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Paranautical Activity

Recensione - Paranautical ActivityXbox One DigitalGame

Dopo una serie di travagliate vicende su Steam, l'FPS roguelike Paranautical Activity porta anche su Xbox One le sue pixellose mappe generate proceduralmente. Scopriamo insieme la qualità di questo porting.

Il Gioco

Paranautical Activity è un titolo che punta a replicare il gameplay frenetico e acrobatico degli FPS anni '90, uno su tutti Quake, il primo vero FPS tridimensionale che aveva anche movimenti velocissimi e un controllo verticale mai visto prima. Infatti il gameplay di base è proprio così: si sceglie una classe, ognuna di dotata di armi di diverso genere (dai classici mitra e fucili passando per spade e lanciagranate) e si inizia uscendo da un ascensore immettendoci sul primo di una serie di livelli generati proceduralmente in grafica voxel (i pixel tridimensionali, per intenderci). Si tratta di stanze cubiche interconnesse tra loro da porte sui lati; se la forma delle stanze è identica, non lo è invece la struttura delle loro interconnessioni, così come non lo è il loro contenuto.

Queste infatti possono essere di più tipi. Il più classico sono le arene, dove ci sono una serie di nemici generati casualmente dall'ampio pool che prevede nemici volanti come di terra, alcuni che attaccano corpo a corpo e altri dalla distanza con tanto di colpi da schivare alla bullet hell, ma anche bizzarrie come ninja invisibili che si materializzano solo per attaccare, nonché trappoloni come barili esplosivi e motoseghe che spuntano dal terreno. Queste stanze ovviamente sono piene di pericoli e rischiano di abbassare drasticamente la vita del giocatore, ma sono utili per trovare munizioni, vita, scudo ma anche monete, spendibili poi in speciali stanze dove è possibile comprare gli oggetti più strambi: superarmi, potenziamenti quali doppio salto o caduta più veloce, nonché perk particolari anche accumulabili tra loro.

MX Video - Paranautical Activity

Ci sono anche stanze trappole dove trovare oggetti specifici nonché alcuni con dei miniboss che danno buone ricompense, ma il traguardo di ognuno degli 8 piani di gioco risulta essere il boss finale. Qui è buona prassi presentarsi muniti di potenziamenti e vita a sufficienza, perché questi mostri non scherzano affatto: sono grossi, pericolosi e spesso e volentieri spammano altri mostriciattoli o una quantità impressionante di colpi da schivare, perciò bisogna essere pronti a tutto, anche e soprattutto a sfruttare il sistema di movimenti molto dinamico del titolo dove saltare è nettamente il modo più veloce di muoversi. Sconfiggendo questi boss si ottengono dei powerup particolari, non sempre per forza positivi, ma unici e duraturi che possono stravolgere nel bene e nel male il gioco. Che essendo un roguelike punta molto sulla casualità, ed essendoci il permadeath (morte permanente), si riparte ogni volta da zero con mondi generati nuovamente da capo.

L'obiettivo di ciascuna run è quindi quello di arrivare alla fine del fatidico piano 8, ma anche riuscendo a sconfiggere l'ultimo boss il gioco è tutt'altro che finito. Sbloccando i vari obiettivi diventano disponibili nuovi power-up, nuove classi, nuove armi, a loro volta indispensabili per lo sblocco di ulteriori contenuti. Finendo il gioco inoltre si va anche a sbloccare la difficoltà Hardcore, dove morire è molto, molto più semplice. E' interessante notare che molti sblocchi sono legati a obiettivi davvero insoliti che costringono il giocatore a giocare diversamente: per esempio finendo una run su Hardcore senza tralasciare una sola stanza, oppure finire un piano intero senza mai saltare - cosa per altro impossibile in certe dungeon, perciò anche qui ci vuole fortuna, non solo abilità.

Tutto ciò funziona bene grazie al gameplay frenetico del titolo che ricorda molto gli FPS anni '90, e a parte nel momento della morte (dove c'è un leggerissimo freeze ininfluente ai fini della giocabilità), il tutto gira fluidamente senza cali di framerate. A tenere alto il ritmo e la concentrazione c'è anche una potente colonna sonora di stampo elettronico, con brani techno e drum 'n' bass per non far mai abbassare la guardia. Non ci sono modalità alternative se non la difficoltà Hardcore, né tantomeno multiplayer di alcun tipo, ma la componente di casualità e la mole di cose da sbloccare conferiscono a Paranautical Activity una longevità più che buona, offrendo tranquillamente dozzine di ore di gioco anche agli esperti di FPS vecchia scuola. E, similmente a quanto avveniva ai tempi, il gioco è interamente in inglese, ma c'è davvero ben poco testo da capire, perciò è un problema minuscolo.

Amore

Corri e spara (e magari salta)

- Alla base, Paranautical Activity è un FPS che prende palesemente spunto dagli FPS ultraveloci e acrobatici degli anni '90 come Quake e Unreal Tournament, unendolo alla frenesia esplosiva di Serious Sam o Painkiller del decennio successivo. Questo crea battaglie velocissime con corsa costante e salti a non finire, senza "contaminazioni" moderne come l'ironsight, coperture dietro a ripari o altre modernità. Questo gioco è per chi è cresciuto a pane e Doom, e anche la difficoltà lo conferma.

Ancora una partita

- Ai classicismi degli FPS dell'era d'oro del genere, si uniscono i tropes dei roguelike più recenti, tra dungeon generati casualmente, power-up di ogni genere (anch'essi scelti a caso) che possono stravolgere ogni partita, nonché due difficoltà da affrontare in 6 classi e con sblocchi di ogni genere, la tentazione di fare ancora una partita c'è sempre, confidando anche in una fortuna maggiore rispetto alla partita precedente. Un gioco di abilità e di azzardo che ricompensa gli abili, i fortunati e i pazienti, e da cui spesso è difficile staccarsi.

Odio

Fai un po' come ti pare

- In un mondo di titoli che tengono il giocatore per mano con suggerimenti, aiuti, frecce direzionali e molto altro, è una bella boccata di aria fresca un gioco come Paranautical Activity che lascia al giocatore il gusto di scoprire le armi, i power-up, punti deboli dei nemici e così via. Ciò non toglie però che niente è spiegato, nemmeno i comandi, perciò preparatevi anche a schiacciare i tasti a caso inizialmente sperando di attivare cose che nemmeno sapevate di avere. Io stesso che giocai alla versione PC tempo addietro mi sono trovato un po' spiazzato inizialmente, soprattutto per i comandi; chi è meno abile con gli FPS, non conosce le meccaniche del titolo e ha poca pazienza potrebbe non trovarsi affatto bene con questa mancanza di chiarezza.

Poca calibrazione

- Nonostante le evidenti influenze, c'è da dire che Paranautical Activity non ha la precisione millimetrica di certi FPS classici come Quake e Unreal. Comprensibile per un titolo indie, ma i comandi non sempre sembrano del tutto reattivi e dinamici quanto si vorrebbero, offrendo quindi qualche piccola frustrazione quando si tenta di superare qualche pezzo particolarmente ostico. A questo si aggiunge un bilanciamento non sempre azzeccato di armi e power-up, che fa in modo che certe combinazioni generate casualmente garantiscano run più che abbordabili, ma se la dea bendata non è dalla vostra difficilmente passerete più di 3-4 piani.

Tiriamo le somme

Approda finalmente su console uno degli ibridi FPS/roguelike più interessanti usciti su PC negli ultimi anni, e lo fa portando con sé il suo frenetico gameplay, la sua mole di contenuti generati casualmente, la gran quantità di cose da sbloccare, e l'appassionante rigiocabilità che tenta sempre di farci fare giusto un'altra partitina ancora prima di andare a dormire, per poi ritrovarci in un circolo vizioso alle 4 del mattino. Il bilanciamento non è sempre grandioso, la difficoltà è forse troppo alta per alcuni e la casualità la fa da padrona fin troppo spesso, ma per gli appassionati di sparatutto old school e roguelike, Paranautical Activity è un titolo da provare assolutamente, a patto di non essere troppo legati ai tecnicismi.
7.8

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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