Recensione - Paranautical Activity
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Paranautical Activity è un titolo che punta a replicare il gameplay frenetico e acrobatico degli FPS anni '90, uno su tutti Quake, il primo vero FPS tridimensionale che aveva anche movimenti velocissimi e un controllo verticale mai visto prima. Infatti il gameplay di base è proprio così: si sceglie una classe, ognuna di dotata di armi di diverso genere (dai classici mitra e fucili passando per spade e lanciagranate) e si inizia uscendo da un ascensore immettendoci sul primo di una serie di livelli generati proceduralmente in grafica voxel (i pixel tridimensionali, per intenderci). Si tratta di stanze cubiche interconnesse tra loro da porte sui lati; se la forma delle stanze è identica, non lo è invece la struttura delle loro interconnessioni, così come non lo è il loro contenuto.Queste infatti possono essere di più tipi. Il più classico sono le arene, dove ci sono una serie di nemici generati casualmente dall'ampio pool che prevede nemici volanti come di terra, alcuni che attaccano corpo a corpo e altri dalla distanza con tanto di colpi da schivare alla bullet hell, ma anche bizzarrie come ninja invisibili che si materializzano solo per attaccare, nonché trappoloni come barili esplosivi e motoseghe che spuntano dal terreno. Queste stanze ovviamente sono piene di pericoli e rischiano di abbassare drasticamente la vita del giocatore, ma sono utili per trovare munizioni, vita, scudo ma anche monete, spendibili poi in speciali stanze dove è possibile comprare gli oggetti più strambi: superarmi, potenziamenti quali doppio salto o caduta più veloce, nonché perk particolari anche accumulabili tra loro.
MX Video - Paranautical Activity
Ci sono anche stanze trappole dove trovare oggetti specifici nonché alcuni con dei miniboss che danno buone ricompense, ma il traguardo di ognuno degli 8 piani di gioco risulta essere il boss finale. Qui è buona prassi presentarsi muniti di potenziamenti e vita a sufficienza, perché questi mostri non scherzano affatto: sono grossi, pericolosi e spesso e volentieri spammano altri mostriciattoli o una quantità impressionante di colpi da schivare, perciò bisogna essere pronti a tutto, anche e soprattutto a sfruttare il sistema di movimenti molto dinamico del titolo dove saltare è nettamente il modo più veloce di muoversi. Sconfiggendo questi boss si ottengono dei powerup particolari, non sempre per forza positivi, ma unici e duraturi che possono stravolgere nel bene e nel male il gioco. Che essendo un roguelike punta molto sulla casualità, ed essendoci il permadeath (morte permanente), si riparte ogni volta da zero con mondi generati nuovamente da capo.
L'obiettivo di ciascuna run è quindi quello di arrivare alla fine del fatidico piano 8, ma anche riuscendo a sconfiggere l'ultimo boss il gioco è tutt'altro che finito. Sbloccando i vari obiettivi diventano disponibili nuovi power-up, nuove classi, nuove armi, a loro volta indispensabili per lo sblocco di ulteriori contenuti. Finendo il gioco inoltre si va anche a sbloccare la difficoltà Hardcore, dove morire è molto, molto più semplice. E' interessante notare che molti sblocchi sono legati a obiettivi davvero insoliti che costringono il giocatore a giocare diversamente: per esempio finendo una run su Hardcore senza tralasciare una sola stanza, oppure finire un piano intero senza mai saltare - cosa per altro impossibile in certe dungeon, perciò anche qui ci vuole fortuna, non solo abilità.
Tutto ciò funziona bene grazie al gameplay frenetico del titolo che ricorda molto gli FPS anni '90, e a parte nel momento della morte (dove c'è un leggerissimo freeze ininfluente ai fini della giocabilità), il tutto gira fluidamente senza cali di framerate. A tenere alto il ritmo e la concentrazione c'è anche una potente colonna sonora di stampo elettronico, con brani techno e drum 'n' bass per non far mai abbassare la guardia. Non ci sono modalità alternative se non la difficoltà Hardcore, né tantomeno multiplayer di alcun tipo, ma la componente di casualità e la mole di cose da sbloccare conferiscono a Paranautical Activity una longevità più che buona, offrendo tranquillamente dozzine di ore di gioco anche agli esperti di FPS vecchia scuola. E, similmente a quanto avveniva ai tempi, il gioco è interamente in inglese, ma c'è davvero ben poco testo da capire, perciò è un problema minuscolo.
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