Recensione - Starpoint Gemini 2
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
La tentazione di tuffarsi subito in una nuova partita è tanta, e infatti Starpoint Gemini 2 offre la possibilità di partire subito con la campagna, dove il protagonista Adrian Faulkner dovrà indagare sulla misteriosa morte di suo padre Gabriel, protagonista del capitolo precedente. Per chi non fosse interessato c'è però anche la modalità libera, dove si va a capire al meglio le meccaniche del gameplay nell'esperienza a tutti gli effetti infinita dell'universo offerto dal titolo. Prima di tutto però è ampiamente consigliato spulciare le guide e provare i tutorial: non sono sempre molto esaustivi e precisi, ma buttarsi nello spazio profondo senza nessuna conoscenza può essere altrimenti molto complesso.Soffermandoci sulla trama, uno dei punti chiave del simulatore spaziale di Little Green Men, si incappa subito in una narrativa un po' macchinosa, fatta di tantissime scritte minuscole, doppiaggi stile B-movie e dialoghi eterni (rigorosamente in inglese senza sottotitoli italiani). L'effetto è forse voluto, ma diventa presto evidente che il vero pregio di Starpoint Gemini 2 è nel gameplay, e lì la profondità è davvero impressionante. Il giocatore infatti ha una libertà pressoché illimitata, lasciato a fare ciò che vuole. Dopo una basilare personalizzazione del proprio personaggio ci si ritrova infatti nello spazio profondo su una navicella non potentissima ma comunque decente. Da qui diventa una ricerca al potenziamento, tentando di ottenere più soldi possibile per ottenere velivoli migliori. Ma come?
La vastità dello spazio è la risposta, perché in mezzo a tante galassie le cose da fare sono molteplici. Tra i vari sistemi solari si è alla ricerca di missioni di ogni tipo: la distruzione di pirati, l'estrazione di minerali preziosi dai vari pianeti, la semplice esplorazione di aree ignote, lo scambio di materiali estratti/rubati/scambiati... il lavoro se lo sceglie il giocatore, e anche se per quel che riguarda la campagna ci sono missioni predefinite, il fulcro del titolo sono queste missioni generate casualmente che ci mandano in giro per l'universo a fare "commissioni" di ogni tipo.
Se buona parte dei lavori sono molto macchinosi e chiedono un lungo armeggiare nei menu, l'impiego più redditizio e divertente è assolutamente il combattere contro altre navicelle. Chiaramente trattandosi di un gioco single player ci si ritrova solo contro l'IA, ma i comandi piuttosto semplici (non più complessi di quelli degli aerei di Battlefield 4 per esempio) e un HUD abbastanza intuitivo rendono il tutto molto naturale e immediato - a volte anche troppo forse, vista la notevole efficacia anche delle primissime armi che si vanno a sbloccare. Nell'ampio mondo tridimensionale del gioco, destreggiarsi nei combattimenti spaziali è molto semplice e soddisfacente, e fregare gli avversari per riuscire a sparargli da angolazioni micidiali è senza dubbio l'esperienza migliore offerta da Starpoint Gemini 2.
Questa componente casuale offre una giocabilità potenzialmente infinita al titolo di Little Green Men, nonostante ci siano dei limiti effettivi di sblocco dei contenuti. Essi però si vanno a sbloccare dopo tantissime ore passate a salire di livello e a guadagnare soldi, con addirittura 70 navi diverse tra cui scegliere. Se ciò non bastasse, è anche possibile sbizzarrirsi in nuove partite con classi diverse per stravolgere un po' il gameplay. Peccato un po' per la varietà effettiva: con l'attracco nelle basi e sui pianeti che non sono altro che dei menu, quindi senza la possibilità di esplorare queste aree, di fatto è un continuo vagare nello spazio profondo.
Quest'ultimo è rappresentato dignitosamente da un motore grafico non particolarmente impressionante, ma che offre un buon livello di realismo ed effetti di luce. I modelli poligonali sono discretamente complessi, e nonostante un frame-rate che a volte risulta un pochino ballerino, il lato tecnico di Starpoint Gemini 2 si fa rispettare pur non essendo assolutamente al livello dell'impressionante Elite: Dangerous. Il prezzo di lancio è abbastanza alto rispetto allo standard dei giochi digitali, ma la quantità di contenuti è potenzialmente illimitata, con dozzine se non centinaia di ore di scenari diversi tra loro, numero destinato ad aumentare con tanti altri contenuti futuri in arrivo sotto forma di DLC ed aggiornamenti.
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