Recensione - Hue
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Hue prende nome dal suo stesso protagonista: il giovane Hue, un ragazzino che si sveglia in un mondo in bianco e nero bidimensionale, molto simile a quanto visto in Limbo anche se più definito e senza i filtri del titolo di Playdead. Presto però arriveranno nuovi colori: il giovane protagonista infatti dovrà girare in lungo e in largo per trovare nuovi colori con i quali colorare lo sfondo dei livelli. Perché, vi starete chiedendo? Semplice, perché nel mondo di Hue ciò che non si vede non esiste: quindi se un oggetto ha lo stesso colore dello sfondo, smette di esistere e torna nella nostra realtà soltanto se lo sfondo assume un colore differente.Una meccanica che è molto più facile da usare che da spiegare, e viene qui sfruttata per dar vita ad enigmi di ogni genere. Se le prime fasi del gioco sono dominate dalla ricerca dei numerosi colori presenti, evocabili in qualunque momento con l'analogico sinistro, in seguito il focus dell'avventura si sposta sul corretto utilizzo di essi per superare rompicapo sempre più tosti ma mai frustranti, vedendoci spostare scatole di colori diversi, creare piattaforme inizialmente invisibili per salire, utilizzare spray di vernice che ricolorano gli oggetti o trampolini che cambiano colore a ogni salto.
MX Video - Hue
Hue non ci chiede però solo di risolvere enigmi, perché similmente a Limbo anche qui la morte incombe. Non è mai eccessivamente penalizzante grazie all'abbondanza di checkpoint, ma comunque c'è da fare attenzione a massi che cadono, trappole di spine e così via. Non si tratta mai comunque di situazioni che richiedono una precisione millimetrica: la difficoltà sta negli enigmi, anche se l'esperienza complessiva rimane comunque abbastanza rilassante. E questo relax arriva anche e soprattutto da un mondo di gioco davvero piacevole, fatto di oggetti curati e sempre comprensibili nonostante la pochezza (voluta) dei colori, animazioni fluidissime e così via.
Durante la nostra avventura incontriamo anche personaggi simpatici da salvare emisteriose creature, la cui entità verrà man mano compresa nel corso del gioco. Il tutto, tra l'altro, è accompagnato da una misteriosa donna, intrappolata dentro un colore inesistente, che grazie a lettere che ha sparso in giro per il mondo riesce a comunicarci con la sua angelica voce.
Completare il tutto richiede poche ore, anche se ci sono dei segreti da scovare per i completisti. Non ci sono modalità o difficoltà aggiuntive, pertanto la rigiocabilità resta abbastanza bassa vista la natura lineare del titolo, ma il prezzo di 14,99 Euro è assolutamente in linea con titoli simili. Manca peraltro anche la lingua italiana sia per quel che riguarda la narrazione vocale che i testi a video. Le meccaniche di gioco sono intuitive, ma sarebbe comunque un peccato perdersi la trama, perciò la conoscenza basilare della lingua anglosassone è consigliata.
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