Recensione - Schrödinger's Cat and the Raiders of the Lost Quark
Il Gioco
Mi chiedo cosa penserebbe Erwin Schrödinger se sapesse che il suo esperimento tanto caro alla fisica quantistica ha reso, a distanza di 80, il suo famoso gatto protagonista di meme, vignette e addirittura di un videogioco. Probabilmente si farebbe un sacco di risate, specie se potesse giocare a Schrödinger's Cat and the Raiders of the Lost Quark del team di sviluppo indipendente Italic Pig, che, in collaborazione con i connazionali di team 17 (esatto, quelli di Worms) hanno dato vita ad un puzzle-platform davvero originale. Il gioco ci porta in un universo abitato da particelle antropomorfe, anzi, più precisamente nel grande zoo di particelle in cui è possibile ammirare le specie atomiche e subatomiche più esotiche e interessanti. La vita dello zoo scorre tranquilla, finché un giorno un evento nefasto provoca una catastrofe, facendo scappare tutte le particelle dalle loro gabbie. Alcune di queste sono pacifiche e innocue, mentre altre sono pericolose e feroci, per cui c’è bisogno di un eroe capace di acchiapparle tutte e riportarle al sicuro nelle loro gabbie. L’eroe in questione è ovviamente il Gatto di Schrödinger (“SC” per gli amici), un micio bicolore, smargiasso e dalla battuta facile. Il suo compito sarà quindi quello di mettersi sulle tracce di Fotoni, Bosoni e Gluoni sparsi per i vari ambienti di gioco e catturarli vivi per poterli riconsegnare alle guardie dello zoo. E in questo entrano in gioco i Quark.Infatti, per portare a termine il suo delicato incarico, il Gatto di Schrödinger non sarà solo, bensì potrà contare sulla collaborazione di piccoli fluttuanti Quark colorati, che nel gioco avranno una funzione a dir poco cruciale. Si dividono in quattro categorie: costruzione, distruzione, protezione e movimento, assegnate ai quattro tasti dorsali del pad. Questi ci permettono di attivare dei particolari poteri di durata limitata, come ad esempio creare delle pale di un elicottero per poter volare, materializzare piattaforme dove saltare oppure creare delle bombe per distruggere ostacoli o formare degli scudi per proteggerci. Per attivare i singoli poteri dei Quark bisogna creare delle combo miscelando assieme almeno tre di queste particelle. Se volessimo ad esempio usufruire dell’elicottero dovremo combinare tre Quark di spostamento, mentre per creare piattaforme fluttuanti, utilizzeremo tre Quark di costruzione; qualora invece volessimo proteggerci con lo scudo, misceleremo tre Quark di protezione e per distruggere pareti combineremo tre Quark di distruzione. Fin qui tutto semplice, no? Bene, ma non è tutto. Infatti, man mano che le situazioni del gioco si faranno più intense, avremo modo di combinare i nostri Quark in modi sempre più creativi, dando vita a nuovi poteri. Potremo infatti creare piattaforme mobili utilizzando assieme Quark di spostamento e costruzione, scagliare dei missili miscelando tra loro Quark di spostamento e di distruzione e creare trappole mediante la combo di Quark di distruzione e costruzione.
Sembra difficile ma non lo è, bisogna soltanto memorizzare i colori dei nostri piccoli aiutanti e il gioco è fatto. O per lo meno all’inizio, dato che Schrödinger's Cat and the Raiders of the Lost Quark complica non poco la sua struttura di puzzle-platform dalle iniziali tempistiche ragionate, propinandoci talvolta inseguimenti da particelle giganti impazzite, che vedono il povero protagonista affrontare di corsa interi stage facendo affidamento sia su salti calibrati tra piattaforme che sulla raccolta e utilizzo dei Quark giusti al momento giusto. In quei casi la coordinazione occhio-mano è fondamentale, come pure la memoria del giocatore, che dovrà utilizzare tempestivamente le varie combinazioni tra i Quark a sua disposizione.
Il comparto visivo del gioco utilizza una palette di colori vivace e accattivante, unito a un design spigoloso e deforme dei personaggi, simile a quello delle icone animate di Cartoon Network. Purtroppo la stessa originalità non è condivisa dagli scenari del gioco, che risultano un po’ anonimi, sebbene piuttosto complessi in termini di percorsi e con una discreta verticalità, essendo composti per la maggior parte da materiali distruttibili dal felino protagonista. Un plauso va fatto alla scrittura del gioco, che si compone di dialoghi surreali, pieni di battute divertenti che citano spesso personaggi di altri videogames e le teorie di fisici e scienziati illustri, e sembra quasi voler omaggiare con il suo umorismo graffiante una delle icone videoludiche più irriverenti di Lucas Arts: Sam & Max. Ultimo ma non meno importante il comparto sonoro del gioco, dove spiccano uno spassosissimo doppiaggio inglese (comprensivo di sottotitoli in italiano) e un sound design particolarmente elaborato.
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