Recensione - Armikrog
Il Gioco
Armikrog é un’avventura grafica fuori di testa realizzata dal team californiano Pencil Test Studios, capitanato dal talentuoso Doug TenNapel, papá di capolavori videoludici del passato tra cui Earthworm Jim, che ci mette nei panni dell’ esploratore spaziale Tommynaut e del suo inseparabile cane parlante Beak-Beak. Dopo aver ricevuto una richiesta di soccorso da un’antica struttura disabitata situata sul pianeta Spyro 5, i due avventurieri decidono di offrire il loro aiuto e indagare sulla faccenda. Purtroppo le cose non vanno proprio secondo i piani e la navicella di Tommynaut, colpita da un meterorite, precipita in un remoto quadrante di Spyro 5. Dopo aver fatto conoscenza della fauna locale, composta per lo piú da innocue creature colorate su rotelle e da enormi e pelosi predatori dotati di lingue a lazo, i due protagonisti trovano rifugio nella fortezza di Armikrog, antico baluardo di pace e prosperitá del pianeta Spyro 5, ormai ridotto a un rudere desolato dove pare sia stata combattuta una feroce battaglia. Una volta all’interno di Armikrog, Tommynaut e Beak-Beak dovranno farsi strada e superare I numerosi enigmi ambientali per proseguire la loro avventura, che si arricchirá gradualmente di nuove e vecchie conoscenze. Durante le prime battute di gioco incontreremo infatti la piccola P, una creaturina ancora in fasce, nonché unica sopravvissuta alla strage avvenuta all’interno della roccaforte. La piccola P sembra essere destinata a grandi imprese e stando a quanto ci viene raccontato dalle emanazioni dei saggi rinchiuse all’interno di alcune statue, rappresenta la chiave per riattivare Armikrog. Purtroppo Tommynaut e il fido Beak-Beak non saranno gli unici a venire a conoscenza di questo dettaglio, infatti dovremo vedercela ben presto con il malvagio tiranno Vognaut, fratello deforme di Tommynaut, nonché artefice della distruzione di Armikrog e seriamente intenzionato a rapire la piccola P per usare i suoi poteri per scopi violenti.La prima cosa che colpisce di Armikrog é il suo originalissimo aspetto visivo, realizzato interamente a mano con la plastilina e filmato in stop motion, tecnica chiamata anche animazione a passo uno, la stessa che avrete sicuramente visto in prodotti televisivi come Wallace and Grommit e Pingu. Oltre all’aspetto buffo di ambientazioni e personaggi, realizzati in modo esemplare e dotati di una personalitá unica, é l’intero gioco ad essere fuori di testa, costantemente ricco di umorismo, nonsense e frecciatine, che non risparmiano neppure il comparto musicale con degli improbabili brani rock. La fortezza di Armikrog ci mette di fronte svariati puzzle ambientali che dovremo risolvere. Il livello di sfida di questi enigmi viaggia a cavallo di una curva di apprendimento ben calibrata, che intensifica man mano la difficoltá dei puzzle chiedendo al giocatore una buona dose di pazienza e soprattutto di attenzione ai dettagli di ciò che viene visto all’interno delle singole aree di gioco e durante i dialoghi, pretendendo ahimé anche delle pesanti sessioni di backtracking, talvolta riproponendo I medesimi puzzle in chiave leggermete differente.
MX Video - Armikrog
Per proseguire l’avventura dobbiamo utlizzare le abilitá di entrambi i protagonisti: a Tommynaut spetta ovviamente il lavoro sporco di attivare leve e ingranaggi, spostare colorati esseri pelosi da utilizzare come piattaforme, e ovviamente risolvere i vari puzzle per aprire porte sigillate basati per lo piú sulla matematica, come ad esempio il gioco del 15 in cui bisogna riordinare I tasselli per ricostruire una figura. Il fido Beak-Beak si occupa invece della raccolta di oggetti, infatti per via della statura minuta é in grado di intrufolarsi in passaggi angusti e scovare gli oggetti utili al proseguimento della nostra avventura come maniglie o leve. Il fedele amico di Tommynaut é anche in grado di volare mangiando degli speciali insetti che raccoglieremo all’interno di Armikrog e questo aumenterá le sue capacitá di cercatore. E' possibile passare in qualunque momento da Tommynaut a Beak-Beak tramite la pressione di un tasto, cambiando anche il colore del puntatore sullo schermo: quello blu indica l’utilizzo di Tommynaut, mentre quello viola é adibito all’utilizzo di Beak-Beak, grazie al quale abbiamo anche a disposizione una particolare visuale monocromatica e la possibilitá di comunicare con gli Octovator, buffe creature a forma di giganteschi polpi con le emorroidi che nel gioco vengono utilizzati come ascensori.
Stando alle critiche sulla versione PC uscita un anno fa, che denunciavano crash, bug e grossolane imperfezioni del gioco che talvolta ne impedivano persino lo svolgimento, i ragazzi di Pencil Test Studios hanno svolto un ottimo lavoro di ottimizzazione sulla versione console. Il titolo scorre senza alcun problema e le imperfezioni sembrano essere state limate a dovere. Dulcis in fundo, ha ricevuto anche la localizzazione in italiano tramite sottotitoli, che su un titolo indipendente rappresenta sempre un valore aggiunto.
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