Recensione - The Church in the Darkness
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Il protagonista di The Church in the Darkness è Vic, un ex agente di polizia che da tempo non ha più notizie di suo nipote. Tutti gli indizi portano a Freedom Town, una cittadina in mezzo alla giungla dove due leader spirituali, Isaac e Rebecca, hanno fondato una comunità religiosa capace di accogliere membri di ogni sesso, etnia ed età grazie a concetti nobili e un forte senso di appartenenza, dove ci si occupa gli uni degli altri indistintamente. Anche il nipote di Vic, Alex, ha deciso di unirsi a questa comunità, tagliando così ogni ponte con la sua vecchia vita. Vic e la sua famiglia sono però preoccupati, quindi questo decide di mettere in pratica quanto imparato in una vita passata nelle forze dell'ordine per infiltrarsi nella comunità e trovare il nipote.Questa è la storia alla base del titolo di Paranoid Productions, e sta al giocatore capire come affrontarlo. Alla base ci troviamo di fronte ad un titolo stealth tridimensionale con visuale dall'alto, dove dobbiamo affrontare aree abbastanza piccole e lineari e dove guardie armate o meno vanno abbattute oppure aggirate per arrivare a scoprire poco a poco i segreti della setta. L'essenza del gruppo religioso stesso si rivela man mano dalla disposizione delle case, dagli articoli di giornale che troviamo in giro, dai dialoghi che ascoltiamo tra i vari personaggi. Facile pensare In partenza non si vedono esecuzioni, sacrifici o avvenimenti troppo sospetti, quindi sarà davvero una comunità dedita all'amore ed al rispetto reciproco, o nasconde qualche oscuro segreto?
MX Video - The Church in the Darkness
Le meccaniche stealth del gioco sono piuttosto basilari e prevedono assassinii silenziosi da dietro le spalle, occultamenti di cadaveri nonché la possibilità di aggirare i coni visivi dei personaggi che seguono routine specifiche. Diversi livelli di difficoltà vanno a modificare la quantità di nemici e il livello di realismo dello stealth, disattivando per esempio gli aiuti sul campo visivo degli avversari o aumentando la loro percezione ad ogni movimento e rumore. E' anche possibile trovare armi, ed il loro uso porta il gioco a diventare una specie di twin stick shooter tattico. Questa opzione è solitamente la meno consigliata, visto che crea molto rumore attirando così attenzioni indesiderate, ma le armi da fuoco sono una buona via d'uscita in caso di problemi e possono anche essere usate per creare panico o diversivi nel villaggio.
La libertà di approccio è fondamentale in The Church in the Darkness, poiché la storia stessa dipende dalle azioni del giocatore. Il gioco può essere completato rapidamente, ma ci sono dozzine di finali differenti che dipendono proprio dall'approccio del giocatore, da quali personaggi incontra, da come interagisce con i civili e così via. Senza voler entrare nel territorio degli spoiler, posso rivelare che l'entità stessa della setta religiosa può variare drasticamente dall'aggressività del giocatore stesso, con approcci più o meno pacifici alla vostra intrusione. Un gioco che punta quasi tutte le sue carte sulla rigiocabilità estrema, lasciando così la possibilità di sperimentare da una partita all'altra, dato che anche essere catturati o feriti gravemente è qualcosa che andrà a far parte della trama invece di causare game over immediati. Non si segnalano altre modalità di gioco e sfortunatamente manca anche la localizzazione italiana, con il gioco che quindi richiede la conoscenza dell'inglese.
Commenti