Recensione - Shadow Warrior 2
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Se avete giocato al reboot di Shadow Warrior uscito un paio d'anni fa, probabilmente la trama e le imprese epocali di Lo Wang contro la yakuza non è uno degli elementi che ricordate con maggior chiarezza, perché si trattava di fatto di uno sparatutto tutto sparatorie e combattimenti in corpo a corpo, ad alto tasso di adrenalina e che buttava via ogni pretesa di trama e serietà. Il seguito quindi non poteva che continuare sulla stessa strada: stavolta l'arrogante quanto abile guerriero Lo Wang dovrà vedersela con un nuovo nemico, condividendo peraltro il corpo con la figlia di una boss della yakuza. Insomma, le premesse per un sequel folle ci sono tutte.Shadow Warrior 2 offre una trama nuova, sempre molto minimale ma che non richiede troppa conoscenza del primo capitolo, quindi potete saltare tranquillamente in questo episodio senza perdervi molto. Se non conoscete la saga, sappiate che il mondo di gioco è di stampo asiatico e futuristico, con aree urbane che sembrano prese da film di fantascienza affiancate da classiche aree rurali di stampo giapponese. La yakuza è ancora presente, ma stavolta non sono nostri nemici ma alleati contro un nuovo nemico, un misterioso dottore che ha fatto esperimenti paranormali sulla figlia della boss. Un pretesto come un altro per eliminare qualche altro migliaio di nemici.
Il nuovo gioco di Flying Wild Hog è molto simile come struttura ad FPS vecchio stampo come Doom e Serious Sam: velocità elevatissima, tante armi, nemici dappertutto. Non ci sono coperture, la fuga non è contemplata, lo stealth è raramente praticabile: si va sempre con le armi spianate stile Rambo. E che armi: katane con cui fare acrobazie folli, mitra, fucili a pompa, pistole elettriche, lanciarazzi, la temibile motosega... e non solo, è possibile anche usare la barra del Chi per usare poteri speciali come dei colpi corpo a corpo capaci di spedire i nemici lontano o una magia per recuperare la vita.
MX Video - Shadow Warrior 2
Ogni arma è poi abbondantemente personalizzabile. Ogni strumento di morte è dotato di tre slot nei quali mettere le gemme che troviamo in giro per il mondo di gioco (o che compriamo nei negozi grazie ai soldi guadagnati nelle missioni). Queste gemme possono modificare radicalmente il funzionamento dell'arma, cambiandone la velocità di fuoco, la precisione, aggiungendo danni elementali, rallentando i nemici e così via. I nemici stessi hanno danni e resistenze elementali, pertanto conviene potenziare le armi con logica e strategia, cercando di avere almeno uno strumento di morte molto efficace per ciascun elemento presente, onde evitare di dover per esempio usare armi con danni da fuoco contro nemici che sono resistenti agli stessi, ricevendo così pochissimi danni.
La struttura dei livelli è a sua volta molto aperta: ogni area presenta numerose strade nonché collezionabili e tesori da scovare, alcuni a dir poco bizzarri come dei biscotti della fortuna cinesi con improbabili citazioni al loro interno. L'esplorazione è così ben ricompensata, perché si trovano soldi o oggetti che possono essere venduti per denaro, per poi comprare nell'hub di gioco potenziamenti davvero notevoli. Se non avete buono spirito di osservazione, non temete: praticamente ogni elemento viene indicato sulla minimappa del gioco, anche se questa opzione è disattivabile per chi vuole cercare le cose manualmente. Nell'hub conosceremo numerosi personaggi con cui potremo interagire in dialoghi esilaranti, ma soprattutto ottenere da loro missioni primarie e secondarie di ogni genere che prevedono ricerca di materiali, uccisioni di bizzarri nemici (come una folle missione opzionale dove uccidere conigli apparentemente innocui che nascondono dentro di loro dei demoni), la ricerca di qualche persona... insomma, l'ABC delle missioni secondarie, solo con qualche centinaio di litri di sangue in più.
A livello estetico, per quanto la produzione di Flying Wild Hog non abbia certo il budget o le possibilità di certi colossi dei videogames, Shadow Warrior 2 si difende decisamente bene grazie ad un motore grafico abbastanza efficace, ambienti originali e dettagliati, violenza curata con addirittura la possibilità di smembrare i nemici "in tempo reale": capiterà infatti di tagliare pezzi di corpo ad avversari ancora vivi, dovendo poi finirli quando già sono tagliuzzati. Nulla di meglio che prendere in mano la spada e usare il sistema di movimenti velocissimi del titolo (con tanto di doppi salti e schivate a mezz'aria) per muoversi rapidamente tra i nemici e tagliuzzarli, tirando fuori le armi da fuoco ogni tanto per bucherellarli quanto basta.
Per chi vuole solo arrivare in fondo alla trama demenziale di Shadow Warrior 2, bastano una decina di ore ma sarebbe un peccato puntare al minimo indispensabile. In primis è possibile giocare ogni missione in cooperativa online fino a 4 giocatori, rendendo il gioco ancora più folle e frenetico. Ci sono poi numerosi segreti da scovare, tantissime missioni secondarie da affrontare, un personaggio da potenziare praticamente all'infinito nonché una difficoltà aumentabile fino a livelli esagerati per aumentare il livello di sfida. I contenuti non mancano insomma, peccato invece per l'assenza totale della lingua italiana: ogni dialogo, ogni scritta nei menu, ogni battuta idiota di Lo Wang è totalmente in inglese, e per ridere delle idiozie che dicono i personaggi è richiesta una buona comprensione della lingua.
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