Recensione - The Magic Circle: Gold Edition
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
In The Magic Circle: Gold Edition ci troviamo, con visuale in prima persona, all'interno di un videogioco in qualità di testatori. Il gioco non è finito, tutt'altro: i due sviluppatori (un uomo e una donna) di questo titolo indie sono in costante contrasto sul come procedere, e non riescono nemmeno a decidersi sul colore del cielo. Ed è in questo mondo ancora in evoluzione e chiaramente "work in progress" che dobbiamo muoverci, con la possibilità di ascoltare costantemente i pensieri dei programmatori. Il tutto con un umorismo spesso anche cattivo e, soprattutto, assolutamente autoreferenziale.In questa avventura da 3-4 ore circa, siamo chiamati ad esplorare aree incomplete del gioco, risolvendo enigmi e scoprendo i segreti dello sviluppo, potendo anche entrare nel codice sorgente del titolo, modificandone gli aspetti primari come colori, comportamento dei nemici e disposizione degli oggetti. Ci sono infatti nemici che possono ucciderci, ma in quanto tester siamo in una posizione invidiabile: non solo possiamo provare ogni elemento del gioco, ma possiamo anche plasmarlo a nostro piacimento, su istruzioni di una misteriosa entità all'interno del gioco.
MX Video - The Magic Circle: Gold Edition
Oltre a portare colore al mondo che ci circonda, quindi, possiamo anche interagire con tanti elementi, uno su tutti i nemici, che possono essere intrappolati e quindi riprogrammati per seguirci, attaccare altri nemici e così via. Ma il nostro input nella creazione del mondo non finisce qui: possiamo infatti rievocare elementi del gioco cancellati, nonché "giocare" all'interno di parti assolutamente inattese. Persino il menu iniziale del gioco diventa un'area esplorabile. Il tutto con uno stile per lo più minimalista che sa di gioco incompleto, con tante texture mancanti e colori provvisori. Una scelta stilistica molto intrigante.
L'aspetto più interessante è però la possibilità di poter seguire attraverso la voce stessa (sottotitolata in italiano) dei fittizi sviluppatori i problemi dietro alla creazione del gioco, con litigi su ogni decisione, tempi da rispettare, e il loro ego smisurato sempre presente. La nostra esplorazione è costantemente seguita da lunghi dialoghi esplicativi con le vicende degli sviluppatori raccontate in maniera ironica ma professionale, con una storia davvero accattivante che non starò a dettagliare per evitare spoiler.
Per il resto siamo chiamati ad esplorare aree abbastanza lineari in un miscuglio tra i recenti "walking simulator" (stile Gone Home per intenderci) e le avventure grafiche di decenni or sono, dovendo principalmente interagire con oggetti, sfogliare l'inventario e cambiare lo scenario per risolvere enigmi per procedere. Il tutto può impiegare 3-4 ore circa la prima volta, ma ci sono vari segreti da trovare che possono invogliare il giocatore a rifare il tutto una seconda volta, anche perché non esistono modalità secondarie o difficoltà aggiuntive.
Commenti