ed è quindi meglio evitare inutili scontri.
Il gioco ci presenta un'ampia campagna single player con 35 missioni principali e una miriade di attività secondarie, in un mix che sembra l'unione tra il primo GTA ed il mai dimenticato shooter isometrico Syndicate. Il protagonista si muove infatti in una Tokyo futuristica open world e piena di vita, dove personaggi misteriosi come un hacker e un'anziana maestra degli omicidi gli assegnano missioni di ogni genere spesso finalizzate all'assassinio di qualcuno, il tutto con spostamenti in stile parkour tra avveniristici grattacieli. I modi per portare a termine le uccisioni possono essere molteplici: oltre alle più dirette e pericolose sparatorie possiamo usare uccisioni stealth o anche trappole come ad esempio l'attirare il bersaglio in una zona controllata da una gang rivale, dove avrà vita breve. Molte missioni richiedono di usare specifiche modalità d'assassinio, ma in altri casi abbiamo carta bianca per sfogare la nostra creatività.
Veniamo ora alla giocabilità vera e propria: nonostante la grafica isometrica e multilivello, il titolo di SMAC Games si controlla come molti twin-stick shooter, un tipo di controllo generalmente più adatto ai giochi 2D. Con lo stick sinistro quindi ci muoviamo per le strade o sui tetti dei palazzi saltellando anche tra l'uno e l'altro quando necessario (fortunatamente senza danni da caduta in caso di errore), mentre con quello destro spariamo semplicemente puntandolo nella direzione indicata per prendere la mira; a seconda dell'arma utilizzata la gittata può essere più o meno ampia.
MX Video - Tokyo 42
E le armi sono davvero parecchie, reperibili in giro per le missioni o nei negozi distribuiti per il mondo di gioco. Queste variano dalle katana fino alle granate, passando per pistole, fucili a pompa, di precisione e molto altro. In ogni situazione è necessario valutare precisione ed efficacia dei colpi, perché generalmente i nemici possono morire con un colpo solo ma questo vale anche per noi (nel qual caso si riparte dal più vicino checkpoint). Per questo andare ad armi spianate non è spesso la strategia migliore ed è quindi meglio puntare a un approccio più stealth: per fortuna Tokyo 42 offre numerose opzioni anche qui. Una barra d'energia ricaricabile in giro per la mappa ci permette infatti di azionare dei poteri speciali, come quello per cambiare look e trasformarci rapidamente in un civile per far perdere le nostre tracce.
Ed in Tokyo 42 il pericolo non è rappresentato solo dai nostri nemici ma anche della polizia: se infatti commettiamo dei crimini, diverremo sempre più ricercati come con le famose stelle di GTA, cosa che determinerà la potenza di fuoco degli sbirri nei nostri confronti. E questo non è l'unico paragone fattibile con la famosa saga di Rockstar, perché il mondo aperto di Tokyo 42 ci offre molta libertà permettendoci di uccidere civili, buttare bombe nei parchi o sparare all'impazzata, purché chiaramente siamo disposti poi ad accettare la comparsa di 20 poliziotti pronti a bucherellarci di proiettili.
Il gioco presenta anche una caotica modalità multiplayer dove i giocatori inizialmente dovranno muoversi in arene in mezzo ai numerosi civili cercando di restare nascosti e capire chi sono i loro nemici, finché qualcuno non si tradisce e si inizia a sparare. E quando scoppia la guerra, è il delirio! Sottolineiamo infine che il titolo di SMAC Games è interamente tradotto in italiano, con ogni testo e dialogo localizzato egregiamente.
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