Recensione - Anarcute
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Anarcute è un action game con visuale dall'alto dove il giocatore è chiamato a controllare un intero esercito di rivoltosi in giro per le città di tutto il mondo. Si parte solitamente da pochi ma buoni elementi, rappresentati come carine e coccolose creature umanoidi con la testa gigante di qualche animale: gatto, elefante, poco importa, conta solo spaccare tutto. Girando per le aree bisogna fare in modo che altre persone seguano questo corteo distruttivo, andando però ad evitare pericoli come la polizia o trappole piazzate appositamente per fermare i rivoltosi. Alla faccia della carineria, qui c'è in gioco la vita!Insomma, si tratta di una specie di Lemmings in formato action, dove dobbiamo guidare un gruppo piuttosto vario di personaggi simpatici, anche se qui non c'è solo la fine del livello da raggiungere ma c'è anche molto da spaccare. Sì, perché a fine livello scattano non solo valutazioni sul tempo e sulla quantità di rivoltosi sopravvissuti, ma anche sulla distruzione effettuata. Gli sbirri corrotti che vogliono fermare il progresso vanno spazzati via quindi anche per aumentare la valutazione a fine livello, indispensabile per il completamento di tutti gli obiettivi. Per questo si possono usare le mosse standard della massa, che vanno dai pugni al lancio di oggetti, nonché alle capriole per le schivate rapide, utili anche per destreggiarsi tra trappole mortali di ogni genere.
MX Video - Anarcute
La forza del gruppo naturalmente fa la sua figura in battaglia, ma non solo per il numero di pugni in faccia che ricevono i poliziotti (che a loro volta sono sempre più numerosi e cattivi) o di oggetti lanciati, ma anche e soprattutto per i poteri sbloccati man mano. Diventando un gruppo sempre più ampio per esempio è possibile anche afferrare oggetti più grandi come macchine, da lanciare contro dei muri per abbatterli. Ma è anche possibile creare una potente onda d'urto, utilissima per spazzare gruppi numerosi di nemici. E, raggiunti i fatidici 50 rivoltosi, la protesta assume forme esagerate, permettendoci addirittura abbattere gli edifici per passare in strade chiuse o per schiacciare le malcapitate forze dell'ordine. Ahia!
Ma in Anarcute non sono solo i rivoltosi ad tenerosi: è tutta l'impostazione del gioco che sprizza carineria. Perché se è vero che i rivoltosi distruggono tutto e la polizia non esita a manganellare chi trasgredisce, tutto ciò avviene in un'impostazione a dir poco surreale: la brutalità della rivolta viene contrastata da un look colorato, con personaggi buffi, edifici che si sgretolano in uno stile cartoonesco, con tanto di musiche gioiose che ricordano la serie animata Happy Tree Friends. E forse non è un caso, dato che anche quella serie nasconde una violenza inaudita dietro a un look coccoloso.
Il gioco ci propone dozzine di livelli da affrontare attraverso città di tutto il mondo come Tokyo, Parigi e Miami, vedendoci abbattere partendo dal basso un sistema utopistico pieno di violenza. Finire tutti i livelli (e i bizzarri boss level che a volte appaiono) è questione di poche ore, ma completarli con la valutazione massima può richiedere più tempo, e questo infatti dà valore ulteriore alla rigiocabilità del titolo - importante, contando che non ci sono varianti multiplayer o modalità di gioco alternative. In compenso, c'è il doppiaggio in italiano per quel poco parlato che è presente in Anarcute.
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