Recensione - Fear Effect Sedna
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
L'originale Fear Effect e il suo prequel, pubblicati da Eidos Interactive all'inizio degli anni 2000, sono stati velocemente dimenticati dai gamer ma è un vero peccato, perché all'epoca si fecero notare proponendoci un formato action-adventure molto interessante, con visuali a telecamera fissa e fondali animati prerenderizzati, tanti enigmi da risolvere ed un'affascinante ambientazione orientale cyberpunk. Fear Effect Sedna mira a riprendere molte delle basi della saga, spostando però l'azione in Groenlandia dove seguiamo la storia di alcuni fuorilegge che compiono missioni ad alto rischio, ma spesso e volentieri per un bene maggiore, come di moderni Robin Hood. Il gioco ci vede controllare alcuni di questi personaggi (due o più per volta) in un mix di azione e strategia con visuale isometrica e grafica cel-shaded.Le meccaniche di gioco consistono in un atipico mix tra shoot 'em up con visuale dall'alto e titoli più strategici come la mitica serie Commandos. Durante l'azione possiamo alternare liberamente il controllo tra i diversi personaggi a disposizione, con la possibilità di dare ordini generici a quelli che non stiamo controllando; le varie aree ricche di nemici sono affrontabili sia con uno scontro diretto ad armi spianate (con una buona gamma di scelte, lanciafiamme compreso) che tramite meccaniche stealth, con la possibilità di chinarsi per passare dietro alle coperture ed eseguire uccisioni silenziose. C'è comunque da dire che l'IA del titolo non è particolarmente riuscita, quindi giocarsela di soppiatto o entrare con le armi spianate è praticamente la stessa cosa a livello di efficacia e nessuna delle due opzioni si rivela essere più impegnativa o soddisfacente dell'altra.
MX Video - Fear Effect Sedna
Molto particolare anche la possibilità di attivare la modalità Pausa Tattica, dove possiamo programmare il percorso dei nostri personaggi decidendo dove farli andare, quali meccanismi azionare o chi attaccare. In questo modo chi è meno bravo a gestire sparatorie frenetiche può impostare un percorso da far seguire ai personaggi, che comunque può abbandonare in qualunque momento per tornare al controllo manuale. Ed invece della salute ritorna il meccanismo della paura che aumenta, portandoci inevitabilmente al game over quando troppo alta.
La schermata di game over la vedrete peraltro spesso quando avrete a che fare con gli enigmi: oltre alle scene d'azione ci sono infatti alcuni enigmi davvero tosti, dove per aprire certe porte o azionare certi meccanismi bisognerà giocherellare con fili, tasti e altro, e sbagliare è solitamente mortale (immaginate ad esempio di causare l'esplosione di una bomba che dovete disinnescare). Per fortuna i checkpoint sono generosi, ma sicuramente la compoente di trial and error è molto forte.
La storia non risulta particolarmente memorabile, complice anche un doppiaggio e una direzione generale da basso budget, che rende i filmati CGI fumettosi piuttosto goffi. Nulla di troppo grave però, perché le ambientazioni oscure e futuristiche del titolo sono piuttosto curate e riuscite, anche se non eccessivamente originali. Tra enigmi tostissimi e sparatorie al cardiopalma, il single player del gioco se ne va senza troppa fatica e non ci sono particolari incentivi a rigiocarlo. Fear Effect Sedna, infine, è interamente in inglese.
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